19/04/2024
23/03/2011

Bombe sulle truppe di Gheddafi
Londra, aviazione del Raìs distrutta

Misurata, cecchini contro ospedale. Dopo l'accordo tra Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna sulla Nato si elabora un nuovo schema operativo di comando. Parigi: si tratta solo un ruolo tecnico e non politico quello dell’Alleanza. All'Italia comando navale per embargo armi

libiaL'aviazione libica “non esiste più” dopo i raid della coalizione internazionale. Ad annunciarlo nel quinto giorno di guerra è un alto ufficiale britannico che avverte: “Le truppe di terra libiche sono sotto costante osservazione e le forze della coalizione  sono pronte ad attaccarle ogni volta che minacciano civili o attaccano centri abitati”.

Minacce che diventano realtà poco dopo Due i raid aerei contro le forze di Gheddafi che stringono d’assedio Ajdabiya, Zawiya e Misurata, dove i cecchini hanno sparato contro un ospedale e fatto tre morti. Dalla sua residenza-caserma di Bab el Aziziya a Tripoli, pesantemente devastata dai raid il Colonnello torna a parlare. Nella sua prima uscita in pubblico dal 15 marzo scorso, il leader libico, vestito di scuro, parla per qualche minuto - in diretta sulla tv di Stato - con tono di sfida e ripete più volte “sono qui, sono qui, sono qui, la mia casa é qui”. “Queste bombe mi fanno ridere. Niente mi fa paura, nessun tiranno mi può spaventare”, dichiara con enfasi ai manifestanti che lo acclamano. Questi attacchi sono compiuti da “una manica di nazisti che finiranno nella spazzatura della storia”. La "miglior difesa antiaerea è il popolo e Gheddafi è in mezzo al popolo".

Dopo l'accordo tra Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna sull’intervento della Nato si elabora un nuovo schema operativo di comando, ma è un vero e proprio rompicapo ottenere il consenso tra i 28 partner. “Si tratta solo un ruolo tecnico e non politico quello dell’Alleanza “ precisa il ministro degli Esteri francese Juppè. 

Gli americani parlano “di ruolo chiave" della Nato che dovrà essere “parte di una struttura di comando internazionale una volta che gli Stati Uniti lasceranno la guida”. E indicano come prioritario il coinvolgimento di paesi che non fanno parte dell'Alleanza, in particolare del mondo arabo.

Washington in realtà non vede l'ora di passare la mano. Parigi vuole un ruolo politico, tutti gli altri però non sono disposti a consegnare nelle mani dell' Eliseo il futuro della Libia. Parigi lo ha capito e propone una sorta di comitato di ministri degli Esteri dei ‘paesi volenterosi’ che hanno risposto all'appello, dell' Onu, e prima ancora a quello degli insorti di Bengasi.

Nella dura partita Roma-Parigi, l'Italia è riuscita a strappare un ruolo di primo piano nella missione Nato. Il rispetto dell'embargo delle armi, con il comando della componente navale della missione. Esistono prove e rapporti di intelligence che dimostrano che il flusso illegale delle armi verso la Libia "é un'attività che continua” detto la portavoce dell'Alleanza Oana Lungescu.

L'ammiraglio Stavridis, comandante supremo delle forze alleate in Europa è ad Ankara per convincere i responsabili del governo ad approvare il coinvolgimento della Nato nell'intervento militare in Libia. Tutti i media turchi danno oggi ampio risalto al colloquio tra il presidente americano Barak Obama e il premier Tayyip Erdogan elogiando le condizioni poste dal capo del governo per un intervento della Turchia a fianco della coalizione.  Intanto il segretario alla Difesa americana, Robert Gates, ha fatto sapere che non c'è una data fissata per la fine delle operazioni aeree. “La ‘no-fly zone’ non è limitata in termini di tempo dalla risoluzione del Consiglio di sicurezza. Quindi penso che non ci sia attualmente una data per la fine”, ha detto Gates.