09/05/2024
22/07/2010

Il Presidente e gli extraterrestri

Pubblichiamo la traduzione di un articolo apparso sull’autorevole quotidiano russo Komsomolskaja Pravda il 27 maggio 2010. Buona lettura e chissà che un giorno anche da noi…

Leggi l'articolo dal sito del quotidiano russo Komsomolskaja Pravda

 

Kirsan Yljumzhinov, il Presidente della Repubblica di Calmucchia, racconta il suo incontro con gli alieni. "Mi dispiace solo di non aver loro chiesto niente..."
Tutto l’Occidente sotto chock per le dichiarazioni del politico russo nel corso di un’intervista Tv sulla rete ammiraglia Pjervyj Kanal
di Igor' Vladimirov
Era il 26 aprile e il conduttore della rete ammiraglia russa Pjervyj Kanal, Vladimir Pozner, chiedeva all'ospite in studio Kirsan Yljumzhinov (Presidente della Repubblica di Calmucchia): 
"Non mi è mai capitato di incontrare qualcuno che ammettesse apertamente di essere stato su un'astronave aliena. Ma le è successo davvero?"
"Se la domanda è seria, allora le rispondo che sì, è successo davvero" rispondeva l’ospite, che di lì a poco avrebbe raccontato la stupefacente storia del suo primo e ultimo contatto ravvicinato con dei rappresentanti di una civiltà non di questa Terra, passati dal suo appartamento di Mosca in Via Leont'jev.
“La cosa si è più ripetuta?” chiedeva Pozner
“La cosa non si è ripetuta” rispondeva Yljumzhinov
Lo storico incontro risale al 18 settembre 1997, a tarda sera. Kirsan Nikolajevich, ancora senza sonno, leggiucchiava un libro e guardava la tv. All'improvviso si accorge che la portafinestra del balcone è aperta. Esce. Sul balcone un veicolo semitrasparente. Dentro, extraterrestri vestiti di scafandri gialli. Lo chiamano. Il Presidente calmucco vola via con loro. Ovviamente su un'atronave.
Chissà come, lì per lì il programma televisivo di Vladimir Pozner non ha causato reazioni scomposte con questo racconto prodigioso. Qualche giorno dopo, però, la vicenda è giunta alle orecchie del deputato della Gosduma Andrjej Lebedev, Partito Liberaldemocratico, che ha spedito una lettera al Presidente Medvedev in persona, mostrando una certa preoccupazione per il fatto che il Presidente della Repubblica Calmucca, persona che ha accesso a informazioni riservate e segrete, potesse aver raccontato le suddette a civiltà aliene. Ovviamente, dopo un tale evento, la stampa occidentale si è scatenata in valutazioni in merito alla vicenda. Centinaia di quotidiani in tutto il mondo hanno ribattuto la notizia dell'avvenuto incontro tra un Presidente in carica e alieni: un fatto singolare. Nessuno però si è fermato per cercare di capire perché mai abbia deciso di raccontarlo. Solo in Russia, forse, c’è chi si interroga e pensa “Strana questa mossa per un leader di Repubblica membro della Federazione..."
"Pozner me l'ha chiesto, e io gli ho risposto" è tutto quello che Yljumzhinov ha avuto da dire in merito.
Non siamo arrivati nello spazio
Quelli che si interessano di ufologia lo sanno: non era la prima volta che il calmucco raccontava l'incontro con gli alieni, per cui non si sono stupiti affatto. Tanto più che il nostro non ha detto niente di nuovo. Lo stesso Pozner deve esserne stato a conoscenza, altrimenti non glielo avrebbe chiesto. Infatti Yljumzhinov aveva raccontato la sua esperienza straordinaria già a Radio Svoboda - Radio Libertà, il 22 luglio del 2001, trasmissione nella quale si parlava del futuro degli scacchi. A un certo punto Yljumzhinov  se ne uscì con la seguente osservazione: "Ostap Bender (il protagonista del romanzo "Le dodici sedie" di I'lf e Petrov) voleva fare incontri di scacchi intergalattici, ma al momento non c'è modo, nello spazio. Io ci sono stato...Davvero, e non sulle nostre navicelle spaziali russe. Sono altri quelli che mi hanno portato nello spazio"
"Eh? E chi ce l'ha portata?" chiedeva il conduttore.
"Be', un disco volante. Sono venuti a prendermi e per un giorno intero sono rimasto nello spazio" spiegava Yljumzhinov
Al tempo Kirsan Nikolajevich era già Presidente in carica della Calmucchia, mancava un anno alla sua rielezione per il secondo mandato. E non solo, perché già da sei anni era il Presidente della Federazione Internazionale degli Scacchi. 
Si tratta, quindi non di un’inattesa confessione fuori dalla norma,  ma di una fissa.
Non prendetemi per pazzo
Alla domanda su che aspetto avessero questi alieni, Yljumzhinov, allarmato dalla sensazione che il conduttore non gli credesse poi tanto, rispondeva così: 
"Persone, tali e quali"
"Ragazzoni di due metri? Potrebbe confermare la descrizione che se ne fa di solito?"
"Ma no, non mi prenda per pazzo. Dico solo che li ho visti, normalmente, così come adesso vedo lei"
Già allora, nove anni prima della lettera del Deputato Lebedev, Radio Libertà voleva strappare con le tenaglie la verità dalla bocca di Yljumzhinov. 
"Ma non le hanno lasciato alcun viatico, un ricordo? Hanno detto che sarebbero tornati?” chiedevano con insistenza, ma più insistevano meno quello parlava.
"No, Niente. Anch'io non ho capito. Per qualche giorno mi sono chiesto perché mai mi avessero prelevato. Ero anche scocciato del fatto che non mi era venuto in mente di fare loro delle domande. Forse non era ancora il momento giusto per incontrare civiltà aliene. Per altro, a che serve? A niente. Se vogliamo vedere la cosa da un punto di vista morale, non siamo ancora pronti a incontrarli".
Ma c’è un’altra versione
Gli ometti verdi dietro l'angolo
Ecco un estratto dal libro del noto ufologo Vladimir Azhazhi "Un'altra vita", a proposito della storia di una certa N.I. Makarova di Togliattigrad: "La donna, che aveva già sui cinquant'anni, aveva difficoltà a dormire e si trovava in quella fase di mezzo tra sonno e veglia. Qualcosa la obbligò ad aprire gli occhi e vide che vicino alla portafinestra che dava sul balcone c'era un tunnel luminoso, come un corridoio di luce, attraverso il quel un umanoide le era entrato  in casa" Non vi ricorda il racconto di Yljumzhinov? Su questo e altri casi simili, la Komsomolskaja Pravda ha sentito il dottor Roman Buzunov, dell'Ospedale Barvikh, specializzato in disturbi del sonno. 
"Immaginate di star parlando con qualcuno che, all'improvviso, vi dice che dietro l'angolo in camera sua ha visto la Vergine Maria o degli ometti verdi: il tipo di visione dipende dalla sensibilità e dalla formazione del soggetto, che può essere o un credente o un appassionato di fantascienza. Ne ho conosciuti molti così, tutti malati di narcolessia, un disturbo del sonno molto particolare.
"Io credo negli spiriti, io credo allo spazio profondo e credo anche che entro la fine del secolo avverrà il contatto ufficiale con una civiltà aliena"  dichiarava il leader Calmucco già nel 2002 alla "Parlamentskaja Gazeta", il giornale dei parlamentari.
Sì, un sogno ad occhi aperti
E Mark Makhovald, professore del Centro dei Disturbi del Sonno di Minneapolis, sospetta che le visioni di chi dice di aver avuto un contatto con gli alieni non siano altro che una dimensione diversa della capacità di vedere durante il sonno. Ovvero, l'interruzione di una delle fasi del sonno, e in particolare di quello REM.
"L'aspetto più interessante comincia quando il cervello in parte veglia e in parte è già impegnato nella fase REM" dice Makhovald. "E' una condizione che si verifica durante profondi stati di stress".
Il professor Chris French, capo del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Londra, ha seguito 19 persone che sostenevano di aver incontrato gli alieni; ha riscontrato che tutti quanti erano patiti di UFO e affetti da narcolessia in varie forme.
"Di solito”, dice il prof. French, “la prima manifestazione è la difficoltà respiratoria. Gli alieni affiorano da un bagaglio mnemonico e di fantasia: le persone magari hanno visto qualche film che fornisce loro materiale per un'allucinazione, che va formandosi in un'area del cervello, che svolge un ruolo attivo durante la fase di sonno REM"
A riprova di quanto spiegato dal professore, nel 2001 Yljumzhinov diceva: "Siamo saliti sull'astronave, e mi mancava l'aria, l'ossigeno. Hanno dato una tuta pure a me nel momento esatto in cui ho cominciato a sentire che mi mancava il respiro. Poi punto l'extraterrestre mi ha toccato il petto e mi ha detto di regolare il flusso di ossigeno. L'ho fatto. La cosa più interessante era che loro non facevano caso alla mia presenza. Ricordo di aver chiesto loro di riportarmi in fretta sulla Terra. Perché? Perché due giorni dopo dovevo prendere parte alla Settimana Giovanile di Autogestione in Calmucchia”.
Ora, sembrerebbe proprio che la visione del nostro Yljumzhinov non porti altro che alla diagnosi di narcolessia. 
Ma c'è qualcosa che non va. Yljumzhinov ha detto che, mentre era in viaggio con gli alieni, il suo appartamento era veramente vuoto. Lui non c'era. Ci sono addirittura tre testimoni del fatto, tre persone che si trovavano nella stanza accanto: il suo collaboratore, l'autista e un ministro, che si sono molto spaventati tutti e tre. Per essere chiari: i tre testimoni sono entrati nella stanza del Presidente e non ce l'hanno trovato. Preoccupati, si sono chiesti dove mai fosse sparito. Come se non bastasse Yljumzhinov è ricomparso dal nulla dopo qualche tempo. Un altro prodigio.
Compagni di viaggio: lui non è solo
Miyuki Hatoyama, 66 anni, la moglie dell'ex Presidente del Consiglio giapponese, due anni fa ha pubblicato un libro nel quale raccontava come, vent'anni prima, gli alieni l'avessero rapita. "Avevano preso solo la mia anima, non il mio corpo. A bordo di un UFO a forma di triangolo siamo andati su Venere, che è  uno splendido pianeta verde, che mi è piaciuto tanto" scriveva.
Il Presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter non ha avuto incontri ravvicinati, ma il 6 gennaio 1969 ha visto un oggetto volante non identificato. “In cielo”, diceva, “la cosa più strana che io abbia mai visto". Un oggetto "grande, molto luminoso che cambiava continuamente colore". Jimmy, stupito, giurava "Non riderò mai più di quelle persone che dicono di aver visto oggetti sconosciuti in cielo".
Tra i politici russi, Elena Babic, Liberaldemocratica di San Pietroburgo, che, quando era al secondo anno di università, avvistò " in cielo un'enorme sfera argentata, che lasciava dietro di sé una scia luccicante, come di madreperla".