Un viaggio verso mondi alieni che orbitano intorno alle stelle. Sono migliaia quelli scoperti in pochi anni, ma troppo lontani per essere raggiunti e, finora, anche per essere visti. Un viaggio che è anche una sfida alla scoperta di una qualche forma di vita. Con il reportage “Infiniti Mondi” della giornalista scientifica Silvia Rosa Brusin, Rai Teche partecipa alla sesta edizione del Festival degli Archivi – Archivissima: la proiezione è programmata nella Notte degli Archivi del 9 giugno (ore 19), data in cui si celebra anche la Giornata internazionale degli Archivi. L’appuntamento rientra nella rassegna di materiale di archivio Archive Alive! che la Mediateca Rai di Torino organizza da alcuni anni al Palazzo della Radio, in apertura straordinaria per l’occasione. Ospite della serata è la stessa Silvia Rosa Brusin, che introduce il reportage. Si parte dal deserto più antico della Terra, Atacama, paradiso degli astronomi, luogo privilegiato per catturare immagini di pianeti extrasolari e si prosegue verso i telescopi degli altopiani del Cile, per approdare alle Canarie, nell’Osservatorio del Roque de Los Muchachos sull’isola di La Palma, fino alla Specola Vaticana. Un viaggio che non dimentica Galileo Galilei e torna alla sua cattedra, all’Università di Padova, dove lo scienziato diede inizio alla rivoluzione astronomica; né Giordano Bruno: il titolo "Infiniti Mondi” è un omaggio a lui, condannato come eretico, per aver immaginato la "moltitudine dei mondi, senza confini".

La Mediateca Rai partecipa ad Archivissima anche con la presentazione del restauro di "Appunti per un film sull’India" che Pier Paolo Pasolini realizza nel 1967 per TV7 del primo canale della Rai. Girato a Bombay, Nuova Delhi e negli stati di Uttar Pradesh e Rajasthan, il film viene presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1968 e va poi in onda in Rai nel medesimo anno. Come lo stesso Pasolini dichiara: “non si tratta di un documentario, una cronaca o un’inchiesta sull’India, ma di un film su un film sull’India”. Temi fondamentali sono quelli dell’intero Terzo Mondo: religione e fame. Partendo dal mito indiano di un maharaja che si sacrifica per sfamare una tigre, il regista cerca un uomo nell’India del 1967 disposto a compiere lo stesso sacrificio. Digitalizzato e recuperato per l’occasione da Rai Teche, il film è preceduto da una lezione sul restauro audio e video che a Torino il Tecnologico di Rai Teche effettua da alcuni anni sul repertorio in pellicola. In questo caso, il lavoro è stato eseguito a partire da pellicole 16mm, con successivo trattamento digitale audio-video e nel corso della lezione vengono spiegate le modalità, le difficoltà e i risultati del lavoro accurato che si svolge in Rai per recuperare i programmi del passato da supporti ormai degradati.