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Le voci della lirica: tenore, Aureliano Pertile

in onda martedì 13 luglio alle ore 6,00

Le voci della lirica: tenore, Aureliano PertileSecondo il giudizio del grande Alfredo Kraus Aureliano Pertile è stato "Il più grande tenore di tutti i tempi"; Placido Domingo lo definisce come "uno dei pochi artisti del primo '900 tuttora veramente moderni" e Mario del Monaco riteneva che - ancor prima che a Maria Callas - proprio a Pertile si dovesse la riscoperta dello stile recitativo.

Tanti e tali apprezzamenti - provenienti proprio dal tanto competitivo mondo della lirica - non possono non incuriosirci; la trasmissione odierna è un modo per ricordare e presentare al pubblico una personalità musicale forse non sufficientemente valorizzata.

Nato nel 1885 in una famiglia di umili origini della provincia padovana, Pertile intraprese lo studio del canto con Vittorio Orefice e poi col direttore Manlio Bavagnoli; il suo debutto fu nel 1911 a Vicenza, con l'opera "Martha" di Flotow.

Riccardo Zandonai lo notò e lo volle nella sua "Francesca da Rimini" alla Scala di Milano nel 1916; l'anno seguente fu Puccini a sceglierlo per interpretare "La Rondine", e nel 1920 il tenore riportò un altro grande successo come Faust nel "Mefistofele" di Arrigo Boito.

Dopo aver cantato al Metropolitan di New York nel 1921 (patria indiscussa per oltre 40 anni del suo conterraneo, il tenore Giovanni Martinelli), il tenore veneto venne notato da Arturo Toscanini, che nel 1922 lo volle con lui alla Scala; Aureliano Pertile venne da allora considerato il tenore di Toscanini per antonomasia e partecipò a quasi tutte le stagioni scaligere, in un sodalizio che durerà fino al 1937.

Manifestando un eccezionale eclettismo, Pertile affrontò ruoli che spaziavano dal genere lirico leggero al drammatico, e il suo repertorio fu davvero ampio: Rigoletto, la Gioconda, Norma, Pagliacci, Andrea Chénier, Manon Lescaut, Adriana Lecouvreur, Die Meistersinger, Louise, Boris Godounov, Lucia di Lammermoor (col soprano Toti Dal Monte), Aida, La Traviata, Iris, La Bohème, Il trovatore, Un ballo in maschera, Madama Butterfly, Tosca (con Claudia Muzio), Sly, La campana sommersa, La forza del destino (con Rosa Ponselle), Martha, Fedora, Werther, Carmen, La favorite (con una giovane Magda Olivero nel ruolo di Inès), Fra Diavolo, furono da lui eseguite nei più importanti teatri italiani ma anche in Europa (Londra, Vienna, Berlino) ed in Cile, Argentina (dove ritornerà più volte), Brasile, Spagna.

Pertile non era dotato di un timbro vocale naturalmente bello, ma con anni di studio ed una grande intelligenza riuscì a dare alla sua voce un assetto quasi perfetto; il suo canto si imponeva unendo tecnica, sensibilità, intensità espressiva, incisività declamatoria, varietà di stile.

Proprio per la sua capacità di disegnare i personaggi nelle loro peculiarità, rifuggendo il pericolo della monotonia interpretativa, si diceva che Pertile avesse "una voce per ogni personaggio"; per il suo atteggiamento gentile e corretto fu corteggiato da operisti, direttori e case discografiche, anche perché aveva un assoluto rispetto per le indicazioni degli spartiti e non indugiava nelle gigionerie tenorili allora diffuse.

Pur senza raggiungere la celebrità di Enrico Caruso o Beniamino Gigli, Pertile si guadagnò la stima di illustri musicisti come Puccini, Cilea, Mascagni, Giordano, nonché di una grossa parte del pubblico musicalmente più colto e raffinato.

Aureliano Pertile abbandonò il palcoscenico nel 1945 e si dedicò all'insegnamento presso il Conservatorio di Milano; qui morì nel 1952.

I brani scelti per questo programma dedicato ad Aureliano Pertile bene esprimono, nella varietà delle scelte, la molteplicità di accenti e espressioni di cui il tenore è stato valido e sensibile interprete.

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