Senior vs junior

Collaborazione di Alessia Marzi e Alessia Cerantola

Pianificare da giovani, pensare per tempo a come ci potremo mantenere quando saremo anziani, ogni paese si prepara a proprio modo. In America molti senior vendono la casa e si trasferiscono in Florida, ci sono intere comunità esclusivamente per gli over 55, vietate ai bambini e con strutture attrezzate per chi ha problemi. In Giappone si sperimentano comunità aperte, finanziate da tutti con l’assicurazione obbligatoria e al posto dei badanti usano i robot. E in Italia? Siamo il paese più vecchio in Europa: nel 2016 la popolazione dei senior (55 - 74 anni) ha superato quella dei giovani adulti (15 - 34 anni) di oltre un milione e mezzo. Chi pagherà le pensioni, le cure sanitarie e l’assistenza all’esercito dei baby boomers in arrivo? Paghiamo forti tasse e contributi previdenziali, per far quadrare i conti ci siamo imposti di rimanere al lavoro più a lungo, ma non facciamo nulla per garantire un invecchiamento attivo. In Germania, invece, il sistema si fa carico delle persone anziane vittime di demenza e disabilità e persino le grandi aziende già ora prevedono per i dipendenti senior programmi di ginnastica e fisioterapia sul posto di lavoro. E da noi? Oltre a scaricare il peso dell’assistenza dell’anziano sui familiari, che altro si potrebbe fare?