Roberto Rossellini - Wikiradio del 3/06/2016
- Andato in onda:03/06/2016
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Il 3 giugno 1977 muore a Roma Roberto Rossellini
con Adriano Aprà
Repertorio
- trailer del film La nave bianca (1941)
- vari frammenti di interviste a Roberto Rossellini da Appunti biografici, 6/10/64 - Archivi Rai
- frammenti dai film Paisà, Germania anno zero, Roma città aperta, Francesco giullare di dio, Europa 51 e India
- cronaca da Stromboli - Settimana Incom del 4/5/49 - Archivio Luce
Adriano Aprà. Critico e studioso di cinema, nato a Roma il 18 novembre 1940. La sua attività ha rappresentato un costante punto di riferimento nella critica italiana per la scoperta di nuovi autori e di nuove tendenze del cinema contemporaneo.
Laureatosi in giurisprudenza, si è inizialmente interessato alla critica letteraria e, da giovanissimo, ha iniziato ad appassionarsi al cinema, scoprendo Alfred Hitchcock e Roberto Rossellini e contemporaneamente seguendo il dibattito teorico sulle maggiori riviste cinematografiche. Nel 1960 ha iniziato a scrivere sulla rivista mensile "Filmcritica" (di cui sarà redattore dal gennaio 1964 al febbraio 1966), nel 1966 ha fondato e diretto, fino al 1970, il trimestrale "Cinema & film". Dal 1971 al 1973 ha curato per l'editore Garzanti quattro volumi della collana "Laboratorio" diretta da Pier Paolo Pasolini. È stato critico cinematografico in giornali e riviste come "Avanti!" e "Reset". Attore in Othon (1969) di Jean-Marie Straub e Danièle Huillet, ha anche diretto documentari di montaggio e lungometraggi di finzione. È stato il direttore della Mostra internazionale del nuovo cinema di Pesaro dal 1990 al 1998, anno in cui ha iniziato a dirigere la Cineteca nazionale di Roma. Se la sua attività di critico gli ha permesso di sviluppare una continua ricerca sulle teorie del cinema, sulle novità nelle tendenze e nelle tecnologie dell'immagine video e digitale, il suo impegno nell'organizzazione di festival e di rassegne lo ha rivelato promotore di una concezione della critica cinematografica come scoperta, approfondimento e proposta. Negli anni della direzione della Mostra di Pesaro, A. ha costruito un percorso coerente, attento alle cinematografie meno conosciute (sin dalla retrospettiva del 1990 sul cinema iraniano), e al contempo interessato ad autori (João César Monteiro, Robert Kramer, Chris Marker, J.-M. Straub e D. Huillet tra gli altri) capaci di proporre un cinema al di là dei codici prestabiliti. Dagli anni Novanta il suo interesse si è indirizzato verso il cinema della 'non fiction', che rifiuta la facile divisione tra film di finzione e documentario, a favore di una costante contaminazione di codici. (fonte: Treccani.it)
con Adriano Aprà
Repertorio
- trailer del film La nave bianca (1941)
- vari frammenti di interviste a Roberto Rossellini da Appunti biografici, 6/10/64 - Archivi Rai
- frammenti dai film Paisà, Germania anno zero, Roma città aperta, Francesco giullare di dio, Europa 51 e India
- cronaca da Stromboli - Settimana Incom del 4/5/49 - Archivio Luce
Adriano Aprà. Critico e studioso di cinema, nato a Roma il 18 novembre 1940. La sua attività ha rappresentato un costante punto di riferimento nella critica italiana per la scoperta di nuovi autori e di nuove tendenze del cinema contemporaneo.
Laureatosi in giurisprudenza, si è inizialmente interessato alla critica letteraria e, da giovanissimo, ha iniziato ad appassionarsi al cinema, scoprendo Alfred Hitchcock e Roberto Rossellini e contemporaneamente seguendo il dibattito teorico sulle maggiori riviste cinematografiche. Nel 1960 ha iniziato a scrivere sulla rivista mensile "Filmcritica" (di cui sarà redattore dal gennaio 1964 al febbraio 1966), nel 1966 ha fondato e diretto, fino al 1970, il trimestrale "Cinema & film". Dal 1971 al 1973 ha curato per l'editore Garzanti quattro volumi della collana "Laboratorio" diretta da Pier Paolo Pasolini. È stato critico cinematografico in giornali e riviste come "Avanti!" e "Reset". Attore in Othon (1969) di Jean-Marie Straub e Danièle Huillet, ha anche diretto documentari di montaggio e lungometraggi di finzione. È stato il direttore della Mostra internazionale del nuovo cinema di Pesaro dal 1990 al 1998, anno in cui ha iniziato a dirigere la Cineteca nazionale di Roma. Se la sua attività di critico gli ha permesso di sviluppare una continua ricerca sulle teorie del cinema, sulle novità nelle tendenze e nelle tecnologie dell'immagine video e digitale, il suo impegno nell'organizzazione di festival e di rassegne lo ha rivelato promotore di una concezione della critica cinematografica come scoperta, approfondimento e proposta. Negli anni della direzione della Mostra di Pesaro, A. ha costruito un percorso coerente, attento alle cinematografie meno conosciute (sin dalla retrospettiva del 1990 sul cinema iraniano), e al contempo interessato ad autori (João César Monteiro, Robert Kramer, Chris Marker, J.-M. Straub e D. Huillet tra gli altri) capaci di proporre un cinema al di là dei codici prestabiliti. Dagli anni Novanta il suo interesse si è indirizzato verso il cinema della 'non fiction', che rifiuta la facile divisione tra film di finzione e documentario, a favore di una costante contaminazione di codici. (fonte: Treccani.it)
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