di Bernardo Iovene
Collaborazione di Lidia Galeazzo
Immagini di Dario Parlapiano e Cristiano Forti
Ricerca immagini di Tiziana Battisti
La terra dei fuochi brucia ancora, ma una svolta potrebbe arrivare da Strasburgo.
Una storica sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, nata dai ricorsi presentati da cittadini e associazioni, obbliga lo Stato italiano ad agire concretamente per la bonifica ambientale e la tutela della salute nelle aree più colpite dall’inquinamento. In quest’area che comprende 90 comuni e circa 2 milioni e 600 mila abitanti, secondo la decisione della Corte entro due anni il Governo dovrà procedere alla bonifica dei siti contaminati e avviare programmi di prevenzione oncologica per le popolazioni esposte ai rischi ambientali. È già passato quasi un anno, il governo ha nominato l’ennesimo commissario, che nella sua prima relazione ha censito 293 siti, e ha calcolato una stima, solo per 81 siti di competenza pubblica, di 2 miliardi e mezzo di euro con un programma di interventi che va oltre i 10 anni. Nel decreto dell’8 agosto, però, i fondi stanziati ammontano a 15 milioni di euro, destinati unicamente alla rimozione parziale dei rifiuti in superficie. Intanto, i cittadini, i medici di base, gli oncologi e le associazioni locali continuano a chiedere azioni immediate, non solo sul fronte delle bonifiche ma anche per garantire screening gratuiti e regolari, soprattutto nelle zone dove si registrano picchi di malattie tumorali.
La lettera inviata dall'Avvocato Valentina Centonze alla redazione di Report >> Leggi il documento
8 novembre 2025: in riferimento al servizio trasmesso domenica 2 novembre dal titolo “E brucia ancora", diamo atto di una richiesta di precisazione e aggiornamento che riguarda l’azienda Sacco Antonio e Figli srl colpita da un vasto incendio il 9 luglio scorso, di cui abbiamo mostrato le immagini. Al momento delle riprese, il 2 settembre, il sito risultava sotto sequestro preventivo da parte della procura di Santa Maria Capua Vetere e le indagini in corso nei confronti di ignoti. Il 17 settembre, terminati gli accertamenti dei Vigili del fuoco, il sostituto procuratore Daniela Pannone ha disposto il dissequestro dell’area. Successivamente, in data 15 ottobre, il pubblico ministero Maria Alessandra Pinto ha accertato che la Sacco Antonio e Figli e il suo legale rappresentante Francesco Sacco sono ritenute persone offese e ha presentato richiesta di archiviazione al giudice per le indagini preliminari.Si chiarisce, infine, che la Sacco Antonio e Figli risulta regolarmente iscritta all'Albo Nazionale Gestori Ambientali - Sezione Regionale Campania, a far data dal 5 febbraio 2025 per la durata di 3 anni. Nel servizio non si è mai affermato nulla di diverso al riguardo.
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