25/04/2024
02/09/2010

L'Agente Arancio
uccide ancora

Trentacinque anni dopo la fine della guerra tra Stati Uniti e Vietnam gli effetti del diserbante lanciato sul terreno dalle forze Usa provoca ancora gravissimi danni alla popolazione

Prima di passare alla lettura di questo articolo per dovere di cronaca vi segnaliamo che il pezzo è stato scritto il 23 maggio del 2010. Alla fine di luglio l’amministrazione americana ha compiuto qualche passo in avanti nella definizione della vicenda che leggerete. Il Segretario di Stato americano Hillary Clinton, nel corso della sua visita ad Hanoi per celebrare i 15 anni dalla ripresa delle relazioni ufficiali tra Usa e Vietnam ha detto: “Lavoreremo con il Vietnam per porre rimedio agli effetti dell’avvelenamento”.


Airforce Times, 23 maggio 2010


Vietnam, Stati Uniti e Agente Arancio: opinioni diverse
di Ben Stocking, the Associated Press (con Tran Van Minh e Martha Mendoza)

Cam Tuyen, Vietnam. Hanno 21 e 16 anni e piangono ancora tutta la notte; si agitano nel letto, cercano conforto nel succhiarsi il pollice. Tran Thi Gai, la madre, che non dorme mai, canta loro una ninna nanna triste. "Vi voglio bene, lo sentite? Mi dispiace molto per voi, ve ne accorgete? Non piangete, vi prego".
Le figlie di Gai, entrambe con gli arti deformi ed entrambe costrette sulla sedia a rotelle, sono nate in un villaggio sul quale, durante la Guerra del Vietnam, fu nebulizzato l'Agente Arancio. La madre è convinta che problemi delle figlie siano riconducibili alla diossina, prodotto estremamente tossico, che era contenuto nel diserbante che le truppe americane usavano per lasciare senza riparo, cibo e protezione le forze comuniste.
Trentacinque anni dopo la fine, la guerra ha lasciato in Vietnam un'eredità controversa, l'Agente Arancio. L'82% dei vietnamiti che hanno partecipato ad un sondaggio di Associated Press-GfK ritiene che gli Stati Uniti dovrebbero fare di più per aiutare chi soffre di malattie riconducibili all'uso di quel diserbante, ovvero anche per i bambini nati con malformazioni.
Dopo l'impegno preso da George Bush durante la visita ad Hanoi del 2006, il Congresso americano ha approvato lo stanziamento di 9 milioni di $, destinati in primo luogo alla bonifica ambientale dall'Agente Arancio. Però, nonostante abbiano effettivamente fornito assistenza ai vietnamiti con disabilità, qualsiasi ne fosse la causa, gli USA continuano a sostenere che non esistano prove certe di un vero rapporto di causa-effetto tra Agente Arancio e problemi sanitari.
Da parte sua il Vietnam pretenderebbe un maggiore impegno economico da parte degli Stati Uniti (al momento sono stati destinati solo 6 milioni di dollari), per meglio affrontare i problemi ambientali e sanitari legati all'Agente Arancio. "Sei milioni di dollari non sono niente in confronto alle conseguenze dell'uso di quell’agente chimico", dice Le Ke Son, vice amministratore generale del Ministero dell'Ambiente Vietnamita. "Quanto costa invece un solo missile Tomahawk?"
4 milioni di persone esposte all’Agente Arancio
Tran Van Tram e Tran Thi Dan cercano disperatamente aiuto. I loro quattro figli, tutti grandi, si muovono solo a quattro zampe. Non possono stare in piedi e non sanno fare più di un paio di passetti alla volta, anche con le stampelle. Tutti e quattro sembravano sani alla nascita, racconta Tram, che oggi ha 61 anni. All'età di un anno però, già non ce la facevano più a girarsi. Nessuno di loro ha mai imparato a parlare.
Tram ricorda di aver visto gli aerei americani che scarcavano l'Agente Arancio più volte al giorno sopra al suo villaggio, nella provincia di Quang Tri, vicino alla zona demilitarizzata che una volta separava il Vietnam del Nord da quello del Sud. Lui andava a pescare da quelle parti, dove ci sono laghetti e torrenti.
Oggi che sono vecchi, lui e sua moglie passano gran parte della giornata a prendersi cura dei quattro figli. Fanno loro la doccia nel cortile, un'esperienza terribile per tutti. Hoang, che di anni ne ha 26, se ne sta seduto sotto la tettoia dopo che suo padre lo ha lavato, e aspetta che sua madre gli rimetta i pantaloni. Hoang ha la spina dorsale curva, e la schiena piegata in una grande gobba. "Non mi rimane un attimo per me stessa" dice Dan, 59 anni. "E non avrò pace neppure dopo  morta, perché sono preoccupata per i miei figli e lo sarò sempre. Chi si prenderà cura di loro, quando noi non ci saremo più?". Per altro, Dan non crede si tratti solo di una coincidenza se molti dei suoi vicini hanno figli malformati, tutti nati dopo la fine della guerra. "Non è successo solo nella mia famiglia", dice. "Sono molte le famiglie da queste parti che vivono le stesse difficoltà. Vorrei che gli Stati Uniti facessero di più per alleviare i dolori della guerra".
Tra il 1962 e il 1971, i militari americani hanno scaricato più o meno 11 milioni di galloni (41,6 mln di litri) di Agente Arancio su vaste aree del Vietnam meridionale. La diossina rimane nel suolo e nei sedimenti sul fondo dei laghi e dei fiumi per generazioni e arriva nel piatto attraverso il grasso del pesce e di altri animali. Secondo i vietnamiti sarebbero 4 milioni le persone che furono esposte al diserbante e 3 che hanno riportato danni riconducibili all’uso di quel prodotto chimico.
Il governo americano sostiene che i numeri reali siano di molto inferiori e che i vietnamiti facciano collegamenti un po' troppo rapidi tra Agente Arancio e nascite di bambini con malformazioni neonatali, che potrebbero anche essere dovute alla malnutrizione o a altri fattori ambientali.
"Scienziati di tutto il mondo si sono a lungo occupati di diossina, studiandone i possibili effetti sulla salute umana" dice Michael Michalak, Ambasciatore degli Stati Uniti ad Hanoi. "Non ci si trova d’accordo su cosa è vero e cosa no, e su quali possano essere le possibili correlazioni". Ciò genera frustrazione in molti vietnamiti, che sottolineano come il governo degli Stati Uniti abbia già da tempo vietato l'uso commerciale del diserbante e previsto indennità per i veterani del Vietnam venuti a contatto con l'Agente Arancio.
E’ l' US Veteran Administration che copre le spese mediche per quegli americani che furono esposti all'Agente Arancio e che poi hanno sviluppato uno dei 17 disturbi associati alla diossina. Hanno diritto a tali indennità anche i figli degli americani esposti all'agente chimico nati con spina bifida.
"Vittime americane e vietnamite dell'Agente Arancio non sono state curate nello stesso modo. Non è giusto." dice Tran Xuan Thu, segretario generale della Vietnam Agent Orange Victims Association - Associazione delle Vittime dell'Agente Arancio Vietnamita, la cui causa contro i produttori USA dell'Agente Arancio del 2005 è stata respinta da un tribunale americano. "Questo comportamento non è in linea con le tradizioni umanitarie degli Stati Uniti. Spero che il popolo americano si faccia sentire, perché governo e industrie chimiche si assumano le loro responsabilità".
Gli americani sottolineano che è stato in effetti individuato un nesso tra Agente Arancio e alcune malattie, ma che le prove scientifiche non sono ancora sufficienti per stabilire una relazione di causa. "Non sappiamo se esiste un collegamento o no, ma vogliamo fermamente fare tutto il possibile per i nostri veterani" dice Michalak. "Se il Vietnam vuole fare lo stesso per i suoi, ben venga"
Questioni di budget
Gli Stati Uniti spendono solo briciole del loro budget per il Vietnam sull'Agente Arancio. L'anno scorso hanno stanziato più di 80 milioni di dollari per la lotta all'HIV/Aids in Vietnam, dove l'epidemia è relativamente poco diffusa, mentre sono solo 3 i milioni di dollari destinati all'Agente Arancio. Un pool di associazioni no profit, guidate dalla Ford Foundation, che ha cercato di attirare l'attenzione sulle conseguenze tossiche del diserbante, ha speso più di quanto non abbia fatto il governo.
Alcuni test fatti dalla Hatfield Associated, un’azienda canadese che si occupa di ambiente, hanno rilevato che in Vietnam i livelli di diossina rimangono entro i parametri di sicurezza. Ma là dove i soldati statunitensi mescolavano, conservavano o caricavano sugli aerei l'Agente Arancio vanno ben oltre livelli accettabili.
Secondo certe stime, bonificare le tre aree “calde” principali (le ex basi aeree di Danang, Phu Cat e Bien Hoa), potrebbe costare fino a 40 milioni di dollari.
Dal 2006, su richiesta del governo vietnamita, gli Stati Uniti si sono concentrati  sull'intervento a Danang. Esami specifici a cura della Hatfield hanno rilevato livelli estremamente alti di diossina (fino a 400 volte i limiti internazionalmente accettati) in campioni di terreno e nel sangue di alcune decine di persone che vivevano nei pressi dell'ex base aerea e intorno al lago, dove gli abitanti andavano a pescare.
D’accordo con i vietnamiti, il governo americano ha disposto l'isolamento del sito per evitare ulteriori fughe di diossina. Oggi stanno cercando un modo per decontaminarlo, cosa che costerà milioni di dollari.
Più di due terzi dei fondi stanziati dagli Stati Uniti fino ad oggi sono stati utilizzati per la decontaminazione di Danang; solo due milioni sono stati destinati ai programmi sanitari per le persone con disabilità che vivono nella zona.
Dal 1989, sostiene Michalak, gli Stati Uniti hanno speso 46 milioni di dollari per aiutare i vietnamiti con disabilità, ma non si sa quanti tra loro soffrano di patologie connesse con l'Agente Arancio. "Per noi è la cosa giusta da fare, che serve per altro  anche a migliorare i rapporti tra i due paesi", aggiunge Michalak.
Battibecchi e accuse
Oggi  Stati Uniti e Vietnam fanno sforzi incredibili per venirsi incontro su questa materia, in netto contrasto con i dissidi di sette anni fa, quando le due parti cercarono di portare avanti uno studio sulle malformazioni neonatali di bambini le cui madri erano state esposte all'Agente Arancio. Lo studio non si fece, dopo un susseguirsi di battibecchi e accuse reciproche. E siccome gli scienziati americani e vietnamiti non riuscivano a trovarsi d’accordo sul progetto, che costava 1 milione di dollari, l'US National Institute on Environmental and Health Sciences - l'Istituto Nazionale per le Scienze Ambientali e Sanitarie ritirò il finanziamento.
Un memo sfuggito all’Ambasciata americana, scritto nel 2003, mette in evidenza tutte le asperità e i sospetti che dividevano le due parti.
"Sull’Agente Arancio il Vietnam avanza richiesta "esagerate e non supportate da dati oggettivi" si leggeva sulla nota, che liquidava le preoccupazioni vietnamite come una "campagna di propaganda" per muovere accuse di ordine morale nei confronti del governo americano e ottenere compensazioni in denaro.
La nota, che trovò diffusione ad Hanoi grazie a un ex membro dello staff dell'ambasciata, non è entrata a far parte delle oltre cento pagine di documenti forniti dal Dipartimento di Stato all'Associated Press in risposta ad una richiesta in base alla Legge sulla Libertà di Informazione dell'anno scorso. Tali documenti, vistosamente rivisitati, dimostravano anche un forte scetticismo americano nei confronti delle affermazioni vietnamite sull'Agente Arancio. Dopo quella nota, datata 2003, gli Stati Uniti hanno bruscamente cambiato tono, senza però cambiare la posizione di base: la scienza non conferma quanto sostenuto dal Vietnam in merito all'Agente Arancio.
Per gli americani non esistono studi fatti in Vietnam, dove per altro la documentazione relativa alle malformazioni neonatali è incompleta, cosa che rende ancora più difficile il confronto di dati.  
Il Vietnam sostiene di avere dati che dimostrano come il tasso di malformazioni neonatali nelle zone contaminate da Agente Arancio è quattro volte più alto che altrove, mentre l'incidenza di casi di particolari tumori è di dieci volte più alta.
Le Ko Son, uno dei funzionari dell'ambiente più influenti del Vietnam, afferma che in altri paesi si è giunti alla conclusione che la diossina è tra gli agenti più tossici al mondo. "Nessuno negherebbe mai che la diossina sia nociva per le persone", dice Son.
David Carpenter, lo scienziato americano che aveva ottenuto i fondi dello studio fallito nel 2003, è d'accordo. Aveva in progetto di analizzare 800 bambini vietnamiti, per verificare se l'esposizione all'Agente Arancio da parte delle madri avesse accresciuto le probabilità di malformazione.
Molte delle malformazioni neonatali attribuite (dai vietnamiti) all'Agente Arancio potrebbero anche derivare da altre cause, dice Carpenter, ma ci sono pochi dubbi sul fatto che il diserbante possa essere responsabile di alcune di esse.
"La diossina è un prodotto chimico tremendo. E basta." Dice Carpenter. "Esiste una serie di fattori che causano le malformazioni neonatali, la diossina è di certo una di queste. Non c'è bisogno di essere un genio per arrivare a una conclusione del genere"
Abbandonati a se stessi
Gai e suo marito, Nguyen Van Bong, ricordano di essersi fermati a guardare gli aerei americani che scaricavano il loro carico di veleno sulla giungla vicino casa a Cam Tuyen, dove cercavano di tirare avanti lavorando nella piccola fattoria di famiglia.
"Vedevamo quelle nuvole bianche che uscivano dagli aerei" ricorda Bong. "Noi mangiavamo il pesce e bevevamo l'acqua dei torrenti e del lago vicino".
La coppia è convinta che sia colpa della diossina se le loro due figlie hanno arti, spina dorsale e dita deformi. Thuyet, 16 anni, urla giorno e notte, le sua grida scuotono la casetta di due stanze dove vive la famiglia.
"La notte chiudo a malapena gli occhi" dice Gai. "Non devo mai perderle di vista". Le due ragazze si svegliano intorno alle tre di notte; la madre mette allora a bollire l'acqua per lavarle.
Poi le veste e le issa sulle sedie a rotelle. Loro la guardano quando scende al fiume per fare il bucato. Tre volte al giorno, per venti minuti a volta, la donna, che oggi ha 59 anni, fa fare alle ragazze una terapia fisica, che grazie ai massaggi, dovrebbe alleviare il dolore provocato dalla deformità.
"Se non faccio fare loro gli esercizi, Thuyet urla ancora più forte” dice Gai. "E allora canto mentre massaggio le ragazze, così si calmano".
Una volta al mese viene un volontario a dare una mano per una mezz'oretta. Per tutto il resto del tempo Gai e Bong sono soli.