Vito Nicastri sta collaborando con la Procura di Palermo

01 luglio 2019 ore 18:22
L’imprenditore Vito Nicastri, ritenuto dai magistrati tra i finanziatori della latitanza del boss Messina Denaro, sta collaborando con la Procura di Palermo. Le sue rivelazioni dal carcere, dove è detenuto in relazione alle accuse di concorso esterno in associazione mafiosa, autoriciclaggio, corruzione e intestazione fittizia di beni, che hanno già condotto a due arresti, potrebbero complicare la posizione processuale del suo presunto socio, l’ex esperto delle politiche energetiche della Lega, Paolo Arata, anch’egli finito in cella nell’ambito della stessa inchiesta. Arata è indagato anche a Roma per una presunta tangente di 30mila euro data o promessa all'ex sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri. In relazione a questi fatti, come riferito da Report nella puntata dello scorso 16 giugno, il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra ha chiesto, finora invano, di convocare il leader della Lega e ministro dell’Interno Matteo Salvini.

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