22 - 28 aprile 2023

Settegiorni

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CINEMA E TV

Giochi d'estate

La voglia, il desiderio, l’esigenza che c’era negli anni Ottanta di liberarsi dal giogo, spesso tragico, del decennio precedente, era tale che solo chi ha vissuto quel periodo è in grado di descriverlo a chi oggi ha meno di quarant’anni. “Negli anni Settanta ho perso amici uccisi negli scontri fra opposti estremismi, ecco perché non mi sono mai interessato di politica”: Giorgio Vignali inizia così il racconto della sua esperienza come attore in “Giochi d’estate” (Rai Movie sabato 22 aprile ore 17.30, disponibile su RaiPlay), un modo per liberarsi subito dalle ombre di quel passato e tuffarsi nei ricordi di quelle splendide settimane di settembre e ottobre del 1984 passate in Sardegna, a Porto Rotondo; attore, autore, produttore, sceneggiatore e regista di cinema, radio e televisione, a scorrere il curriculum professionale di Vignali vengono le vertigini.

Scritto da Cesare Frugoni e Bruno Cortini, quest’ultimo anche regista, in “Giochi d’estate” Vignali è Nereo Garofalo, un riccioluto diversamente magro, romano e romanista, che trova in Rossana la giusta compagnia per trascorrere la vacanza nella splendida Porto Rotondo dove, stando al film, i tramezzini costano fra le 8 e le 12.000 mila Lire, con il cappuccino a 5.000, un listino prezzi che a Garofalo fa esclamare “nessuno è nato per essere povero!”. Anche a distanza di anni Vignali potrebbe scrivere un diario di qualsiasi cosa gli accada intorno a lui, di “Giochi d’estate” rammenta l’emozione di trovarsi di fronte a due mostri sacri come Fabio Testi :“Aveva da poco iniziato la sua attività di coltivatore di kiwi” e Corinne Clery: “Per me era quella di Histoire d’O, grande professionista, ricordo che andava a dormire presto per essere in forma il giorno dopo”.

Unica nota malinconica è il ricordo che l’attore romano ha di Cortini, morto a soli 46 anni nel 1989: “Il ruolo di Garofalo lo scrisse appositamente per me; lo avevo conosciuto due anni prima sul set di Grand Hotel Excelsior, avevamo in comune la passione per il cinema americano e la carne di cui eravamo golosi”.

“Io e Vignali siamo una coppia perfetta!” A dirlo è Francesca Ventura, cioè Rossana, “romana de Roma” che non poteva non far innamorare il goffo Garofalo. Per ottenere la sua parte, Ventura ha usato uno stratagemma apprezzato da Cortini, il regista cercava una ragazza che fosse un po’ sovrappeso per bilanciare la stazza di Garofalo e Ventura si è offerta di indossare un’imbracatura che mascherava il suo essere longilinea, con il viso paffutello che avrebbe aiutato a trarre in inganno gli spettatori. Delle giornate passate a Porto Rotondo, Ventura cita le grandi bevute di whiskey necessarie a vincere il freddo del mare di ottobre e il genio di Vignali nell’inventarsi esilaranti battute fuori copione, che la costringevano a fare altrettanto; riguardo le critiche pubblicate all’uscita del film, Ventura fa spallucce sottolineando che ancora oggi le chiedono autografi e foto per quel genere di commedie dove è stata più volte chiamata non solo da Cortini, ma anche da Carlo Vanzina, Marco Risi, Alberto Sordi, senza per questo disdegnare il cinema d’autore come quello di Liliana Cavani, Carlo Lizzani o anche Nikita Michalkov. A realizzare “Giochi d’estate” è la Dean Film di Pio Angeletti e Adriano De Micheli: “Eravamo sicuri del successo che avrebbe avuto Giochi d’estate perché i film estivi andavano di moda, questo di Cortini si differenziava da Sapore di mare e Sapore di mare2-Un anno dopo perché dalla Versilia si passava alla Sardegna e dagli anni Sessanta si arrivava direttamente agli Ottanta”, precisa De Micheli il quale tiene a puntualizzare che se la Dean Film ha fatto la storia del cinema italiano dalla fine dei Sessanta in poi, lo deve alle due linee produttive dedicate alle commedie leggere e al cinema d’autore come quello di Ettore Scola e Dino Risi, solo per fare due nomi. De Micheli ricorda Cortini che è stato prima di tutto un amico (Laura De Micheli, figlia del produttore, è l’assistente regista in Giochi d’estate), la sua morte ha privato il cinema italiano di un regista che in quel momento stava per cambiare genere, passando dalla commedia a qualcosa di più impegnato. Fra i personaggi di “Giochi d’estate” quello che per le sue caratteristiche più rappresenta la settima arte è Zaccaria, per tutti Zac, la videomaker del gruppo che ha il ciuffo ribelle di Lidia Broccolino :“Credo sia stato proprio grazie al look punk che avevo in quel periodo che Cortini ha deciso di affidarmi quella parte”, ricorda ridendo Broccolino, alludendo alla serata di tarda primavera del 1984 quando aveva ricevuto il Nastro d’Argento per “Una gita scolastica” di Pupi Avati, vincendo la concorrenza di Alessandra Mussolini e Pietra Montecorvino; per Zac, inizialmente Cortini aveva pensato a Blas Roca-Rey, compagno d’accademia di Broccolino. Del periodo trascorso in Sardegna, l’attrice chietina ha un pensiero analogo a quello che ogni studente ha della gita di fine anno: “Ognuno di noi aveva un residence, ogni sera si organizzava una festa”, il cast aveva a disposizione barche e gommoni sui quali non esitava a montarci sopra per la dannazione di Angelo Barbagallo, aiuto regista di Cortini e futuro produttore e socio di Nanni Moretti, il quale era costretto a rincorrere quei ragazzi per riportarli all’ordine “avevamo il divieto assoluto di abbronzarci perché il film non era girato in ordine cronologico della trama”. Chi è particolarmente grato a Cortini è Massimo Ciavarro che nel film è Brando: la riconoscenza dell’attore romano risale a “Sapore di mare 2-Un anno dopo” dove Cortini, il cui stile per Ciavarro è simile a quello di Giorgio Capitani, è stato l’involontario Cupido che lo ha fatto incontrare con Eleonora Giorgi, futura moglie e madre di suo figlio. Ciavarro ha per “Giochi d’estate” un ricordo indelebile perché è probabilmente l’unico film della sua carriera in cui non ha sofferto di quello che lui chiama stress da recitazione “non ho mai avuto il sacro fuoco dell’attore, mi sono trovato sempre meglio nelle retrovie e le mie attività extracinematografiche ne sono la chiara testimonianza” afferma sicuro da sembrare nostalgico verso quei fotoromanzi di cui era una delle star della metà degli anni Settanta. Nel film Brando è fidanzato con Benedetta/Bettina Giovannini ma viene conquistato da Teodora Teodoli, per tutti Teo, che ha il volto di Valeria Cavalli, una scelta non facile per Brando che di Teo aveva sempre pensato fosse solo un’amica. “E pensare che il ruolo di Teo doveva essere mio, ma per alcuni registi come Cortini sembrava che la parte di stronzetta e rompiballe mi si addicesse di più” scoppia a ridere Giovannini mentre tiene a precisare che nella vita reale è esattamente il contrario. Col vero nome di Elisabetta, usato però solo da sua madre quando è arrabbiata con lei, per il grande schermo Giovannini ha interrotto la carriera di modella a causa di un pregiudizio che ha imperversato nel cinema italiano per molti anni “fu Carlo Verdone ad avvisarmi che avrei dovuto fare una scelta, se avessi fatto entrambe le cose sarei stata presa per una poco seria. Oggi per fortuna non è più così” commenta Giovannini con leggero rammarico, lontano comunque da qualsiasi rimpianto. Fatica sprecata è quella di chiedere se in quel periodo Giovannini avesse un fidanzato geloso nel vederla fra le braccia di Ciavarro “il mio fidanzato era con me a Porto Rotondo, attualmente è mio marito” e giù un’altra risata.
           
CLIP
https://www.youtube.com/watch?v=2eRio-8dCf8

GIOCHI D’ESTATE di Bruno Cortini – 1984 – 93’
Con Massimo Ciavarro, Corinne Clery, Karina Huff, Lidia Broccolino

Estate a Porto Rotondo. Brando (Ciavarro), felicemente fidanzato, si vede piombare in casa la sua migliore amica che inevitabilmente attira le gelosie della sua donna. Lisa Donelli (Clery), separata dal marito e madre di una ventenne, non ha dimenticato il suo primo amore, con quest’ultimo che le si presenta all’improvviso, pronto a riconquistarla. Ambra Carimati (Huff) è la figlia di un ricco commendatore il quale non immagina che la sua rampolla finirà con l’innamorarsi di un goffo odontotecnico. Il mare e la spiaggia di Porto Rotondo sono teatro di altre storie d’amore giovanile, tutte registrate dalla cinepresa di Zaccaria, meglio conosciuta come Zac (Broccolino), novella Fellini.

Produzione International Dean Film, distribuzione Titanus. Uscita cinema 14 dicembre 1984, prima tv Italia1 5 marzo 1987, prima tv Rai Rai2 21 luglio 1991. 

FONTI
Stampa Sera, 30 ottobre 1989
Conversazione con Massimo Ciavarro, 11 aprile 2023
Conversazione con Francesca Ventura, 11 aprile 2023
Conversazione con Lidia Broccolino, 12 aprile 2023
Conversazione con Adriano De Micheli, 12 aprile 2023
Conversazione con Bettina Giovannini, 12 aprile 2023
Conversazione con Giorgio Vignali, 12 aprile 2023

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