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  • Sensibilizzazione DIABETE ITALIA - Giornata Mondiale 2018

    diabete camp

    Anno : 2018

    Associazione :
    Diabete Italia

 

Il diabete? Anche una questione di famiglia

Torna la Giornata Mondiale di questa patologia, organizzata da Diabete Italia, di cui soffrono oltre 400 persone nel mondo, 1 su 11; in Italia 1 persona su 3 è diabetica ma non lo sa

 

Nel mondo una persona su 11 convive con il diabete, ne soffrono oltre 400 milioni ed è previsto che per il 2030 ci saranno 522 milioni di persone con diabete. Eppure il diabete resta una patologia poco conosciuta, a volte sottostimata, a volte preda di ‘fake news’ come che per curarsi basti mangiare meno, e quindi le cure possono essere tardive.

Per questo è stata istituita una Giornata Mondiale nel 1991 dall'International Diabetes Federation e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che si celebra ogni anno il 14 Novembre. Per la GMD 2018 dal 5 al 18 novembre saranno almeno un migliaio in tutta Italia le iniziative legate alla conoscenza e alla prevenzione della patologia. La Giornata, che corrisponde alla data di nascita di Frederick Banting (il co-scopritore dell'insulina con Charles Best nel 1922), è organizzata da Diabete Italia con i patrocini di AIP, SIA, SIdP, SIIA, ASSOFARM, IAPB Italia Onlus, Coni, Croce Rossa e ANCI con la media partnership di Rai – Responsabilità Sociale. I dati non sono incoraggianti: 425 milioni di adulti ne soffrono nel mondo, una persona su due non sa di averlo. Oltre un milione di bambini e adolescenti nel mondo hanno un diabete di tipo 1, ovvero quello autoimmune. Nel 2017 ci sono stati, a livello globale, quattro milioni di morti. In Italia ci sono 3,7 milioni di persone con diabete e una su tre non sa di averlo. “Nel 2018 – spiega Concetta Suraci, Presidente di Diabete Italia – il tema è la famiglia: il diabete è una malattia che può essere anche molto invalidante e tutti i familiari devono essere coinvolti nella prevenzione e nella gestione del diabete. L’80% del diabete di tipo 2, una patologia cronica che colpisce indipendentemente dal sesso e dall’età, è maggiormente presente in età adulta e la sua incidenza aumenta con l’età anagrafica, è prevenibile, a differenza del tipo 1,  con l’adozione di uno stile di vita sano. Buone abitudini alimentari e un’attività fisica adeguata, dove il ruolo della famiglia è fondamentale per metterle in atto, sono assolutamente necessarie”. Anche la gestione di una persona con diabete coinvolge tutta la famiglia. “Pensiamo ai bambini con diabete – continua Suraci – ma anche agli anziani da portare a visite ed esami. Si stima che 20 miliardi siano i costi diretti e indiretti della malattia: la voce più alta è naturalmente quella dell’ospedalizzazione (circa 7 miliardi) ma pesano anche le assenze dal lavoro (5 miliardi) e i prepensionamenti (7 miliardi)”. Innumerevoli gli effetti e le malattie correlate al diabete, anche quelli nella sfera sessuale. “Il diabete – spiega Nicola Mondaini, Consigliere Nazionale della SIA – ha effetti importantissimi nella disfunzione erettile che anzi nella grande maggioranza casi nelle persone più giovani è proprio un sintomo tipico del diabete. Altri sintomi che potrebbero far pensare al diabete sono l’eiaculazione retrograda e la fimosi del pene. Purtroppo l’uomo, al contrario della donna, è molto restio a rivolgersi all’andrologo e quindi è anche più tardiva la scoperta della malattia. Sono pochissimi coloro che fanno una visita preventiva in assenza di sintomi e chi ha qualche disturbo aspetta anche fino a tre anni per prenotare una visita specialistica. Quello tra uomo e andrologo è un rapporto poco formato che deve essere assolutamente valorizzato e promosso”. Anche la pressione alta è un fattore di rischio da non sottovalutare nel diabetico. “Normalmente la prevalenza dell'ipertensione arteriosa nella popolazione adulta è pari a circa il 35%. Questa percentuale sale nel diabetico sino al 70%, anche all'80% - dichiara Claudio Ferri, Presidente della SIIA. Un diabetico di tipo 2, pertanto, deve controllare non solo la glicemia, ma anche la pressione arteriosa. Bisogna, infatti, ricordare che una pressione elevata, se non curata, può dar luogo a complicanze a carico di cuore, cervello e/o rene, ovvero infarto del miocardio, infarto cerebrale e/o insufficienza renale cronica, senza dimenticare la malattia vascolare degli arti inferiori, i disturbi della sfera sessuale e/o cognitivi. Concludiamo però con una doverosa parola di ottimismo: un diabetico che si cura appropriatamente, anche quindi normalizzando i propri valori pressori, può condurre una vita assolutamente normale”. Chiaramente, quando parliamo del diabete in famiglia, sono i piccoli che meritano un’attenzione particolare. “I bambini con diabete – spiega Ivana Rabbone, Vice Presidente SIEDP – soffrono quasi tutti, il 93%, di DT1, ovvero quello di tipo autoimmune e non prevenibile, curabile con l’insulina. La diagnosi precoce è fondamentale e i genitori devono stare attenti a sintomi ben precisi: un bambino che beve molto, va spesso in bagno ad urinare e dimagrisce deve consultare subito il proprio pediatra, che con una piccola goccia di sangue prelevato dal dito può fare la diagnosi. Nei giorni che vanno dal 5 al 18 novembre verranno coinvolte 500 città d’Italia con migliaia di attività. Nelle piazze, nei gazebo e nei banchetti organizzati dai volontari sarà possibile per i cittadini valutare il rischio di sviluppare il diabete nei prossimi anni compilando un semplice questionario e ricevere suggerimenti e materiale informativo dedicati alla prevenzione e alla corretta gestione del diabete. Inoltre, molti servizi di diabetologia ed ambulatori di MMG saranno disponibili ad effettuare lo screening nei soggetti a rischio e lo stesso faranno più di 200 farmacie comunicali aderenti ad Assofarm. Saranno inoltre effettuati incontri di sensibilizzazione ed informazione presso diversi consultori e saranno attivi i servizi di Diabetologia Pediatrica. A livello locale verranno organizzati moltissimi eventi collaterali: conferenze stampa, convegni, dibattiti pubblici, incontri con le autorità locali, spettacoli e, come in altre parti del mondo, illuminazione in blu di numerosi monumenti; grande spazio anche alla prevenzione con passeggiate, mini-maratone, fit-walking, ed altre attività sportive.  “Tradizionalmente – spiega Marco Melosi, Presidente ANMVI– ad ammalarsi sono gli animali adulti e anziani, spesso in sovrappeso, anche a causa di una sterilizzazione. Il cane è colpito quasi esclusivamente dal diabete di tipo 1 e le femmine affette risultano essere il doppio rispetto ai maschi. Nel gatto, affetto prevalentemente dal diabete di tipo 2, invece risultano più colpiti i gatti castrati; a differenza del cane, in quest’ultima specie il legame tra obesità e comparsa della malattia è stata chiaramente dimostrata. Ma, proprio come succede con gli uomini, anche per loro la prevenzione e le cure eseguite correttamente sotto la guida del veterinario, possono garantire all’animale una vita praticamente normale”.

 

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