Da Stellantis alle stalle

di Manuele Bonaccorsi
Collaborazione di Madi Ferrucci
Immagini di Davide Fonda, Carlos Dias, Marco Ronca e Paolo Palermo
Ricerca Immagini di Eva Georganopoulou e Paola Gottardi
Montaggio di Marcelo Lippi e Raffaella Paris
Grafiche di Michele Ventrone



Alla fine degli anni ‘80 l’Italia era la prima potenza europea del settore auto e Torino rappresentava la sua capitale industriale.
Oggi abbiamo perso le menti e i tecnici che l’avevano resa grande, migliaia di posti di lavoro sono scomparsi e in termini produttivi ci hanno ormai superato anche Romania, Slovacchia e Repubblica Ceca. Dopo la fusione con l’americana Chrysler del 2014, nel 2021 arrivano le nozze con i francesi di PSA da cui nasce Stellantis. Per John Elkann è “un matrimonio tra pari”, ma il vero centro del gruppo sembra ormai Parigi, anche per la presenza dello Stato francese nel capitale azionario. In Italia decine di migliaia di lavoratori sono in cassa integrazione e le aziende dell’indotto sono a rischio chiusura, mentre l’azienda progetta nuovi stabilimenti produttivi in Africa e apre una fabbrica di batterie nel nord della Francia. Con una intervista esclusiva a Nicolas Dufourcq, rappresentante dello Stato francese nel cda di Stellantis, e documenti interni inediti, Report spiega lo spostamento oltralpe della catena del valore dell’industria automobilistica, nonostante l’ingente quantità di aiuti di Stato ricevuti negli ultimi 30 anni.