Effetti collaterali

La spesa per i farmaci rimborsati dal sistema sanitario nazionale ammonta a più di 20 miliardi l’anno. Per rientrare dai costi esorbitanti della sanità in genere si tagliano posti letto e assistenza. Eppure ci sarebbero soldi che si possono recuperare. Per esempio dall’ex Ministro De Lorenzo, dall’ex direttore del servizio farmaceutico Duilio Poggiolini e da alcuni membri della commissione che approvava e decideva i prezzi dei farmaci, che devono ancora risarcire lo Stato italiano per milioni di euro per il danno procurato all’immagine della Pubblica Amministrazione. Il risarcimento l’ha chiesto nel 2009 la Corte dei Conti. Intanto tra le carte dell’inchiesta della Procura di Firenze emergerebbero le prove di un sistema messo in atto da Alberto Aleotti, patron della Menarini, cioè la più importante azienda farmaceutica italiana. Questo sistema avrebbe consentito di vendere i farmaci e farseli rimborsare dal sistema sanitario nazionale a prezzi più alti del dovuto. Questi profitti, secondo la Procura di Firenze, sarebbero stati accumulati da Aleotti all’estero: circa un miliardo di euro che poi ha scudato e lasciato in eredità a figli e nipoti. Nell’inchiesta giornalistica realizzata da Sigfrido Ranucci, emergono anche vecchie trame dove l’intreccio tra imprenditori farmaceutici, politici noti e insospettabili, e lobbisti legati alla Commissione che approva e stabilisce il prezzo dei farmaci, dalla prima repubblica ad oggi non si è mai interrotto.


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- L'8 maggio 2013 l'avvocato Giacomo Nordio ci scrive chiedendo di precisare quanto segue:

Si riporta che il prof. Pier Carlo Muzzio ha da tempo provveduto a saldare il proprio debito con tutte le Amministrazioni interessate.

Sul punto la Presidenza del Consiglio, assistita dall'Avvocatura Generale dello Stato e con l'assenso della Corte dei Conti, ha dichiarato espressamente di non aver null'altro da pretendere in merito ai fatti oggetto dell'intervista.

Avv. Giacomo Nordio.


PRECISAZIONE DEL 12/05/2013

MILENA GABANELLI IN STUDIO
Sempre nella stessa puntata avevamo detto che secondo l’avvocatura dello Stato il prof. Muzio doveva allo Stato 500 mila euro di danni d’immagine, la stessa avvocatura ci informa che, a seguito di ulteriori verifiche, il prof. Muzio ha transatto e definito il suo debito pagando 400 mila euro.

PRECISAZIONE AVVOCATURA DELLO STATO

Come anticipato a voce, a seguito di più approfondite ricerche, ho potuto verificare che a seguito dell’avvenuto pagamento, a ottobre 2012 e, quindi, successivamente al deposito della sentenza della Corte di Cassazione n. 5756/12, della somma indicata nell’atto di transazione stipulato con l’Amministrazione dal Prof. Muzzio (400.000, 00 euro più le spese), sono state abbandonate le procedure esecutive pendenti innanzi al Tribunale di Padova e al Tribunale di Roma nei confronti del prof. Muzzio, dandone comunicazione anche alla Corte dei Conti - Procura Regionale presso la Sezione giurisdizionale per il Lazio

NOTA DEL 05/12/2018
La Corte di Appello di Firenze ha assolto i fratelli Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, figli di Sergio Aleotti, nel processo Menarini in cui erano imputati per riciclaggio. Disposta inoltre la restituzione delle somme loro confiscate