11-17 novembre 2023

Settegiorni

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copertina La Rai in affitto
IERI E OGGI

La Rai in affitto

La Sede Rai di Corso Sempione, a Milano, è per antonomasia conosciuta come il “Palazzo della Radio di Gio Ponti”. Nel 1939 questo edificio, nuova sede dell’EIAR (poi RAI) fu il risultato di un concorso vinto dallo Studio di Architettura Ponti, Fornaroli, Soncini, in collaborazione con Nino Bertolaia Ingegnere. L’idea fu quella di realizzare tre corpi di cui l’edificio si compone (uffici, trasmissione, teatro) in modo separato ma facilmente riconoscibili. Quando nel 1952, due anni prima del regolare servizio TV, iniziarono le prime attività di Televisione, il palazzo vista la sua origine progettuale non era pronto ad ospitare le redazioni, le apparecchiature della nascente televisione e soprattutto del primo Telegiornale, con annesse attrezzature: moviole, uffici, laboratori di sviluppo e stampa, magazzini. Tutta questa nuova “famiglia” non trovando posto nella sede Rai ricevette ospitalità in uno stabile di fronte (ancora esistente) di proprietà di Nicky Chini. Egli è un signore di origine greca che in quel periodo commercia in articoli di abbigliamento e mise a disposizione praticamente un intero piano dei suoi locali in cambio di un regolare affitto e di un certo numero di apparecchi televisivi per i suoi impiegati. In questo affitto “provvisorio” furono ricavati i locali soprattutto per il Servizio Cinematografico del Telegiornale con relativi impianti.

I suddetti impianti consistevano essenzialmente:
- 1 impianto di sviluppo per pellicole da 16mm fornito dalla Tecnocinema, a catena doppia (una per i positivi ed una per i negativi) completo di tutti gli impianti accessori per la circolazione dei bagni di sviluppo e relative pompe riscaldatrici.
- 1 impianto di stampa da 16mm costruito dalla Débrie, completo anch’esso dei suoi organi accessori;
- 1 impianto di montaggio fornito dalla Prevost, provviosto di due moviole da 16 e 35 mm;
- 1 impianto di sonorizzazione e doppiaggio, fornito dalla Klangfilm di Karlsruhe, che permette il mixaggio e la registrazione, sia con il sistema ottico, sia con il sitema magnetico. Associata a questo impianto si trova una saletta di proiezione equipaggiata con un proiettore da 35 mm Prevost ed un proiettore da 16 mm Siemens. La registrazione magnetica viene effettuata su pellicola perforata. L’impianto è corredato di giradischi, microfoni, tavoli di mixaggio e di quanto altro può occorrere per il doppiaggio e l’incisione di colonne sonore per film da 16 e 35 mm.

Nei locali adiacenti trovano posto camere oscure ed un gabinetto fotografico completo per lo sviluppo, la stampa e l’ingrandimento fotografico. 

Un reparto speciale provvede a produrre i grafici e le animazioni servendosi di un apparecchio Kodak Special. A disposizione degli operatori cinematografici vi sono numerose macchine da ripresa fornite dalla Mitchell, dalla Auricon, dall’Arriflex, dalla Paillard e dalla Bell & Howell. Speciali automezzi ed un particolare parco lampade portatile permettono la ripresa cinematografica degli avvenimenti anche in caso di eventi notturni. Qui allegata la piantina dei locali, Rai, all’interno del palazzo di Nicky Chini, con le varie aree adibite ai servizi cinematografici della nascente televisione italiana.

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