11 - 17 febbraio 2023

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IERI E OGGI

Tutto il calcio story (1)

Il 10 gennaio 1960 è una data storica nel rapporto tra radio, televisione e calcio italiano. Per la prima volta infatti, in seguito a un accordo con la Federcalcio, la Rai non trasmette più la sola radiocronaca del secondo tempo di una partita di calcio, ma si cede il passo al collegamento con vari stadi "per fornire un panorama dell'andamento degli incontri della massima serie", come scrive il Corriere d'Informazione del 9 gennaio 1960, e più sinteticamente anche della Serie B. Inoltre, il primo o il secondo tempo di una partita di calcio sarà offerto in differita ai telespettatori un paio d'ore dopo la conclusione delle partite, alle 18.40, per essere precisi. Va ricordato, a questo proposito, che nella stagione 1955-56 una partita, in alternanza tra Serie A, B e C, venne anticipata al sabato per essere proposta in diretta televisiva. È questa però la prima volta che si trova un accordo per trasmettere una partita di Serie A, per quanto non completa, la domenica dopo la fine delle partite senza dovere attendere i filmati della Domenica Sportiva. Tra Milan-Juventus, Roma-Lanerossi Vicenza e Bologna-Napoli si scelse quest’ultima.

L'INIZIO DI TUTTO IL CALCIO MINUTO, 10 GENNAIO 1960, 5 CAMPI COLLEGATI
Questo accordo segna, di fatto, la nascita di "Tutto il calcio minuto per minuto": un esperimento che era già stato collaudato nel mese di dicembre, a circuito chiuso, con successo. Dall'inizio al timone della trasmissione c'è Roberto Bortoluzzi, che rimarrà alla conduzione fino al 1987 e che ne ha sempre rivendicato la paternità ("anche se poi ci misero le mani Sergio Zavoli e Giorgio Boriani") quest'ultimo curatore della trasmissione fino al 1965. Anche Guglielmo Moretti, capo della redazione sportiva che si dice non avesse in grande considerazione Roberto Bortoluzzi, ha sempre rivendicato la paternità della trasmissione, ispirata alla francese "Sports et Musique" che per cinque ore, la domenica pomeriggio, trasmetteva in diretta i principali avvenimenti sportivi, rugby in particolare. Con l'avvicinarsi dell'Olimpiade di Roma del 1960, nella quale sarebbe stato necessario coprire più eventi in contemporanea, si decise quindi di fare lo stesso con il calcio.

Sempre il Corriere d'Informazione del 9 gennaio 1960 presenta così la nuova trasmissione: "Il meccanismo è complesso. In pratica la trasmissione avverrà in questo modo. A Milano, nella sede della Rai, è costituito un centro di regia, collegato direttamente con cinque stadi della Serie A e per telefono con gli altri stadi della massima serie e della Serie B. L'inizio della trasmissione avverrà negli ultimi minuti del primo tempo degli incontri. Ci sarà una radiocronaca-base, svolta da Nicolò Carosio (domani sarà trasmessa la partita Milan-Juventus), sulla quale, togliendo la parola a Carosio, il regista inserirà brevi resoconti in collegamento diretto con gli altri quattro campi dove seguiranno la partita radiocronisti appositamente inviati dalla Rai, e notizie pervenute per telefono relative agli altri incontri. Gli inserimenti nella radiocronaca-base saranno rapidissimi: uno o due minuti al massimo. E spetterà all'abilità del regista inserire nella radiocronaca-base i momenti più significativi dell'andamento del gioco sugli altri quattro campi direttamente sotto controllo. Della giornata di domani si conosce solo il nome della partita di cui sarà effettuata la radiocronaca-base. Gli altri quattro stadi che saranno collegati direttamente con Milano vengono taciuti, per un accordo tra la Rai e l'ente calcistico. L'iniziativa della Rai è senz'altro ottima. Molto dipende però, dal come sarà realizzata. D'altro canto era un esperimento da tentare. Pensate quanti progressi sono stati fatti negli ultimi vent'anni: le radiocronache calcistiche erano invece rimaste ferme al 1934".

Si parte dunque con 5 campi: oltre al già citato Milan-Juventus con Nicolò Carosio anche Bologna-Napoli con Piero Pasini, Roma-Lanerossi Vicenza con Enrico Ameri, Fiorentina-Sampdoria con Amerigo Gomez e Genoa-Spal con Nico Sapio. Questo dato, confermato dal Corriere d'Informazione dell'11 gennaio 1960 che descrive questa prima giornata della trasmissione radiofonica, e dal libro di Roberto Pelucchi "Le voci della domenica. Storia romantica di 90 anni di sport alla radio" con prefazione di Massimo De Luca e pubblicato da Bolis Edizioni, smentisce un clamoroso errore storico che ancora oggi viene riportato da molte fonti che parlano di soli tre campi collegati indicando correttamente solo Milan-Juventus di Nicolò Carosio, mentre, come abbiamo visto, Bologna-Napoli, attribuita ad Enrico Ameri, è stata di Piero Pasini, e Alessandria-Padova, attribuita ad Andrea Boscione, non era nemmeno tra i campi collegati. Andrea Boscione quel giorno era infatti inviato a Valdieri, nel cuneese, per il Trofeo Livio Bianco di sci di fondo femminile, e dopo la gara intervistò per Domenica sport le azzurre Elisabetta Asteggiano ed Elisabetta Bellone. La conferma che i campi collegati erano quelli indicati arrivò anche dallo stesso Boscione, come riporta sempre "Le voci della domenica", su Hurrà Juventus nel settembre 1964.

L'esperimento, si legge sul "Corriere d'Informazione" dell'11 gennaio 1960 "ha dato nel complesso risultati soddisfacenti. In un'ora e 15 minuti di trasmissione i radioascoltatori hanno potuto rapidamente essere informati sulle vicende del torneo calcistico, sugli sviluppi delle varie partite, sulla rapida evoluzione del punteggio di gioco. Una cronaca, insomma, panoramica, immediata, suggestiva, destinata a soddisfare i primi stimoli di "fame di notizie" degli sportivi e anche degli scommettitori del Totocalcio. [...] Un'innovazione così concertata non poteva, però, nascere perfetta. Così nella prima trasmissione corale di ieri i momenti più vivi delle partite, i gol, per intenderci, sono andati perduti nelle remore tra un collegamento e l'altro, tra un rimbalzo di voce da uno stadio allo studio centrale di Milano. [...] Si chiede in pratica la possibilità per i radiocronisti di chiedere subito la parola allo studio centrale in caso di improvvisi colpi di scena.

Dopo qualche puntata, si decise di iniziare la trasmissione all'inizio del secondo tempo e non sul finire dei primi tempi. Racconta Roberto Bortoluzzi a Mario Gherarducci sul "Corriere della sera" di sabato 24 novembre 1973: "Pensammo di dare l'opportunità ai radiocronisti di raccontare quello che era accaduto nei 45 minuti iniziali. Ma poi ci accorgemmo che la trasmissione aveva un inizio un po' troppo lento, quasi noioso. Ed allora decidemmo di aprire i collegamenti con l'inizio del secondo tempo. Credo che il risultato sia stato apprezzabile: quel quarto d'ora in meno ha conferito una maggiore snellezza alla trasmissione, le ha dato più ritmo e velocità senza perdere in precisione".

BIBLIOGRAFIA
Roberto Pelucchi, Le voci della domenica, Bolis Edizioni, 2019
Domani. Calcio nuovo alla radio e alla Tv, Corriere d'Informazione, 9 gennaio 1960
Le radiocronache calcistiche rinnovate da ieri, Corriere d'Informazione, 11 gennaio 1960
Mario Gherarducci, Tutto il calcio segreto per segreto, Corriere della sera, 24 novembre 1973
Massimo De Luca, Pino Frisoli, Sport in Tv, Rai Eri, 2010

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