E’ il Festival delle sorprese inattese e delle “prime volte” che resteranno nella storia della kermesse canora. Come la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella serata di apertura, il monologo sulla Costituzione di Roberto Benigni e quello bellissimo di Penagh Moshir Pour, l’attivista iraniana in prima fila nelle proteste contro il regime degli ayatollah.

E poi è il Festival degli ascolti record, con una media serale che ha superato il 60% di share e oltre 10 milioni di telespettatori, a dimostrazione che il Festival di Sanremo piace e ed è apprezzato ormai anche dal pubblico più giovane. Mancano ancora due serate alla fine e le sorprese non sono ancora finite, ma al di là delle canzoni in gara, dei bellissimi intermezzi canori di Morandi, Al Bano e Ranieri - che hanno fatto cantare l’Ariston e anche la Sala Stampa - al di là delle polemiche, delle provocazioni, quello che si si percepisce serata dopo serata, è il grandissimo sforzo produttivo della Rai.

Dietro le quinte del Festival, sono tante le figure professionali che a vario titolo stanno contribuendo con il loro impegno a fare di Sanremo un grande successo: l’orchestra, gli scenografi, gli operatori, i tecnici delle luci, i truccatori, i costumisti. Come sta andando il loro lavoro? Con Ivan Gabrielli, abbiamo colto le opinioni di quattro uomini che con il loro lavoro dietro le quinte, quattro figure storiche  che stanno rendendo questa 73a edizione del Festival più bella che mai. Sono lo scenografo Gaetano Castelli, il direttore della fotografia Mario Catapano, il regista Stefano Vicario e il direttore del palco Stefano Sanchietti.