Anfora di Baratti

Anonimo del IV sec d.C.

Anfora di Baratti

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Opera commentata da

Enrico Zanini

Scheda

Descrizione dell'opera


Anfora di Baratti, seconda metà del IV sec. d. C., argento martellato con applicazioni figurate, altezza cm. 61, Piombino, Museo Archeologico del territorio di Populonia (LI).

Un oggetto d'uso comune, un vaso per liquidi, si aggiunge alla collezione delle opere d'arte del Museo Nazionale. Il valore di questa anfora non è determinato solamente dalla ingente quantità di metallo prezioso di cui è costituita, ma dalla complessa decorazione figurata che ricopre tutta la sua superficie, la cui tecnica di esecuzione non è stata definitivamente accertata nonostante un delicato intervento di restauro. Il ritrovamento fortuito, avvenuto in mare, nel 1968, nei pressi della località da cui ha preso il nome, ha impedito di poter ricorrere al contesto culturale di provenienza dell'oggetto. Per la corretta interpretazione delle 132 immagini, distribuite sul collo e sul corpo del vaso, è stato quindi necessario ricorrere alla competenza di un' autorevole personalità dell'archeologia italiana

 

Bibliografia


- Paolo Enrico Arias, L'anfora argentea di Porto Baratti, Roma 1986.

- François Baratte, Anfora con decorazione figurata, in S. Ensoli, E. La Rocca (a cura di), Aurea Roma. Dalla città pagana alla città cristiana (cat. della mostra), Roma 2000, pp. 502-503.