La divina provvidenza

AGGIORNAMENTO DEL 03/06/0029

Di Alberto Nerazzini. Torniamo a occuparci del grande ospedale privato milanese, salvato da un concordato preventivo e dal Gruppo San Donato di Giuseppe Rotelli. Il primo imprenditore della sanità privata italiana, che per il San Raffaele ha sborsato 405 milioni di euro e si è accollato 300 milioni di debiti, s'instaura a maggio e a luglio annuncia il licenziamento di centinaia di lavoratori.

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La mattina del 18 luglio, Mario Cal, il manager della sanità privata più potente d’Italia, entra nel suo ufficio e si spara. Cal non è un manager qualunque, è il fidatissimo braccio destro di Don Luigi Verzè, il fondatore del San Raffaele, l’ impero della sanità convenzionata, sepolto da un miliardo e mezzo di debiti. Il suicidio di Mario Cal, però, sembra solo uno dei misteri. Cosa c’è dietro il disastro finanziario che rischia di mandare in frantumi l’ospedale privato più importante del Paese? Perché migliaia di dipendenti rischiano di perdere il lavoro? Le cause della morte e della voragine finanziaria vanno cercate nei paesi di mezzo mondo. Coperto dalla nebulosa legislazione che circonda le fondazioni e il loro controllo, il gruppo di don Verzè, che governa un reticolo impressionante di società, ha investito milioni di euro in attività insospettabili come strutture alberghiere e piantagioni di mango e uva in Brasile. L’inchiesta di Alberto Nerazzini che per Report è andato fino a Salvator de Bahia, dove si trova il quartier generale del prete manager, prova a ricostruire una vicenda intricata che ogni giorno che passa riserva nuovi capitoli e apre scenari sorprendenti, a cominciare dai rapporti tra Don Verzè e i vertici dei servizi segreti. All’interno della storia spuntano imprenditori discussi che con movimentazioni di denaro, hanno consentito a tutto il sistema di reggere. È il caso della famiglia Zammarchi titolare della Diodoro e della Metodo, le due società che al San Raffaele fatturavano costi anche 5 volte superiori a quelli standard. Ma con quale scopo? Per drenare denaro e creare fondi neri? Per pagare i politici? La magistratura che sta tentando di sbrogliare fili di questa complicata matassa, indaga e arresta Daccò, l’uomo ombra della sanità lombarda, vicino al governatore Formigoni. Ma è solo l’inizio di un’indagine che deve inseguire fiumi di denaro finiti nei conti di società off shore.

Per arrivare a scoprire la verità di uno dei crac più misteriosi della storia del nostro Paese bisogna però scoprire chi è veramente Don Luigi Verzè, e cosa si nasconde dietro la sua impenetrabile comunità religiosa: l’associazione dei Sigilli. Ma soprattutto si deve scoprire qual è stata, per decenni, la sua rete di amicizie e protezioni.

PRECISAZIONE DEL 18/12/2011
LA DIVINA PROVVIDENZA DEL 11/12/2011
Di Alberto Nerazzini

MILENA GABANELLI IN STUDIO
Prima di chiudere: la settimana scorsa avevamo parlato del mondo che ruota intorno a don Verzè. Del costruttore Zammarchi, oggi indagato, avevamo detto che qualche mese fa era stato assolto perché il pm non era riuscito a dimostrare la sua colpevolezza, l’avvocato di Zammarchi ci dice che “è stato il pm stesso a chiederne l’assoluzione”.


PRECISAZIONE DEL 18/12/2011
LA DIVINA PROVVIDENZA DEL 11/12/2011
Di Alberto Nerazzini

 MILENA GABANELLI IN STUDIO
Invece sempre dentro quella puntata lì l’ex ministro Scajola ci scrive “che per quel che riguarda l’azienda brasiliana del Don, nella quale sono entrati anche i soldi nostri attraverso la Simest, che è una società controllata al 76% dal Ministero dello Sviluppo economico, Scajola dice che la delibera per entrare dentro questa società brasiliana, questa fazenda, non l’ha firmata lui, come ho detto io, ma è stata una delibera firmata dallo stesso CDA della Simest”. E’ così non sempre la mano destra sa quello che fa la sinistra.

 

 

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La divina provvidenza - Aggiornamento del 23/12/2012: San Raffaele 2.0

Dopo «La divina provvidenza» e «San Marcus», le nostre inchieste dedicate al San Raffaele, torniamo a occuparci del grande ospedale privato milanese, salvato da un concordato preventivo e dal Gruppo San Donato di Giuseppe Rotelli. Il primo imprenditore della sanità privata italiana, che per il San Raffaele ha sborsato 405 milioni di euro e si è accollato 300 milioni di debiti, s'instaura a maggio e a luglio annuncia il licenziamento di centinaia di lavoratori. Cerchiamo di capire come intende rilanciare l'ospedale e approfondiamo la struttura finanziaria del suo gruppo imprenditoriale. E poi qual è il futuro dell'università del San Raffaele? Che fine ha fatto Fondazione Marcus Vitruvius che voleva finanziarla con un miliardo di dollari?
 

La divina provvidenza - Aggiornamento del 23/12/2012

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La divina provvidenza - Aggiornamento del 01/04/2012: San Marcus

A quasi quattro mesi dalla nostra inchiesta «La divina provvidenza» torniamo sulle vicende legate al collasso finanziario del San Raffaele di Milano. Nel frattempo di cose ne sono successe, e tante: è morto il fondatore Don Luigi Verzè, il Vaticano si è sfilato dalla gestione dell'ospedale, ed è arrivato Giuseppe Rotelli, il re della sanità privata italiana che non ha badato a spese per accaparrarsi le attività ospedaliere del San Raffaele. Inoltre, il 19 marzo scorso la Procura di Milano ha concluso la prima parte delle indagini per bancarotta e, lo stesso giorno, i creditori del San Raffaele hanno votato sì alle condizioni del concordato preventivo. Noi però cerchiamo di guardare avanti, parlando dell'Università Vita Salute. Fondato da Don Verzè nel 1996, il piccolo ateneo del San Raffaele è un ente amministrativamente indipendente dalla Fondazione del Monte Tabor. Eppure ha sempre interagito con l'ospedale grazie a una convenzione che difficilmente potrà essere rinnovata da Gruppo San Donato di Rotelli alle stesse condizioni, poiché la gran parte dei costi dell'università ricadevano sulle spalle dell'ospedale. Quindi cosa potrà accadere, visto che gran parte dei medici e dei ricercatori dell'ospedale sono dipendenti dell'università? Una speranza però arriva dalla Svizzera: la Fondazione Marcus Vitruvius, costituita ad hoc per finanziare l'università del San Raffaele. Con quanti soldi? Addirittura con un miliardo di dollari. Domenica raccontiamo la storia della Fondazione Marcus Vitruvius. E nella nostra inchiesta c'è spazio anche per un'altra Fondazione, quella della maga Ester Barbaglia che da anni dice di voler donare tutto il suo patrimonio all'Opera di Don Verzè.
 

La divina provvidenza - Aggiornamento del 01/04/2012: San Marcus

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