Aspettando la fase finale

Puntate integrali

RAFFAELLA SILVESTRI

Un avvocato vi contatta e vi informa che una zia deceduta, di cui non sapevate niente, vi lascia tutto. Partite per il luogo dove viveva, una foresta remota dall’altra parte del mondo. Inserite nel racconto: un uomo che parla una lingua incomprensibile, un animale mai visto prima e un sasso.

 

Casa mia: 15mq, scarafaggi, topi, una nuova specie di blatta non ancora classificata, e puzza di cibo indiano per le scale. Manhattan. Oggi poi mi aspetta il mio editore, detto anche “il Sadico”. La telefonata dell’avvocato arriva mentre sono in attesa di mostrare al Sadico le uniche 10 pagine partorite in un anno. Mi parla della zia, e di questa fortuna che sta in Sud America: c’è solo da andarla a prendere. Io manco ci credo a ‘ste cose. Solo che, mentre sto al telefono, riesco a vedere il Sadico oltre le pareti di vetro del suo ufficio, circondato da piante tropicali, costosissime, certamente carnivore. Alzo il dito medio in direzione del Sadico incredulo, e mi fiondo giù per le scale.

Sono in Jeep con Nauvo, che annuisce quando gli mostro l’indirizzo della fu zia. 40 ore dopo sono ancora con Nauvo, che è il mio migliore amico ormai, tranne che non capisco una parola di quello che dice. Mi chiedo se non mi abbia caricato per altri fini, ma è solo un pensiero. Assurdo. Poi vedo il casolare, e l’uomo che esce ad accoglierci: ha proprio la voce dell’avvocato. Solo che è vestito da medico, e i ferri per estrarre gli organi sono l’ultima cosa che vedo prima che mi pratichi l’anestesia con una sassata in testa. Peccato, finalmente avrei avuto una buona storia da proporre al Sadico. Di quelle che piacciono a lui: con colpi di scena e un finale all’altezza.