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Rai: Cda approva progetto di bilancio

Il Consiglio di Amministrazione della Rai, riunito sotto la presidenza di Marcello Foa ha esaminato e approvato  - all’unanimità - il progetto di bilancio al 31 dicembre 2019 illustrato dall’Amministratore Delegato Fabrizio Salini. In particolare, l’esercizio 2019 registra un risultato netto consolidato in pareggio e una posizione finanziaria netta negativa di 469,4 milioni, in peggioramento rispetto all’esercizio precedente ma comunque attestata su livelli di sostenibilità.

Da segnalare:

-         sul fronte dei ricavi, un incremento complessivo nell’ordine di 78 milioni, pur in presenza di una contrazione di quelli pubblicitari;

-     ​in relazione ai costi, quelli esterni, al netto dei grandi eventi sportivi e a perimetro omogeneo, evidenziano un incremento essenzialmente determinato dal rafforzamento dell’offerta e dai maggiori impegni per la piattaforma digitale. Quelli per il personale presentano un incremento legato, tra l’altro, sia a politiche di incentivazione che ad assunzioni con contratto di apprendistato in un’ottica di acquisizione di competenze digital-native, iniziative correlate anche all’implementazione del Piano industriale.

Dal punto di vista editoriale, il Gruppo Rai ha registrato nel 2019 importanti risultati nelle tre macroaree di attività:

Televisione
il Gruppo Rai si conferma anche nel 2019 al vertice degli ascolti televisivi con il 35,7% sull’intera giornata e il 36,6% sul prime time, ottenendo la leadership in quasi tutti i generi in cui si articola l’offerta e sulla quasi totalità delle diverse fasce orarie di ascolto;

Digital
Sono stati positivi anche i risultati consuntivati dalle piattaforme digitali, che confermano il trend di crescita degli ultimi anni, con un incremento del 35% delle visualizzazioni video rispetto al 2018.
Il miglioramento delle diverse variabili di performance è legato anche al lancio della nuova piattaforma Rai Play e alla trasmissione delle produzioni originali per il digitale, in primis VivaRaiPlay! con Fiorello;

Radiofonia
Radio Rai nel 2019 mantiene una market share prossima all’11%.
Le ramificazioni della Radio digitale, con standard di qualità visual e social media, e un autentico refarming della macchina produttiva stanno accompagnando un processo di migrazione dell’offerta editoriale, già percepito dagli ascoltatori che utilizzano device personali, domestici o mobili, il sito e la app Rai PlayRadio.

Nella riunione odierna è stata approvata anche la proposta di Bilancio Sociale/DNF2019 da sottoporre all’Assemblea degli azionisti. Il documento è stato redatto nell’ottica di fornire a tutti gli stakeholder non solo una articolata raccolta di informazioni quali-quantitative ma anche chiavi di lettura originali sull’attività svolta dal Gruppo, per contribuire allo sviluppo sostenibile dell’intero sistema Paese, anche in linea con il quadro di riferimento previsto dall’Agenda ONU 2030.  Tra le molte analisi rappresentate, il confronto con gli altri operatori europei di Servizio Pubblico, le ricerche riguardanti l’offerta e riferite al gradimento, alla qualità percepita dal pubblico e alla corporate reputation.  Nel documento si analizza anche la capacità della programmazione, presente nelle varie piattaforme, atta a contribuire alla promozione della coesione sociale e di genere, in un quadro di pluralità di contenuti, orientati a favorire lo sviluppo di una società: inclusiva, equa, solidale e rispettosa delle diversità e dei minori. Ampi spazi sono, altresì, dedicati agli interventi e agli investimenti attuati e in fase di attuazione per ridurre gli impatti delle attività del Gruppo verso l’ambiente, in particolare consumi energetici, emissioni atmosferiche, gestione rifiuti e inquinamento elettromagnetico.

Nel corso del cda il direttore dell’Ufficio Studi Andrea Montanari ha illustrato una serie di report sulla programmazione degli altri Servizi Pubblici europei in occasione della pandemia da Coronavirus. Tra gli argomenti affrontati l’offerta informativa, educational e il contrasto alle fake news dei vari Public Service Media.