Tassare le auto inquinanti per incentivare quelle a basse emissioni?

06 dicembre 2018 ore 16:26
Un incentivo fino a 6 mila euro per chi acquista auto con emissioni di Co2 sotto i 110g/km da finanziarsi con una sovrattassa sulle immatricolazioni di auto più inquinanti. È la proposta del Movimento 5 stelle, che con un emendamento alla Camera ha inserito la misura all'interno della legge di bilancio, suscitando la reazione stizzita di imprese, sindacati e anche della Lega. La misura appare molto simile al sistema bonus/malus francese, che ha dato finora ottimi risultati, di cui Report aveva parlato lo scorso marzo, approfondendo anche il caso norvegese, dove grazie a ricchi incentivi un’auto nuova su tre è già oggi elettrica. Fino a quando l'intervento dello Stato non ridurrà il sovra-costo dell'elettrico rispetto ai motori tradizionali è impossibile sperare in una crescita delle motorizzazioni a zero emissioni. In questo campo l'Italia è stata finora totalmente immobile, anche per le pressioni delle case automobilistiche.

Dopo le proteste il governo ha annunciato che la misura sarà rivista al Senato. Secondo i detrattori, infatti, a subire la nuova tassazione saranno anche le utilitarie. E in effetti è vero, persino la piccola ed "ecologica" Panda a metano ha oggi emissioni che superano i 110g/km di Co2. Alzare l’asticella potrebbe non essere la soluzione, anche perché il vero limite invalicabile lo pone l'Unione Europea, che per rispettare gli obiettivi di riduzione della Co2 obbligherà i produttori a raggiungere una media di emissioni del loro parco auto di 95 g/km entro il 2021, limite che dovrà ridursi di un ulteriore 30% entro il 2030. Senza misure straordinarie l'obiettivo sarà impossibile da raggiungere. 
 

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