Shale caos

AGGIORNAMENTO DEL 21/12/2014

Di Roberto Pozzan. In primavera era esploso il dubbio che il terremoto emiliano del 2012 fosse stato innescato dalle attività di estrazione petrolifere svolte in zona. Qualcuno ha denunciato che la fratturazione idraulica (fracking) fosse stata praticata in diverse zone della penisola. A che punto siamo? Sussiste una responsabilità delle attività umane nell’innesco del sisma? Gli esperti non lo escludono. Quale direzione sta prendendo il governo per l’approvvigionamento energetico del paese?

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Quale sarà il futuro dell’approvvigionamento energetico del nostro paese e dell’Europa? Possiamo continuare a basarlo sulle energie fossili o ci sono nuove frontiere per l’estrazione di gas e petrolio che possono essere percorribili come alcuni credono?

 

Per capire meglio abbiamo fatto un viaggio tra gli stati di New York, Pennsylvania e Texas. Siamo stati nei luoghi dove si sta praticando l’estrazione dello shale gas, attraverso la pratica del fracking, la frantumazione del sottosuolo attraverso pressioni e solventi chimici. Una tecnica che consente di estrarre il gas e il petrolio intrappolati tra le rocce.

Con conseguenze per gli abitanti che dai loro rubinetti vedono uscire acqua puzzolente che s’incendia a causa del metano che a seguito delle frantumazioni è penetrato nella falda acquifera.

Ma è questo il futuro che ci aspetta? Abbiamo incontrato gli esperti delle più importanti università americane che ci hanno rivelato i limiti e pericoli ambientali del fracking ma anche gli inconvenienti economici di quello che viene presentato come il nuovo “rinascimento energetico” d’oltre oceano.

Ma l’aspetto più inquietante è che alcuni autorevoli studi proverebbero una correlazione tra l’estrazione dello shale gas e i terremoti.

 

Eppure il fracking sta prendendo piede sempre di più, e ora rischia di attecchire anche in Europa. In Inghilterra il governo Cameron sta investendo per l’estrazione dello shale gas. E qualcuno vorrebbe pure estrarlo nella pianura padana . Alla luce delle informazioni disponibili, si può capire se esiste una correlazione fra il terremoto in Emilia Romagna e le pratiche di estrazione? E soprattutto lo stoccaggio di idrocarburi nelle zone altamente sismiche del nostro paese, e’ ancora praticabili alla luce delle nuove scoperte sulla relazione tra estrazione e iniezione di fluidi nel sottosuolo e sismicità? E cosa sa la nostra classe dirigente di questi temi? E’ informata al punto tale da poter decidere per il meglio?



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O sole mio

In primavera era esploso il dubbio che il terremoto emiliano del 2012 fosse stato innescato dalle attività di estrazione petrolifere svolte in zona. Qualcuno ha denunciato che la fratturazione idraulica (fracking) fosse stata praticata in diverse zone della penisola.

A che punto siamo? Sussiste una responsabilità delle attività umane nell’innesco del sisma? Gli esperti non lo escludono. Quale direzione sta prendendo il governo per l’approvvigionamento energetico del paese?

O sole mio

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