20-26 maggio 2023

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CINEMA E TV

Chiedi chi e' Marina

Scritto da Alejandro De La Fuente ed Elena Stancanelli, prodotto da Riccardo Biadene e diretto da Andrea Bettinetti, “Marina Cicogna – La vita e tutto il resto” (Rai Movie venerdì 19 maggio ore 23.05, disponibile su RaiPlay) è il documentario che ripercorre la storia umana e professionale di Marina Cicogna, la prima importante produttrice cinematografica italiana. Nata a Roma da una famiglia aristocratica milanese, il suo destino era già segnato, da nipote di Giuseppe Volpi conte di Misurata, creatore del Festival del Cinema di Venezia. Cicogna non ha difficoltà a rivelare che quella di suo nonno fu un’iniziativa più da imprenditore che da amante del cinema: Volpi infatti aveva notato che Venezia era da tempo meta di celebrità del mondo della cultura e spettacolo “E poi lui voleva riempire gli hotel”, ammette sorridendo Cicogna.

Distributrice cinematografica con la Euro International Films, dove era comunque stipendiata da sua madre essendo quest’ultima la titolare, Cicogna diventa poi produttrice; il suo nome rimarrà indissolubilmente legato a “Indagine di un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, capolavoro assoluto del 1970, vincitore l’anno successivo del Premio Oscar per il miglior film straniero. È proprio con il lungometraggio di Elio Petri che Bettinetti e i suoi sceneggiatori decidono di iniziare il racconto di Cicogna la quale ricorda che, dopo il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes, nessuno pensava che quel film avrebbe ottenuto di più ed è per questo che alla notte degli Oscar nessuno della produzione era presente in sala, né si era pensato di delegare qualcuno a ritirare la statuetta nell’eventualità di una vittoria. Dopo tutto Cicogna non è mai stata fan dei voli aerei, Florinda Bolkan era impegnata su un set, Petri e Gian Maria Volonté erano troppo organici al PCI per ottenere il visto per gli USA. Invece accadde l’impensabile, Ricardo Montalban e Jeanne Moreau consegnarono l’ambita statuetta a Leslie Caron, arruolata all’ultimo momento dalla stessa Academy: “Per gli americani era sufficiente che fosse europea”. Nel ritirare il premio, l’attrice francese se la cavò diplomaticamente addebitando l’assenza di Petri a impegni di lavoro.

Di quella serata Cicogna ha l’unico rimpianto di non conservare la statuetta che, con simpatica civetteria, commenta: “Per errore è stata poi data a Paola Petri, la moglie, mi chiedo cosa se ne faccia”. A proposito del film si inserisce la dichiarazione di Roberto Cicutto, Presidente della Biennale di Venezia, il quale ricorda lo smarrimento e il disagio che ebbe a Milano nel guardare il film di Petri: era ancora forte l’eco della strage di Piazza Fontana avvenuta pochi mesi prima e, aggiungiamo noi, la tragedia di pochi giorni dopo della morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli, due eventi che in qualche modo Petri e il suo sceneggiatore Ugo Pirro sembravano aver previsto causando una levata di scudi della cosiddetta ala moderata del cinema italiano come, ad esempio, Franco Zeffirelli e Gian Luigi Rondi, i quali non nascosero il rancore verso la coraggiosa produttrice, come la definisce Cicutto.

Una delle caratteristiche che distingue il bel documentario di Bettinetti è l’aver lasciato nel montaggio finale alcuni momenti delle riprese che sembrano rubate dal backstage; a questo si aggiungono le sporadiche espressioni colorite che Cicogna non risparmia durante i suoi racconti. “Marina Cicogna – La vita e tutto il resto” è ricco di immagini di repertorio, fotografie e personaggi che l’hanno conosciuta bene e non solo nel mondo del cinema, come ad esempio il direttore creativo di Maison Gucci Alessandro Michele, o anche Ornella Vanoni; non mancano gli ospiti internazionali come Frédéric Mitterand, ex ministro della cultura francese e figlio di François Mitterand e Jeremy Irons. Con l’attore inglese il documentario di Bettinetti raggiunge uno dei momenti più toccanti, poi più divertenti, per la rivelazione che la produttrice fa all’attore quando gli racconta brevemente della terapia di chemio a cui si sta sottoponendo; successivamente arriva il divertente aneddoto (che volutamente non riportiamo) che Irons usa per descrivere la grandezza del produttore Sam Spiegel. E ancora Giorgio Gosetti, in quel momento direttore della Casa del Cinema di Roma, felice di accogliere Cicogna nel suo ufficio per rievocare l’esperienza fatta insieme presso Italia Cinema, una sorta di agenzia per la promozione del cinema italiano all’estero. C’è anche Franco Nero che deve a Cicogna la produzione di “Django” grazie al quale è diventato una star internazionale. Cicogna non si sottrare ai due argomenti che la toccano nel privato, quello della lunga relazione sentimentale avuta con Bolkan: “Era molto brasiliana, nel bene e nel male, un giorno non è più tornata a casa” e la tragedia di Bino, il fratello morto suicida alla fine del 1971 perché sommerso dai debiti e per questo oggetto di un incredibile rifiuto da parte di entrambi i genitori ai quali l’uomo, prima di uccidersi con il gas in un appartamento di Rio de Janeiro, aveva inviato una lettera di fuoco accusandoli di non aver mosso un dito per aiutarlo. Di questa vicenda Cicogna trattiene a stento la commozione ammettendo di essere fuggita in Bulgaria per raggiungere Bolkan sul set di “Diritto d’amare” e lasciarsi alle spalle quel brutto episodio. E forse non è un caso che “Marina Cicogna – La vita e tutto il resto” si chiuda con una dichiarazione dedicata al cinema come unico amore della sua vita:“La famiglia è una cosa casuale, il cinema è una scelta”.

MARINA CICOGNA – LA VITA E TUTTO IL RESTO di Andrea Bettinetti – 2021 – 80’
Con Marina Cicogna, Liliana Cavani, Jeremy Irons, Ornella Vanoni

Da Venezia a Roma passando per Modena, Parigi, Milano: sono le città che fanno da meraviglioso sfondo al documentario dedicato alla vita di Marina Cicogna, narratrice di se stessa, la quale inizia il suo racconto ricordando le vicende legate a “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”. Di lei parlano numerosi personaggi che l’hanno conosciuta bene come Liliana Cavani che con Cicogna ha realizzato “I cannibali”. Jeremy Irons ammette che un Oscar ti cambia la vita, da quel momento tutti ti cercano. Ornella Vanoni ricorda un gustoso episodio accaduto quando entrambe erano giovanissime, con Cicogna che si mise di traverso fra la futura cantante è un bel ragazzo, sul quale quest’ultima aveva messo gli occhi addosso.

Produzione Kama Productions/Luce Cinecittà/La Femme Endormie/Atacam Film, distribuzione Luce Cinecittà. Uscita cinema 5 novembre 2021, prima tv Rai5 15 maggio 2023. Presentato alla Festa del Cinema 2021.

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