'Cara' salute
ROMA - Nove milioni di italiani non hanno accesso, per ragioni economiche, ad alcune prestazioni sanitarie. E' quanto emerge dalla ricerca Rbm Salute-Censis
ROMA - Nove milioni di italiani non hanno accesso, per ragioni economiche, ad alcune prestazioni sanitarie. E' quanto emerge dalla ricerca Rbm Salute-Censis, promossa in collaborazione con Munich Re, sul ruolo della sanità integrativa, presentata al Welfare Day.
Sono per la maggior parte anziani, coppie con figli e abitanti del Sud. La ricerca ha riguardato 14 fondi sanitari per oltre 2 milioni di assistiti e importi richiesti per prestazioni pari a oltre 1,5 miliardi di euro nel triennio 2008-2010. Il 55% degli importi dei fondi integrativi ha riguardato prestazioni sostitutive (ricovero ospedaliero, day hospital, ecc.) fornite in alternativa a quelle dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) del servizio sanitario. Il restante 45% degli importi ha riguardato prestazioni integrative (cure dentarie, fisioterapia, ecc).
"Il numero di anziani che saranno costretti a rinunciare alle cure sanitarie è destinato ad aumentare drasticamente in breve tempo a causa dell'acuirsi della crisi, della mancanza di risposte da parte del Governo e per la drammatica condizione in cui versa il sistema sanitario nazionale", ha dichiarato il segretario generale dello Spi-Cgil, Carla Cantone. "Ormai - ha continuato Cantone - siamo arrivati ad una situazione davvero insostenibile in cui nel nostro Paese il diritto alla salute è garantito solo a chi può permetterselo e a chi si rivolge a strutture private". In tal senso Cantone chiede al governo "di adoperarsi con urgenza per scongiurare quella potrebbe diventare una vera e propria emergenza sanitaria per gli anziani rafforzando la sanità pubblica e garantendo la possibilità di accedere alle cure a chi ne ha più bisogno".