di Domenico Iannacone, Sabrina Carreras, Lisa Iotti e Vincenzo Saccone
"Non ci sarà nessun taglio alla scuola. Sulla scuola troppe cose divorziano con la realtà. Dalla sinistra stanno arrivando messaggi assolutamente falsi e inutili allarmismi" così si era espresso il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nell’ottobre del 2008.
E’ passato un anno e mezzo e “Presadiretta” ha deciso di dedicare un’altra puntata al tema scuola.
Ci sono stati i temuti tagli? Il ministero dell’Istruzione deve alle singole scuole 1 miliardo di euro per il funzionamento ordinario.
Purtroppo gli inviati hanno potuto toccare con mano i salti mortali che ogni giorno i presidi italiani devono fare per garantire il funzionamento senza un soldo in cassa, dovendo stringere al massimo i cordoni della borsa, senza poter chiamare i supplenti, e dovendo limitare il tempo pieno. Siamo anche andati a vedere cosa vuol dire essere un insegnante precario: si deve buttare via la laurea, i master, i corsi di perfezionamento e anni di sacrifici per ritrovarsi senza lavoro, oppure essere costretti a emigrare da sud a nord per continuare a salire in cattedra.
I soldi per l’edilizia scolastica e per mettere a norma le scuole troppo spesso fatiscenti piu’ volte promessi (subito dopo tragedie come quella del liceo Darwin di Rivoli) non ci sono proprio o arrivano con il contagocce. Circa l’80% delle scuole italiane non e’ a norma.
La scuola pubblica agonizza, ma lo stato italiano non ha rinunciato a finanziare le scuole paritarie. E in Lombardia la regione sta aumentando ogni anno scolastico l’aiuto economico alle famiglie che vogliono mandare i figli alla scuola privata.
In mezzo a tante difficolta’ un piccolo cammeo di eccellenza: studenti che fuori dall’orario scolastico si allenano per le competizioni di matematica aiutati da quei professori che in tempi difficili non rinunciano a fare la differenza.