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La bellezza della musica per TONI SERVILLO

Venerdì 9 giugno alle 16.30

Venerdì 9 giugno alle 16.30, King Kong trasmette la lunga e appassionata intervista con Toni Servillo.

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L'attore, protagonista nei giorni scorsi di un incontro sull'arte dell'interpretazione al Festival della Bellezza di Verona, ha scelto il programma musicale di Rai Radio1 per raccontare in esclusiva alcuni momenti della sua vita e della sua carriera. 

Toni Servillo presto interpreterà Silvio Berlusconi nel nuovo film di Paolo Sorrentino su cui vige il segreto assoluto, ma l’ultimo grande personaggio da lui interpretato, attualissimo, rimane il Jep Gambardella de “La Grande Bellezza”: “E’ un personaggio a cui sono molto legato, mi sento in debito con lui, e trovo che abbia anche una sua tenerezza, non solo cinismo. E’ un personaggio che racconta bene le macerie che ci si lascia dietro dopo tante occasioni mancate. Un personaggio significativo degli anni in cui viviamo: lasciar perdere, non andare fino in fondo, non spendere completamente se stessi, vivere su una giostra di occasioni, occasioni mancate appunto che lasciano dietro una scia di malinconia, di cose perdute”.

Un Servillo a tutto tondo che parla anche di musica, classica, rock e jazz: “Oggi soprattutto musica classica (Chopin fu l’inizio) ma da ragazzo sono stato ovviamente sedotto dal rock, le mie passioni sono state il rock progressivo, aspettavo con trepidazione i dischi del Banco del Mutuo Soccorso e poi da lì i Genesis, ma anche i Led Zeppelin e Stevie Wonder. Poi è arrivata la fase molto importante del jazz, di cui sono collezionista. A Caserta, dove sono rimasto a vivere, c’erano diversi straordinari musicisti di jazz. Alcuni di loro continuano a suonare e al tempo stesso sono diventati degli straordinari neuropsichiatri infantili. A questi amici ho regalato gran parte della mia collezione jazz ma ho conservato l’integrale di Miles Davis, Mingus e Coltrane. Fondamentali nella storia della musica”.

Una chiacchierata attraverso i vari personaggi e i suoi registi: Martone ma soprattutto Sorrentino, un sodalizio iniziato col film “Le conseguenze dell’amore”: “Io stavo preparando Il misantropo di Moliere e Sorrentino mi mandava questa sceneggiatura che io non leggevo per insopportabile snobismo da teatrante. Poi ci fu l’idea geniale di Angelo Curti, che dirige con me Teatri Uniti, e che mi disse: non la leggere questa sceneggiatura perché tanto l’abbiamo affidata ad un altro. Fu grazie a questo espediente che io mi incuriosii e la lessi immediatamente. La trovai bellissima”. 

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