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Speciale-intervista con Mark Lanegan

Mercoledì 26 novembre 2014




Schivo e brontolone, musicista e cantautore alternative rock, Mark Lanegan si racconta ai microfoni di King Kong. 
La lunga carriera, i molteplici modi di comporre, i 50 anni compiuti proprio ieri, e l'ultimo album "Phantom Radio", che arriva a due anni di distanza da "Blues Funeral" tutto questo nello speciale dedicato a “uno dei sopravvissuti del grunge”, come Lanegan stesso dice nella chiacchierata con Silvia Boschero. Riascolta la puntata.

Il suo nuovo disco è caratterizzato da un più ampio uso di sintetizzatori e drum machine ma mette al centro la forma-canzone: “un misto di pensieri, sogni e osservazioni, un pretesto per creare una falsa realtà”.

Amico e collaboratore di Kurt Cobain, Queens of the Stone Ages e tanti altri, ha sempre nel cuore la “musica senza tempo della scena di Seattle” e un grande ammirazione per Dylan: “Chiunque faccia musica è consapevole del valore di Bob Dylan: ha praticamente inventato il modello sul quale si sono basati tutti dopo di lui. È un genio, rivoluzionario, unico.
Nick Cave, Leonard Cohen, Neil Young, Nick Drake, Joy Division sono stati fondamentali per la mia formazione, ma devi essere vissuto sulla Luna per non essere stato influenzato da Dylan."

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