06/12/2024
01/06/2012


Uno sguardo su tutto il mondo del fumetto e su tutto il mondo, visto dai fumetti

Valentina Movie
Fino al 30 settembre, a Palazzo Incontro, la prima mostra romana dedicata alla creatura di Crepax




Apparsa per la prima volta sulla rivista Linus nel 1965, Valentina è uno dei personaggi femminili dei fumetti più noto in tutto il mondo.

Personaggio simbolo degli anni Sessanta e Settanta, ha continuato a riflettere modi e mode anche nei due decenni successivi.


Il suo stile, innovativo e anticipatore, la rende ancora oggi incredibilmente attuale. La complessità del carattere, ricco di sfaccettature e contraddizioni, è una delle chiavi del suo successo, tanto che molte donne hanno finito con l'identificarsi in lei.

Crepax si è sempre preoccupato di costruirle intorno un mondo credibile.

La data di nascita, la carta d'identità, il naturale e costante invecchiamento (unico caso nel mondo dei fumetti), le relazioni, il figlio, il lavoro, la macchina, i vestiti, gli oggetti: tutto è reale, fedele riproduzione di un quotidiano possibile.

Anche i sogni svolgono un ruolo importante nelle sue storie non solo per evadere, ma per fornire una chiave interpretativa dei fatti.

Talvolta inventati, altre fedelmente riportati da sogni veri, essi hanno dato ulteriore spessore al personaggio avvicinandolo alla psicologia di una donna reale.


Spesso il cinema e la fotografia hanno caratterizzato l'opera di Crepax, non solo sotto il profilo dell'impostazione grafica della pagina. Montaggio, inquadratura, sequenza, stacco, particolare: nei fumetti di Valentina tutto è cinema, tutto è immagine. Crepax dimostra una particolare passione per tutto ciò che è dettaglio, accessorio: diversi punti di vista dai quali ricostruire la scena. 

  
Questa donna complessa e sensuale si presenta ora in un'esposizione "anarchica" ed emozionale, costituita da sale tematiche che avvolgono il pubblico in un'atmosfera sempre in bilico tra sogno e realtà. 

 

Nel video, sulla musica di "Baba Yaga" film del 1973 su Valentina, la telecamera si aggira per le sale della mostra, riportando alcuni frammenti della grande arte di Crepax.

 

--

 

 

Luisa Crepax è la moglie di Guido. Ai microfoni del Tg3 racconta il particolare triangolo/quadrilatero di muse e di arte, con Louise Brooks e Lou Andreas-Salomé. E poi, il segreto dell'erotismo mai volgare e mai umiliante nella figura femminile secondo Crepax

 

--

 

 


Antonio Crepax, figlio di Guido, ci spiega la modernità, l'attualità e la stretta ispirazioni delle opere del padre negli artisti di oggi.

 

--

 


Caterina Crepax, figlia di Guido, racconta la sua idea di "multimedialità ante litteram" delle opere del padre.

--

 

 

 

Per Nicola Zingaretti, Presidente della Provincia di Roma, Valentina di Crepax è parte della cultura e del costume italiano, e va rilanciata e fatta scoprire alle nuove generazioni.

 

--

 


Sagome di Valentina a grandezza naturale guidano gli spettatori lungo il percorso, raccontando il mondo di Crepax e fornendo spunti dal ricco bagaglio culturale che caratterizza le storie della saga. Il tutto, amplificato da ambientazioni e spettacolarizzazioni di grandi dimensioni tratte dai disegni, animato da installazioni e contributi video e valorizzato da 120 tavole originali scelte tra le circa 2.600 che quest'Autore ha dedicato a Valentina. 

Al primo piano, dedicato al mondo reale, si parte dal rapporto con il mito dell'attrice Louise Brooks (1906 - 1985) e dalle origini cinematografiche di questo fumetto, per sottolineare gli aspetti autobiografici del personaggio e la scelta dell'Autore di farne una donna quasi reale, con una carta d'identità, un lavoro, un figlio, relazioni sentimentali e un profilo psicologico ed onirico credibile.  (Le origini: Valentina & Louise).

Di seguito, si analizza l'innovazione che Crepax ha portato nel mondo del fumetto con la sua caratteristica costruzione "frammentata" della tavola. La scomposizione dell'azione in tante vignette; l'uso delle tecniche cinematografiche per raccontare le scene; la costruzione della tavola in maniera quasi architettonica, utilizzando vignette di forme diverse e distinguendo con cornici diverse il sogno dal ricordo, l'immaginazione dalla realtà. Con bozzetti e storyboard originali mai esposti prima e alcune "tavole in movimento" che l'Archivio Crepax sta sperimentando per una futura applicazione (L'innovazione: la struttura della tavola).


Una grande sala ospita le numerose testimonianze dal mondo della moda (dai francesi degli anni '60 ai grandi stilisti italiani) e della fotografia di cui l'Autore ha riempito le storie di Valentina, con una sezione dedicata ai suoi principali lavori pubblicitari e ad alcune applicazioni di immagini su capi di abbigliamento. (Testimonianze del tempo: la moda, la fotografia e la pubblicità)

Viene rivissuto, poi, il rapporto con diverse città filtrate dalla fantasia visionaria di Crepax per fare da sfondo alle avventure o ai sogni di Valentina: Milano, Venezia, Roma, Praga, Parigi, Amsterdam, Berlino, Pietroburgo e New York rielaborate dalle storie con un'installazione video inedita (Lo scenario: Valentina nelle città).

Infine, dopo aver passato in rassegna una galleria dei principali personaggi delle storie di Valentina (che parlano di Lei in una speciale installazione video), delle altre eroine a fumetti create dall'Autore (come Bianca e Anita) e dei protagonisti di alcuni grandi classici della letteratura reinterpretati a fumetti (Il cast: Valentina, le altre e gli altri), si accede a un' installazione di puro divertimento visivo dove l'occhio dell'Autore s'identifica con l'obiettivo di una cinepresa o di una macchina fotografica con immagini che hanno in comune il fatto di essere contenute in un cerchio, approfondendo così il concetto di narrazione visiva attraverso i particolari di una scena. (L'occhio come obiettivo: zoom sui particolari).

Al secondo piano, dopo una sala (Gli oggetti di design e la presenza sulla rete) dedicata ad applicazioni passate e recenti delle immagini tratte dalle storie di Valentina su oggetti di design e alla presenza del personaggio sul web (sito Internet e profilo Facebook), si accede allo studio di Guido Crepax suddiviso in due parti da una parete con due porte disegnate che consentono al pubblico di guardare dal buco della serratura immagini vietate ai minori per il loro particolare contenuto erotico e horror. La prima con lo studio reale, costituito dagli oggetti originali che ne facevano parte e arricchito da diversi riferimenti al suo background culturale e famigliare; e la seconda con lo studio disegnato, ricostruito direttamente dalle tavole delle storie di Valentina, con ampio uso di oggetti disegnati dall'Autore e di situazioni tipiche dell'insolito quotidiano che Crepax ricreava nella casa di Rembrandt e Valentina, fedele riproduzione della sua. (Lo studio dell'Autore: dal reale al surreale).




Da questo momento, si scivola nel ricco mondo surreale di Valentina grazie alla metafora dell'inchiostro rovesciato dalla boccetta  - come fluido che libera la fantasia dell'Autore e la traduce sulla carta grazie al pennino - che caratterizza la pavimentazione di tutte le sale fino alla fine della mostra (L'inchiostro che libera la fantasia).

Ci si immerge così nella colonna sonora della rappresentazione a fumetti, con riferimento al quotidiano rapporto di Crepax con la musica. In primo luogo il jazz, sua vera passione dagli esordi alla maturità artistica, la musica che dà ritmo all'azione e alla struttura frammentata della pagina a fumetti (con la possibilità di ascoltare alcuni brani musicali che l'Autore suggeriva sulle tavole disegnate, per gustare al meglio il ritmo dell'azione e rivivere l'atmosfera delle scene a fumetti), e poi la musica classica della tradizione famigliare (il padre era primo violoncello alla Scala), la musica dei sentimenti e delle emozioni. In stretto collegamento con il jazz e le correnti artistiche in voga negli anni '60 e '70, la sala celebrerà anche l'appartenenza di Crepax alla Pop Art. (La colonna sonora: dal jazz all'arte pop). 

 


In un crescendo surreale, la sala successiva è dedicata alla forte componente psicanalitica presente nelle storie di Valentina: dalle paure ancestrali impersonate soprattutto dai Sotterranei e dalla strega Baba Yaga, che popolano anche una videoinstallazione visibile da una crepa nel pavimento, ai numerosi sogni e allucinazioni che costituiscono parte integrante della struttura narrativa. Con riferimenti alle frequenti citazioni dal mondo delle fiabe e alla caratterizzazione delle vignette che consente al visitatore di distinguere queste divagazioni dalla realtà. (Tuffo nell'inconscio: paure, sogni e allucinazioni).

In un'attigua saletta video (Guido Crepax: video d'Autore), i visitatori hanno modo di rifiatare guardando una selezione dei video più interessanti legati all'opera di Crepax: diverse interviste filmate con l'Autore e con autorevoli artisti e critici che hanno parlato di lui (dai registi Alan Robbe Grillet e Corrado Farina, al direttore d'orchestra ed amico Claudio Abbado, dal giornalista e direttore di Linus Oreste del Buono al jazzista Gerry Mulligan); una performance del pittore Yves Klein abbinata alle tavole di Valentina e un'altra realizzata per la televisione con altri autori di fumetti; spezzoni dalla trasmissione Speciale per voi con Renzo Arbore, dal film "Baba Yaga" realizzato da Corrado Farina nel 1973 e dalla serie televisiva con Demetra Hampton andata in onda su Italia Uno nel 1988/9.  

Ci si rituffa, quindi, nel mondo surreale, in una sala dedicata ad alcuni aspetti fantastici delle storie di Valentina, ad anticipazioni e citazioni di film di fantascienza nelle storie di Crepax testimoniate anche da un video e alla sua particolare interpretazione di una fantascienza minimalista, quotidiana e domestica, sempre in parallelo con la vita reale. (Fantascienza: dal cinema all'insolito quotidiano).

Nel finale, Valentina è la protagonista di un diorama che ripropone la centralità del personaggio che torna sulla Terra e si confronta con il suo doppio/riflesso, riprendendo il leit-motif dei sogni che s'interrompono senza lasciare traccia come nelle storie di Little Nemo. (Ritorno a casa: il doppio e il riflesso).

Il percorso si chiude ripassando per la sala di raccordo Gli oggetti di design e la presenza sulla rete dove il pubblico è invitato a lasciare un proprio commento sulla mostra sul profilo Facebook dedicato mediante tablet e smartphone.

La mostra è accompagnata dalla pubblicazione del libro  “Valentina come Louise Brooks: il libro nascosto”, edito da Fandango Libri, a cura dell'Archivio Crepax e di Vincenzo Mollica.
 

 

 

per tutte le immagini: copyright GUIDO CREPAX, immagini concesse da ARCHIVIO CREPAX