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Il 5 giugno è stato il centenario della nascita di Carlo Bacarelli, primo telecronista della Tv italiana. Nei primi anni della Tv si è occupato un po’ di tutto, con lo sport in primo piano a partire dalla prima partita di calcio trasmessa in Tv, Juventus-Milan 1-7 del 5 febbraio 1950. E’ stato anche il primo telecronista della Nazionale italiana di calcio. Il 21 ottobre 1953 ha affiancato Nicolò Carosio, al suo esordio da telecronista di calcio, nella partita di allenamento tra Squadra Gialla e Squadra Verde dallo stadio San Siro di Milano e il 13 dicembre 1953, subito dopo l’esordio televisivo di Mike Bongiorno che lo aveva preceduto con “Arrivi e partenze”, lo è stato della prima partita della Nazionale di calcio, il secondo tempo di Italia-Cecoslovacchia da Genova per la Coppa Internazionale da Genova, commentata con Vittorio Veltroni. E’ stato anche il telecronista dell’Italia e della finale Germania Ovest-Ungheria nei Mondiali di Svizzera del 1954, Nicolò Carosio infatti, quando c’era contemporaneità di trasmissione preferiva ancora la radio. Quello tra la Nazionale di calcio e la televisione, anche per merito di Carlo Bacarelli, è dunque un rapporto iniziato già prima dell’inizio della regolare programmazione televisiva che prosegue con successo da più di 70 anni.
Stanno per iniziare in Germania gli Europei di calcio, un torneo la cui fase finale è stata a 4 squadre fino al 1976 e che si è allargata per la prima volta nel 1980, con il passaggio a 8 squadre. Questa edizione è stata la prima strutturata come un Mondiale, con una sede scelta in largo anticipo con il paese organizzatore qualificato di diritto, un inno e una mascotte. Nelle 5 edizioni precedenti infatti il paese ospitante veniva scelto solo dopo la definizione delle 4 semifinaliste. Questa edizione venne organizzata dall’Italia e vide un grande sforzo produttivo da parte della Rai, che ha prodotto l’evento trasmesso in mondovisione in 43 paesi. Sono in programma 14 partite, dal mercoledì 11 a domenica 22 giugno, che si disputano a Roma, Milano, Napoli e Torino equamente divise tra Rete Uno e Rete Due con calcio d’inizio alle 17.45 e alle 20.30, mentre la Rete Tre ha in programma la replica della partita pomeridiana alle 22.15 e alle 24.00 una sintesi di quella serale. I telecronisti Rai sono 5: Nando Martellini, che commenta l’Italia e la finale per il primo posto, Bruno Pizzul, al quale spetta anche la finale per il terzo posto, Giorgio Martino, Ennio Vitanza e Beppe Viola, che in occasione del primo tempo di Italia-Belgio sarà affiancato da Gianfranco De Laurentiis in sostituzione di un indisposto Martellini, che tornerà al suo posto per il secondo tempo. L’inizio di ogni partita è preceduto dalla sigla ufficiale, “Goal” degli Eurokids che venne presentata anche nella Domenica Sportiva dell’8 giugno 1980 a tre giorni dall’inizio della competizione. Questo brano è stato poi utilizzato anche come sigla del cartone animato giapponese “Arrivano i superboys” trasmesso in Italia da molte reti private.
Lo sforzo produttivo della Rai non è limitato solo alla trasmissione delle partite. Il Tg1 ha uno spazio quotidiano condotto da Paolo Valenti nel Tg1 delle 13.30, mentre il Tg2 propone il collaudato “Eurogol’80”, con Gianfranco De Laurentiis e Giorgio Martino, il 13, 16, 19 e 26 giugno alle 23.15. Sulla Rete Tre sono previste trasmissioni di commenti e interviste realizzate da Nando Martellini e due speciali del Tg3 Sport alle 19.30 di domenica 15 e 22 giugno prima dell’inizio di Italia-Inghilterra e della finale per il primo posto. Sul piano sportivo non andrà come speravano i tifosi italiani. La Nazionale di Enzo Bearzot, costretta a rinunciare a giocatori del livello di Paolo Rossi e Bruno Giordano, squalificati per il calcio scommesse che aveva sconvolto il calcio italiano proprio nei mesi precedenti all’inizio dell’Europeo, dovrà accontentarsi del quarto posto, sconfitta dalla Cecoslovacchia ai rigori, mentre in finale la Germania Ovest supera 2-1 un sorprendente Belgio vincendo l’Europeo per la seconda volta nella sua storia. L’Italia di Bearzot si rifarà però due anni dopo vincendo nel 1982 l’indimenticabile Mondiale di Spagna battendo in finale proprio i campioni europei in carica in quello che rimane l’evento televisivo più seguito nella storia della televisione italiana.
BIBLIOTECA ESSENZIALE
Gli occhi del mondo sull’europeo, La Gazzetta dello Sport, 9 giugno 1980
In Italia tutte le sfide in diretta Tv più l’Eurogol, La Gazzetta dello Sport, 9 giugno 1980
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Questa newsletter viene inviata dalla Direzione Comunicazione, Relazioni Esterne, Istituzionali e Internazionali al personale di Rai S.p.A e delle Società del Gruppo al fine di fornire aggiornamenti e informazioni per una migliore conoscenza delle realtà aziendali
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