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"A Sua Immagine" fa tappa a Spoleto

A seguire, la Lisbona di Sant'Antonio raccontata da don Patriciello

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È la città di Spoleto in Umbria la nuova destinazione di “A Sua Immagine estate”, in onda sabato 20 agosto alle 16 su Rai 1. Frutto dell’evoluzione millenaria del rapporto tra natura, ambiente e società umana, permeate della spiritualità infusa dagli eremiti e da San Francesco d’Assisi che nel Monteluco trovavano rifugio e ascesi, dal 1958 la città è la sede del Festival dei Due Mondi. Lorena Bianchetti illustrerà le ricchezze del patrimonio sacro custodite nel Duomo dedicato a Santa Maria Assunta, che domina la piazza e la scalinata proscenio del festival e famoso set cinematografico della fiction di Rai 1 don Matteo. Altre chiese, che testimoniano la storia religiosa e spirituale della città, si alternano nel racconto televisivo con la Rocca Albornoz, un baluardo voluto nel 1362 dal Cardinale Egidio Albornoz che aveva scelto Spoleto come nucleo strategico per la riconquista dello Stato Pontificio: il castello di Spoleto domina la valle custodendo anch’essa tesori di inestimabile valore che le nostre telecamere documenteranno tra una nota e l’altra del festival dei due mondi del 2022. Rinata dopo la pandemia, la kermesse diretta da Monique Veaute, ha proposto tra l’altro l’esibizione di Angélique Kidjo, una delle voci più originali e straordinarie del panorama musicale internazionale. A Spoleto, la quattro-volte vincitrice ai Grammy Award ha presentato il suo nuovo album “Mother Nature” che racconta in un’appassionata intervista.
A seguire "Le ragioni della Speranza” con don Maurizio Patriciello. Non tutti sanno che Sant’Antonio da Padova è nato a Lisbona ed è stato lì battezzato con il nome di Fernando. La sua storia viene approfondita da don Maurizio Patriciello tra la capitale del Portogallo e la città di Coimbra, dove Fernando divenne frate Antonio dopo aver maturato la scelta vocazionale che lo fece diventare il predicatore e il taumaturgo che oggi il mondo intero venera. A Lisbona si va alla scoperta della sua casa natale, su cui oggi sorge una chiesa a lui intitolata, meta di migliaia di pellegrini; un museo che parla del radicamento del santo portoghese alla sua città. In primo piano anche la Sé, la Cattedrale lisboana dove Fernando venne battezzato, e il monastero di San Vincenzo fuori le Mura in cui, ancora adolescente, si ritirò fin quando non scelse di trasferirsi lontano da amici e tentazioni nel monastero della Santa Croce a Coimbra, luogo spartiacque della sua formazione che lo portò ad avvicinarsi ai frati minori seguaci di San Francesco d’Assisi.