Troppa trippa

Centoventotto milioni di euro spesi solo per gli snack per cani e gatti. Può sembrare una cifra eccessiva ma non è nulla rispetto al miliardo e ottocento milioni di euro che spendono i 14 milioni di proprietari di animali da compagnia. Un settore che non soffre la crisi dei consumi e che è in costante crescita. Questo a grazie a straordinarie operazioni di marketing, e a una normativa a maglie larghe...

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Centoventotto milioni di euro spesi solo per gli snack per cani e gatti.

Può sembrare una cifra eccessiva ma non è nulla rispetto al miliardo e ottocento milioni di euro che spendono i 14 milioni di proprietari di animali da compagnia.

Un settore che non soffre la crisi dei consumi e che è in costante crescita. Questo grazie a straordinarie operazioni di marketing, e a una normativa a maglie larghe che consente etichettature troppo generiche e l'utilizzo di materie prime che non rispondono agli stessi criteri di quelle certamente più sicure per l'alimentazione umana, i cui avanzi vengono buttati in pattumiera (per un valore di 8 miliardi di euro).

L'inchiesta di Sabrina Giannini cerca di fare luce su un settore poco trasparente: tutte le aziende produttrici contattate, in Italia, Europa e Stati Uniti, hanno rifiutato di mostrarci gli stabilimenti, così come i loro fornitori di scarti di macellazione e farine di carne. Infine l'ultima novità del mercato che vede in competizione le multinazionali: le diete a supporto delle patologie che colpiscono cani e gatti. Alimenti molto costosi che suscitano dubbi.






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