13 - 19 maggio 2023

Settegiorni

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VALORE RAI

Spaziolibero Tv

Il prossimo 5 giugno riparte su Rai3, Spaziolibero Tv, la trasmissione realizzata da Rai Parlamento e dedicata al mondo dell’associazionismo: si tratta della versione aggiornata dei vecchi programmi dell’accesso. 
E’ una lunga storia di servizio pubblico. Andati in onda per la prima volta il 14 febbraio del 1977, hanno visto negli anni alternarsi nella conduzione dei nomi importanti come Nicoletta Orsomando, il giornalista Jader Jacobelli o il capo nucleo accesso Gianpiero Gamaleri. Da ben 46 anni una delle trasmissioni più longeve della Rai porta, ancora oggi, la società civile nelle case degli italiani: un ambito che oggi abbraccia tutto il Terzo settore.
Un percorso di accesso ancora molto molto semplice:  tramite una domanda alla Sottocommissione di Vigilanza Rai, che si può trovare sul sito di Rai Parlamento, si può arrivare ad essere protagonisti di questi 10 minuti di tv, dalla parte dei cittadini.

In questi anni la trasmissione Spaziolibero è molto cambiata. Partita con una semplice scenografia e un microfono per monologhi che, nel 1979, Aldo Grasso definiva “surreali”, nel tempo ha lasciato sempre più spazio ai servizi esterni testimoniando la volontà della Rai di mandare le telecamere direttamente nei luoghi di intervento delle associazioni. Ad affiancare questo ammodernamento dei programmi dell’accesso anche una migliore cura, estetica e dinamica, dello studio di registrazione. 
L’evoluzione dei programmi dell’accesso parte nel gennaio del 2007 quando la struttura denominata Tribune e Servizi Parlamentari cambiava nome: nasceva Rai Parlamento, sotto la Direzione di Clemente J. Mimun. Finiva così la stagione, durata trent’anni, di totale assenza del marchio Rai sui programmi dell’accesso: alla «a» di accesso veniva sostituito, infatti, il marchio rosso di Rai Parlamento. Sarà sempre grazie a Rai Parlamento se il 1 ottobre del 2012 i programmi dell’accesso tornavano in onda con il nome delle origini: Spaziolibero, lasciando definitivamente al passato dei cataloghi Rai quello di Dieci minuti di…  che era stato scelto per legare il nome alla durata della trasmissione. 
Con il cambio del nome c’è anche un rinnovato coinvolgimento della Rai: i programmi dell’accesso entrano in un nuovo processo produttivo, più sinergico anche con la Sottocommissione di Vigilanza Rai. Cambiamenti visibili, non solo a livello tecnico, con uno studio vero e ben curato, ma anche con una conduzione più dinamica, affidata oggi ad Annamaria Baccarelli che, da Caporedattrice Centrale, ne ha la cura. Il cuore del programma sono le tante storie che raccontano il mondo dell’associazionismo e della società civile, realtà locali e nazionali, raccolte e organizzate in servizi dai Programmisti e Programmiste registe.
Un format che potremmo oggi definire innovativo che lascia definitivamente al passato un immaginario di Spaziolibero statico, noioso e monotematico. Sono quindi diversi anni che si può vedere il capillare e spesso sommerso lavoro che il Terzo settore fa nel nostro paese in onda su Rai 3 la mattina alla 11: sono storie reali, vere, che portano il servizio pubblico a valorizzare anche piccole realtà che avrebbero più difficoltà ad essere conosciute, ma che svolgono, spesso, un encomiabile lavoro di volontariato a vantaggio della collettività. Ma anche grandi Associazioni o movimenti importanti, culturali, di solidarietà, che mettono l’accento sui cambiamenti climatici che stiamo vivendo, sull’attualità, sul mondo del lavoro, sui bellissimi progetti di integrazione anche dei più deboli, sull’arte, con racconti che uniscono tutta l’Italia, dal sud al nord e alle isole con un format televisivo tra il documentario, la fiction e la reality tv. 
Spaziolibero ha anche una versione radiofonica, attualmente condotta da Simonetta Ciarapica, le cui trasmissioni ripartiranno il prossimo 2 giugno su Radio 1 alle 23.50: per partecipare si prevede lo stesso iter della domanda alla Sottocommissione Parlamentare di Vigilanza Rai. 

Di esperienze simili in Europa non ce ne sono molte. L’unica conosciuta è quella della BBC con la trasmissione Open Door. Partita nel 1973, grazie all’allora Direttore Generale, Charles Curran, è durata solo dieci anni. Tuttavia ha saputo raccontare le trasformazioni della società inglese sin dalla prima trasmissione andata in onda che aveva come ospiti un gruppo di insegnanti neri, rappresentati da Mike Phillips, che in seguito diventerà un famoso dirigente dell’emittente britannica.
Infine, per chi volesse approfondire l’argomento, c’è nella Biblioteca di Mazzini un bellissimo libro, edito da Rai VPT, La partecipazione negata a cura di Achille Ardigò e del Dipartimento di Sociologia dell’Università di Bologna, che racconta in maniera approfondita la storia dei programmi dell’accesso andati in onda in Rai dal 1978 al 1984. Inoltre, nella Biblioteca di Teulada è depositata la tesi di laurea della sottoscritta,  realizzata nel 2023 dal titolo “Uno Spaziolibero in Tv”.  Storia, linguaggi e protagonisti dei programmi dell’accesso nel servizio pubblico italiano che ripercorre tutta la storia della trasmissione dalla sua nascita ad oggi, con interviste a chi sta davanti ma anche dietro la telecamera, dati auditel comparati, contestualizzazioni storiche e riflessioni sociologiche. Un anno di lavoro realizzato anche grazie a questionari di soddisfazione che rendono sempre più vicina la nostra Azienda al mondo del sociale.   

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