28/03/2024
09/04/2012

Renzo Bossi si dimette

ROMA - Il figlio del Senatùr lascia il Consiglio regionale lombardo. “In questo momento do l'esempio”. “Fiducia nella magistratura”. Il padre: "Da mesi mio figlio era stufo di stare in Regione. Espulsioni dal partito? Poi vediamo". Formigoni: “Bene così”.

trotRenzo Bossi si dimette da consigliere regionale della Lombardia. “Senza che nessuno me l'ha chiesto faccio un passo indietro in questo momento di difficoltà, do l'esempio – dice - E’ giusto e opportuno farsi da parte, sono sereno e so benissimo cosa ho fatto”. “Bene così”, è il lapidario commento del presidente della regione, Roberto Formigoni. 

Nuove rivelazioni sulle responsabilità del figlio del Senatùr nello scandalo emergono dalla testimonianza di Alessandro Marmello, autista e bodyguard di Renzo Bossi assunto dalla Lega a tempo indeterminato. “Non ce la faccio più, non voglio continuare a passare soldi al figlio di Umberto Bossi in questo modo: denaro contante che ritiro dalle casse della Lega a mio nome, sotto la mia responsabilità. Lui incassa e non fa una piega, se lo mette in tasca come fosse la cosa più naturale del mondo. Adesso basta, sono una persona onesta, a questo gioco non ci voglio più stare”. 

Ogni volta che avevo bisogno di soldi per fare benzina, oppure pagare eventuali spese per lamanutenzione dell'auto, ma anche per il ristorante quando ci trovavamo, spesso, fuori Milano, potevo andare direttamente all'ufficio cassa alla sede della Lega, in via Bellerio, firmare undocumento che non prevedeva giustificazioni particolari, era praticamente un foglio bianco, e ritirare ogni volta un massimo di 1.000 euro. Anche più volte al mese. Il fatto è che questo denaro mi veniva dato come corrispettivo degli scontrini e delle ricevute che presentavo. E tra queste ricevute molte mi erano state date da Renzo per coprire sue spese personali”.

E aggiunge Marmello: “Poteva essere la farmacia, ristoranti, la benzina per la sua auto, spese varie, cose così. Insomma, quando avevo finito la scorta di denaro andavo in cassa, firmavo e ritiravo. Mi è capitato anche di dover fare il pieno di benzina pure per la sua auto privata. Il pieno in quei casi dovevo farlo con i soldi che prelevavo in cassa per le spese della vettura di servizio”.
     

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