Opere fuori norma e materiali scadenti, undici rinvii a giudizio per lavori in subappalto Aspi

17 gennaio 2020 ore 12:54

  La procura della Repubblica di Roma ha rinviato a giudizio per corruzione e frode undici persone, tra cui alcuni funzionari di Autostrade per l’Italia e Mario Vuolo, tra i principali subappaltatori di lavori per la società concessionaria delle nostre principali autostrade. Con le sue società Vuolo, ritenuto dagli inquirenti vicino al clan D’Alessandro di Castellammare di Stabia, ha costruito per Aspi numerosi cavalcavia e caselli e ha impiantato chilometri di barriere di cemento e di barriere antirumore. Opere finite sotto la lente di varie procure italiane perché sarebbero state costruite non a regola d’arte e con materiali scadenti, fino al punto che almeno in due casi si sono verificati dei crolli. Vuolo è finito sotto processo anche grazie alle accuse del testimone di giustizia Gennaro Ciliberto, suo ex dipendente, che ha fornito alla procure le prove della corruzione di funzionari di Autostrade, che avrebbero assegnato i lavori alle ditte dell’imprenditore campano dopo la consegna di regali e somme di denaro. Gennaro Ciliberto, che era stato recentemente intervistato da Report nel servizio intitolato “Sotto i ponti”, realizzato da Manuele Bonaccorsi, è stato ammesso come parte civile al processo, nonostante abbia subito lo scorso dicembre la revoca della scorta. Il processo di Roma si somma alle inchieste delle procure di Avellino e di Genova riguardanti sempre Autostrade per l’Italia, mentre il governo si appresta a decidere sulla revoca della concessione  
 

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