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La Storia della Radio dal 1935 al 1943

L'impresa etiopica, nel 1935, suggerisce un nuovo genere radiofonico. Le cronache di regime sono una delle realizzazioni più efficaci dell'informazione radiofonica di questo periodo. A fianco alle cronache, e ai bollettini, si affiancano altre rubriche, come la cronaca sportiva, e la radiocronaca. È la diretta.

Annuncio Guerra d'Etiopia (2/10/1935)


La vittoria dell'Italia ai mondiali commentata alla radio da Nicolò Carosio
(1934)


Il 10 febbraio 1935 si inaugura il servizio radiofonico in collegamento con L'Estremo Oriente. La prima trasmissione, indirizzata a Shangai, comprende messaggi dall'Ambasciata cinese a Roma e del Sottosegretario alla Stampa e Propaganda Galeazzo Ciano. Il programma è ascoltato in tutta la Cina, le trasmissioni regolari avranno inizio il 12 marzo successivo. Il 16 febbraio cominciano le trasmissioni speciali per l'America del Nord captate e irradiate dalle Stazioni della NBC e della CBS.

La radio diventa sempre più uno strumento politico, mezzo del messaggio propagandistico, grandi altoparlanti vengono montati nelle piazze per i raduni oceanici del Regime. Ma la radio è anche uno strumento domestico, attorno al quale si riunisce la famiglia e la programmazione viene studiata per esaltarne le potenzialità.

Gli abbonati crescono rapidamente nella seconda metà degli anni '30 sino a raggiungere il prefissato traguardo del milione nel 1938. Il costo dell'utenza è di 81 lire.

Nel 1939 la Radiomarelli presenta il più piccolo ricevitore di produzione italiana: il Balilla. Solo 2 chili di peso, economico e funzionale si conquista un vasto mercato come ricevitore domestico. Dopo l'entrata in guerra, il 10 giugno 1940 la radio si mobilita, tutta la programmazione viene utilizzata per far passare le parole d'ordine del regime.

Mussolini dichiara guerra a Francia e Inghilterra (10/6/1940)


Ma presto, le difficoltà belliche travolgono l'EIAR. All'inizio del '43 Il paese è spaccato in due. Accanto alle strutture radiofoniche che seguono il regime al Nord, nasce il servizio radiofonico dell'Italia liberata: Radio Bari, Radio Napoli e Radio Roma e la neonata RAI, nata dopo la liberazione di Roma. La via verso la liberazione non è uniforme.

Le emittenti bombardano di messaggi i propri ed altrui fronti interni. La radio, pur mantenendo una logica di propaganda, diventa un luogo di informazione fondamentale per la stessa sopravvivenza. La voce della vecchia propaganda perde giorno dopo giorno di credibilità.

Oltre a quella reale, un'altra temibile guerra si svolge nell'etere. L'ascolto clandestino di massa delle emittenti alleate e nemiche fu una delle cause più evidenti della caduta dello spirito pubblico in Italia nei mesi che precedono la caduta del fascismo. L'ascoltare Radio Vaticana, Radio Mosca e le regolari rubriche della BBC da Londra.

Messaggio originale Radio Londra (1944)


Annuncio dimissioni Mussolini
(25/7/1943)

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