4 - 10 marzo 2023

Settegiorni

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IERI E OGGI

Un compleanno al rallentatore

Il 28 febbraio 1965 debutta, alla "Domenica Sportiva", la più longeva trasmissione della televisione italiana - la puntata numero 1 andò in onda l'11 ottobre 1953 - la moviola. Una puntata, la 589, che vede anche il debutto alla conduzione di Enzo Tortora che cambiò la formula della trasmissione, che fino ad allora era stata un notiziario sportivo condotto da uno speaker, rendendola più spettacolare e avvicinandola a un pubblico più ampio portandola a diventare una delle trasmissioni più popolari e seguite della Tv italiana. Enzo Tortora, accompagnato da Heron Vitaletti al montaggio, presentò così la moviola nel proporre il gol del 2-0 finale di Rivera in Milan-Messina, valida per la 23a giornata di Serie A: "Un gol che è stato un piccolo capolavoro esemplare forse della giornata calcistica odierna (...) E' piuttosto importante perché, dicevo, come vi rendete conto, quando succederà qualche questione spinosa potremo eventualmente ripassarcela qui tra amici con calma e decidere, se del caso. Molto bene, niente sfugge, non è più calcio minuto per minuto, ma secondo per secondo direi". 
Come si può capire, una presentazione che voleva evidenziare la moviola non come mezzo di polemiche sui casi più discussi della giornata calcistica, ma come mezzo tecnologico utile anche per proporre il bello del calcio come può essere un bel gol o una bella giocata. La moviola, nei primi anni, non veniva usata settimanalmente ma solo in occasione di casi particolarmente controversi, come quello di Lazio-Juventus del 22 gennaio 1967, quando l'arbitro De Marchi non vide che il pallone calciato dallo juventino De Paoli era entrato completamente in rete. Contrariamente a quanto ancora oggi molti erroneamente pensano, la discussione sui casi da moviola non è dunque iniziata nel derby Inter-Milan del 22 ottobre 1967 per il gol di Rivera. Scrive in proposito il Corriere della sera del 23 gennaio 1967: "La prova della TV - La televisione ha dedicato ieri sera - nel corso della "Domenica Sportiva" - un accurato servizio al gol fantasma di De Paoli nell'incontro Lazio-Juventus. Dapprima è stata proiettata una sintesi filmata dell'intera partita: successivamente è stata ripetuta più volte al rallentatore l'azione del gol negato dall'arbitro De Marchi ai bianconeri. Secondo quanto è risultato dalle riprese televisive, non sembrano esservi dubbi: la palla calciata dal basso in alto da De Paoli era entrata in rete. Poi la sfera è ricaduta e Cei è stato lesto ad agguantarla. La foto che pubblichiamo è stata scattata durante la ripresa filmata dalla TV: la freccia indica il pallone che - come si può notare - è all'interno della porta laziale. Nel fotogramma successivo il pallone sarà interamente coperto dalla traversa e si vedrà Cinesinho (numero 6) alzare le braccia in segno di esultanza per la segnatura. La sintesi filmata di Lazio-Juventus in TV ha svelato un altro particolare sfuggito ai più dalla tribuna: una pedata affibbiata da Anzolin all'attaccante laziale Mari che era caduto a terra assieme al portiere juventino nel tentativo di colpire di testa un cross".
Gino Palumbo, uno dei maestri del giornalismo sportivo italiano, nell'articolo dal titolo "Atteggiamento inaccettabile" pubblicato sul "Corriere della sera" del 24 gennaio 1967, scrisse tra l'altro: "C'è gran putiferio nel campionato: il girone di andata si è concluso con lo "scandalo" di Roma dove l'arbitro De Marchi ha negato alla Juventus un gol che già era apparso evidente a tutti gli spettatori sul campo, e la ripresa televisiva ha indiscutibilmente confermato. Quel gol - realizzato al 7' della ripresa - avrebbe potuto assicurare alla squadra bianconera la vittoria sulla Lazio e quindi il raggiungimento dell'Inter sulla vetta della classifica. (...) Se appena ci si sofferma ad esaminare l'andamento delle partite ci si accorge che il campionato, per quel che riguarda gli errori degli arbitri, è regolato dalla legge di compensazione. D'altronde, volendo cambiare, come si potrebbe fare? Si sente parlare di cellule fotoelettriche e di fotofinish per stabilire con esattezza quando il pallone abbia oltrepassato la linea bianca: s'invoca cioè l'aiuto del progresso. Ma è un'invocazione che - per quanto riguarda le fasi del gioco - non può essere accolta. Il sistema potrebbe essere duplice. Fotofinish: bisognerebbe cioè aspettare ogni volta lo sviluppo della pellicola per sapere se il pallone sia entrato oppur no, prima di riprendere il gioco. Oppure un sistema di fotoelettrica che provochi un segnale - lo squillo di un campanello o l'accendersi di una lampadina - ogniqualvolta il circuito stabilito tra i due pali venga interrotto dal passaggio del pallone. Ma come si fa ad ottenere che il circuito s'interrompa quando passa il pallone, e non s'interrompa invece quando è il corpo del portiere, o di un altro giocatore ad attraversare la fascia di luce? Il fotofinish funziona per le corse, quando cioè sulla linea del traguardo si presentano solo coloro dei quali dev'essere stabilita la posizione; ma sulla linea di porta e talvolta al di là della linea di porta, intervengono oltre il pallone anche braccia, mani, gambe. Tutt'al più si potrebbe organizzare un corpo di  giudici di porta, con l'esclusivo compito di controllare se il pallone finisce in rete, come si usa nella pallanuoto, e come fanno nel tennis i "giudici di linea". A chi osserva che il calcio è soltanto un gioco, e per tanto va accettato così com'è, con tutti i rischi che gli inevitabili errori arbitrali comportano, si risponde che ormai sono in ballo troppi vistosi interessi perchè non si debba cercare di ampliare le fonti valide per il giudizio: si potrebbe anche rispondere che è stato un errore legare tanti interessi ad un gioco, e che comunque chi ha accettato di farlo deve anche impegnarsi a rispettarne gli aspetti fondamentali. (...)".
Come si può notare, già all'inizio del 1967 si invocava dunque l'aiuto della tecnologia per risolvere situazioni complicate che solo in anni recenti sono diventate realtà come la "Goal line tecnology", per decidere se il pallone è entrato o meno come nel caso del gol non visto di Lazio-Juventus del 22 gennaio 1967, e il Var. Solo a partire dalla stagione 1969/70 la moviola divenne fissa nella "Domenica Sportiva" e per anni è stata uno dei momenti più attesi della trasmissione, prima con l'alternanza tra Bruno Pizzul e Carlo Sassi e poi, dal 21 marzo 1976 con la riforma Rai che portò la trasmissione sotto il controllo del Tg1, dal solo Carlo Sassi, visto che Bruno Pizzul era passato alla redazione sportiva del Tg2. Ricordiamo in particolare due episodi, quello del 20 febbraio 1972, quando l'arbitro Concetto Lo Bello, ospite della trasmissione, ammise di non avere concesso al Milan un rigore per un fallo di Morini su Bigon in Juventus-Milan e quello del 10 maggio 1981 del gol annullato a Turone in Juventus-Roma che ancora oggi fa tanto discutere al punto da essere diventato anche oggetto di un film documentario del 2022, "Er gol de Turone era bono". 
Della storia della moviola se ne era parlato su Rai News nella trasmissione "Tempi supplementari" del 21 gennaio 2011, condotta da Paolo Pacitti, alla quale avevano partecipato come ospiti Filippo Corsini, oggi conduttore di "Tutto il calcio minuto per minuto" e, collegati da Milano, Filippo Grassia, conduttore della rubrica "La moviola alla radio" su Radio Uno, e chi scrive. Ecco, per chi vuole, il video con la puntata completa

https://www.youtube.com/watch?v=yZWlfevgTUY.

BIBLIOGRAFIA
Pino Frisoli, Storia della Tv: Enzo Tortora presenta la moviola alla Domenica Sportiva, 1965
http://pinofrisoli.blogspot.com/2014/02/storia-della-tv-enzo-tortora-presenta.html
Pino Frisoli, La moviola compie 50 anni. Con Enzo Tortora l’esordio nella Domenica Sportiva del 28 febbraio 1965
http://pinofrisoli.blogspot.com/2015/02/la-moviola-compie-50-anni-con-enzo.html

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