Ore 6:57

Collaborazione di Ilaria Proietti
Il 25 gennaio il treno regionale partito alle 5.32 da Cremona e diretto a Milano deraglia appena passata la stazione di Pioltello, con 350 pendolari a bordo. Muoiono tre donne e i feriti sono circa 50. Nel punto dove comincia il deragliamento, 800 metri prima di Pioltello, si è rotto un pezzo di rotaia di 23 cm e dalle foto si vede una tavoletta di legno messa sotto. La procura indaga otto persone...

Collaborazione di Ilaria Proietti

Il 25 gennaio il treno regionale partito alle 5.32 da Cremona e diretto a Milano deraglia appena passata la stazione di Pioltello, con 350 pendolari a bordo. Muoiono tre donne e i feriti sono circa 50. Nel punto dove comincia il deragliamento, 800 metri prima di Pioltello, si è rotto un pezzo di rotaia di 23 cm e dalle foto si vede una tavoletta di legno messa sotto. La procura indaga otto persone per disastro colposo: compreso l’amministratore delegato di RFI (società del gruppo FS Italiane che detiene la rete ferroviaria e cura la manutenzione e l’esercizio dei binari) e quello di Trenord, la società di Trenitalia e Regione Lombardia che ha la proprietà delle carrozze che componevano il convoglio. Indagati anche quattro tecnici della manutenzione. Finora gli esami sui carrelli dei vagoni non hanno individuato difetti, mentre quelli sui binari devono ancora cominciare, anche perché sono spariti i documenti di immatricolazione del giunto. Giovanna Boursier prova a capire cosa è successo e in che condizioni viaggiano i quasi tre milioni di pendolari italiani che ogni giorno prendono il treno per recarsi al lavoro: il problema è sempre quello della manutenzione e dei controlli carenti, nonostante finanziamenti per miliardi di euro.