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NOTIZIE

VAF

(Valutazioni a freddo)

27-09-2010 13:09

VAF

Per il Ministro Brunetta

Caro Ministro, questa è la copia del mio CUD 2010, dal quale risultano un reddito lordo di 662 mila euro e tasse e contributi per la metà. Aspetto che Lei coroni la sua battaglia moralizzatrice, ottenendo la pubblicazione di quanto abbiano effettivamente percepito lo scorso anno, i principali dirigenti, conduttori  e collaboratori dell’Azienda.




Allo scopo di aiutare chi intende muovermi delle contestazioni, ho trascritto puntualmente il testo del mio intervento di giovedì scorso.

Allora, io non credo di essere così antipatico al Presidente del Consiglio, francamente. il fatto è un altro: è che lui non sopporta molto quelli che gli stanno in piedi davanti com’è successo un po’ a Fini. No? E per quanto ci riguarda, avevamo detto che tornavamo il 23 settembre; e siamo tornati il 23 settembre. Un po’ ammaccati ma eccoci qua.
Perché siamo tornati anche senza spot? Perché il più grande spot che noi possiamo avere siete voi, il pubblico che ha fatto impazzire la Rete con il suo passaparola. Anche perché noi rappresentiamo quel pezzo di opinione pubblica che in Italia pensa che l’uguaglianza, la dignità del lavoro, la libertà, la diversità delle idee, siano troppo spesso calpestate.
Ma stasera io non voglio parlare con questa gente qua; e non voglio parlare nemmeno con quel pezzo di pubblico (che Silvio Berlusconi sa bene essere molto grande) di destra che guarda la nostra trasmissione. Io questa sera voglio parlare con quelli del Pdl che sono i più accaniti fans del nostro Presidente del Consiglio. Voglio parlare proprio direttamente con loro: a quelli a cui sto più antipatico. E perché voglio parlare con loro? Perché vorrei soprattutto parlare con quelli di loro che sono uomini del fare, quindi uomini d’azienda e possono intendere le mie parole. Anzi, parlo con uno di loro e voglio dirgli: -“Guardi, faccia finta che io sia un suo dipendente. Io non sono più Michele Santoro quello che fa i programmi televisivi, sono un disegnatore di bicchieri. In un anno disegno 30 tipi di bicchieri diversi con i miei collaboratori. Pensi che negli ultimi 4 anni noi abbiamo prodotto, per la sua azienda, 41 milioni di euro di fatturato, e abbiamo prodotto soltanto 27 milioni di costi. Quindi abbiamo fatto un guadagno, un utile, di 14 milioni di euro; e questo senza utilizzare danaro pubblico. Bene allora che cosa facciamo? Io devo mettermi al lavoro con i miei collaboratori e fare finalmente questi bicchieri per la sua azienda.” Bene, lei che fa?! Dice: -“Mi sta antipatico, quindi io rinuncio ai 4 milioni di euro che lei mi farebbe guadagnare quest’anno, ci metto sopra pure i soldi della sua liquidazione, dei suoi bicchieri non me ne frega niente, è meglio che se ne va.” Beh, insomma, io credo che le posso essere antipatico come vuole, lei non capisce per quale ragione tutta questa gente compri tutti questi bicchieri, però tutto sommato è meglio i bicchieri produrli. E infatti li produce.
Però, dal momento in cui decide di produrre questi bicchieri, che cosa fa?! Blocca la pubblicità, blocca la produzione, ci fa venire a mancare i mezzi, ci fa venire a mancare il tavolo di disegno, ci fa venire a mancare gli uomini per farla. E due dei miei principali collaboratori, Vauro e Travaglio, nemmeno gli fa il contratto. Cosi praticamente che cosa sono costretto a fare, devo dirgli: -“Oh! Volete lavorare con noi anche quest’anno a produrre la linea dei bicchieri? Bene dovete farlo gratis. Perché altrimenti non potrete lavorare. Vauro e Travaglio lo fanno; però non è finita. A questo punto, devo affrontare il mega-direttore. Mi presento davanti al mega-direttore, come Fantozzi, tutto timido, e lui mi fa:
-“Senti prima dobbiamo fare il controllo qualità”.
Io dico: - “Va beh,  facciamo prima il programma e poi facciamo il controllo qualità, come si fa normalmente.”
- “No, bisogna prima fare il controllo qualità del bicchiere. Mi devi fare sentire il “tin”.”
- “Ma come vuole che sia questo “tin”direttore? Sarà come è sempre stato. Io i bicchieri sono 30 anni che li faccio, fanno sempre lo stesso “tin”. Lei batte il coltello… “tin”
- “No questa volta devono fare “tin” e “ten” contemporaneamente. Io devo dare un solo colpo di coltello e devo sentire “tin” e “ten” contemporaneamente. Insomma, per farti capire, tu dovresti fare così: fai “tin” per il suono Travaglio giustizialista, e poi fai “ten” per il suono Sgarbi…garantista”. Non mi veniva la parola perché insomma non è così facile pensarla. E allora io dico:  -“Va beh, mi pare improbabile riuscire a fare questa cosa. Non ci posso mai riuscire. Insomma è una cosa troppo complicata.  Io farei una cosa, caro imprenditore, le chiedo una cosa a lei che sicuramente con  tutti i vertici di questa azienda vota Berlusconi, (è lui che se ne intende del suono di Sgarbi, insomma, da un po’ di tempo se n’è liberato dalla sua azienda perché i bicchieri uscivano tutti rotti):  ma perché dovremmo prendere uno che fa i bicchieri così, che poi c’è il problema di risarcire i clienti? Ora dunque se c’è in mezzo a voi uno solo tra tutti gli imprenditori del Pdl che mi stanno sentendo che pensa che questa sia una logica giusta, bene, allora “alzi la mano”, come direbbe lui. Viene da me, mi dimostra che nella sua azienda si fa così, e io la prossima volta voto Pdl senza problemi. Altrimenti posso dire soltanto una cosa: io in Mediaset c’ho lavorato, c’ho lavorato per 3 anni e vi posso garantire che certe cose in quella azienda lì nemmeno le pensavano, perché quella è un’azienda che poi alla fine deve funzionare”.
Allora perché nella vostra azienda si dovrebbe accettare di produrre bicchieri rotti per favorire la concorrenza? Vi anticipo (anticipo la vostra obiezione ndr) che secondo me, voi state già per saltare, voi imprenditori del Pdl, gridando:  -“ Eh, attenzione! ma i bicchieri che fai tu non è che sono bicchieri di mercato, quelli sono bicchieri pubblici!” Ho capito, ma se poi i bicchieri pubblici uno li fa e nessuno li compra, allora questi bicchieri pubblici che cosa li facciamo a fare? Non avrebbe un gran senso, no? E poi, come vi ho già detto, che questi bicchieri siano fatti con i soldi pubblici è un po’ una bugia. Ma siccome vi voglio bene, io dovrei dirvi una cosa, la cosa più importante alla quale noi dovremmo tendere è che nei negozi ci siano bicchieri di tutti i tipi. Perché se poi nei negozi troviamo bicchieri di un solo tipo, allora vuol dire che siamo un po’ in Unione Sovietica, che siamo diventati tutti comunisti. Ma siamo impazziti?! Devo andare nei negozi e trovare un solo bicchiere da comprare? Questo uno come voi insomma non lo può pensare, una cosa così non è accettabile.
E quindi io direi: dimenticate Santoro, che vi sta cordialmente sul “c”, dimenticatelo; dimenticate Celentano, dimenticate la Dandini, dimenticate Luttazzi. Pensate uno viene (che sia il governo, che sia un’autorità, che sia un direttore): -“Ho deciso che tutti i bicchieri, anche quelli della tua azienda possono essere messi in commercio solo se hanno il marchio libertà. E lo devono avere “ex ante” il marchio libertà questi bicchieri.” Voi cosa fareste? Voi cosa gli dite al governo, all’autorità, al direttore che vi dice una cosa simile? Ma vaffaunbicchiere no?!, …Che questa era soltanto l’anteprima.

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