Ricercatori e ricercati

AGGIORNAMENTO DEL 08/12/0010

di Giulio Valesini, da Report del 5 giugno 2017. Torniamo a occuparci del Consiglio nazionale delle Ricerche.

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Collaborazione di Ilaria Proietti e Cataldo Ciccolella
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche gestisce un budget di circa un miliardo e duecento milioni di euro. Ma come lo fa? Una parte dei soldi della ricerca sono stati spesi in gonfiabili, ortaggi, vino, tappeti orientali. Dalle carte di un audit interno del Cnr di cui Report è venuto in possesso, emergono convegni contabilizzati più volte, richiesta di finanziamenti con firme false e progetti di ricerca inesistenti.

Collaborazione di Ilaria Proietti e Cataldo Ciccolella

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche gestisce un budget di circa un miliardo e duecento milioni di euro. Ma come lo fa? Una parte dei soldi della ricerca sono stati spesi in gonfiabili, ortaggi, vino, tappeti orientali. Dalle carte di un audit interno del Cnr di cui Report è venuto in possesso, emergono convegni contabilizzati più volte, richiesta di finanziamenti con firme false e progetti di ricerca inesistenti. All'Istituto per l’ambiente marino costiero, uno dei più prestigiosi del Cnr, alcuni acquisti venivano fatti all'insaputa dei ricercatori responsabili dei progetti.

18 gennaio 2023: Il covo-bunker del boss Matteo Messina Denaro scoperto oggi dal Ros dei Carabinieri e dal Gico della Finanza è stato individuato in una casa al primo piano di una palazzina di Campobello di Mazara. L'abitazione sarebbe riconducibile a Errico Risalvato, 72 anni, assolto nel 2001 dall'accusa di mafia, ritenuto vicino al capomafia di Castelvetrano.  Errico è fratello di Giovanni Risalvato, condannato a 14 anni per mafia e ora libero, imprenditore del calcestruzzi.

Indagando su alcuni illeciti commessi da funzionari del Consiglio Nazionale delle Ricerche, nel 2017 Report aveva raccolto diverse testimonianze e registrazioni audio secondo cui la sede del Cnr di Capo Granitola - a pochi km da Campobello di Mazara e Castelvetrano - aveva ospitato Matteo Messina Denaro durante la latitanza. Stranamente il centro ricerche era presidiato da un uomo armato che non faceva parte di alcuna società di vigilanza, come documentato dalle nostre telecamere.

Report aveva inoltre scoperto un contratto di affitto del Cnr per un immobile nella frazione marina, le cui finalità non sono mai state chiarite. Seguendo le tracce delle visure i nostri reporter avevano scoperto che il fratello del proprietario è il noto medico massone di Castelvetrano Claudio Renato Germilli, che aveva avuto rapporti societari con uomini di mafia come Giovanni Risalvato e Lorenzo Catalanotto, ma soprattutto era stato socio proprio di Errico Risalvato, cioè il fiancheggiatore e proprietario dell'ultimo covo del boss scoperto oggi.

Report aveva intervistato il Germilli, che rispose in modo imbarazzato salvo poi querelare i giornalisti e infine perdere in tribunale.

Curiosamente, la seduta della commissione parlamentare antimafia del 25 maggio 2022 che si svolgeva in missione a Trapani, fu sospesa dopo che il presidente On. Nicola Morra aveva scoperto un individuo che stava origliando la sessione di nascosto. Il soggetto, poi identificato dalle forze dell'ordine, risultò affiliato a una loggia massonica locale. I lavori della commissione erano infatti dedicati alla audizione di alcuni esponenti della massoneria trapanese - spesso indicata come contigua alla mafia - e secondo una indiscrezione che possiamo rivelare in esclusiva si stava parlando della loggia Francisco Ferrer di Castelvetrano. Secondo uno dei presenti, che ha chiesto di non essere identificato, tra i punti all'ordine del giorno c'era il ruolo del medico Claudio Renato Germilli, affiliato alla stessa loggia Francisco Ferrer.



Aggiornamento del 05/06/2017

Collaborazione di Cataldo Ciccolella

Dopo la puntata del 27 marzo, Report torna a occuparsi del Consiglio nazionale delle Ricerche. Pochi giorni fa la Guardia di Finanza, su ordine della Procura di Napoli, ha notificato sette avvisi di garanzia per associazione a delinquere e peculato. Tra gli indagati ci sono anche il direttore generale dell'ente Massimiliano Di Bitetto e l'imprenditore e consulente Paolo D'Anselmi. Per gli illeciti sarebbero stati spesi i fondi "Pon", che servono a finanziare i progetti di ricerca nelle aree del sud. Con bandi pubblici, nel 2012 al dipartimento “terra e ambiente” del Cnr arrivarono circa 25 milioni. Soldi gestiti dall'Istituto ambiente marino costiero e che in parte sarebbero stati spesi all’insaputa dei ricercatori.
 

Aggiornamento del 05/06/2017

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Aggiornamento del 22/05/2017

Aggiornamento del 22/05/2017

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Un piccolo aggiornamento sul Consiglio Nazionale delle Ricerche, come aveva speso parte del budget di un miliardo e duecento milioni di euro destinato alla ricerca.