17-23 settembre 2022

Settegiorni

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IERI E OGGI

Tutti i colori della Rai

Il 26 agosto 1972, un sabato, è una data storica per la televisione italiana: alle 15.50 Rosanna Vaudetti, con la regia di Piero Turchetti, famoso anche per il “Rischiatutto”, compare in video, indossando l’abito che vedete nella foto, e che è conservato al Museo della radio e TV di Torino, per annunciare la trasmissione sperimentale con sistema Pal sul Secondo Programma della cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi di Monaco. I telespettatori italiani, per la prima volta, vedono le immagini a colori.

Vediamo come si è arrivati a questa data.

Il trasmettitore di Roma-Monte Mario del Secondo Programma Tv già da dieci anni, dal 9 luglio 1962, aveva cominciato a irradiare i primi segnali televisivi a colori secondo il sistema Ntsc, utilizzato negli Stati Uniti da qualche anno. L’Eurovisione aveva creato un gruppo ad hoc per l’introduzione della Tv a colori in Europa e nell’ottobre 1963, dallo studio P1 di via Asiago e da alcune postazioni campali nell’area urbana di Roma, erano stati effettuati esperimenti comparativi fra i sistemi Ntsc, Pal e Secam. Il 15 gennaio 1964, sempre sul Secondo Programma, vengono irradiate trasmissione quotidiane di televisione a colori per l’industria secondo i tre sistemi. Bisogna infatti decidere quale standard adottare in Europa: la scelta è tra il tedesco Pal e il francese Secam.

La Rai, come si vede, è all’avanguardia nel settore e sembra decisa a scegliere il Pal, come gran parte dell'Europa, ma quando si tratta di prendere una decisione definitiva è l'unico tra i grandi enti televisivi a non scegliere. Infatti, mentre il 14 settembre 1966 c'è il primo esperimento di Tv a colori in Europa, con un collegamento tra Svezia e Olanda, da uno studio di Stoccolma a uno di Waalre presso Eindhoven, il 2 febbraio 1967 la Camera accoglie una proposta presentata dal repubblicano Ugo La Malfa e dal socialista indipendente Luigi Anderlini dove si stabilisce che fino a tutto il 1970 non è prevista l'attuazione della Tv a colori in Italia. I motivi sono illustrati da Anderlini secondo il quale “la Tv a colori è un consumo opulento che non si addice a una società economicamente squilibrata come quella italiana. Inoltre, la nostra industria non è per ora in grado di costruire le apparecchiature necessarie per realizzare la Tv a colori. Dovremmo quindi rivolgerci all'estero andando incontro a una spesa compresa fra i millecinquecento e i millesettecento miliardi che inciderebbe in modo sensibile sulla bilancia dei pagamenti". La Tv a colori, poi, costituirebbe un "pericoloso incentivo anche per le classi meno abbienti, alla soddisfazione di bisogni non essenziali e non prioritari". Il rinvio di quattro o cinque anni, infine, potrà consentire all'industria nazionale di produrre congegni, impianti e attrezzature a prezzi altamente competitivi. Anderlini avanza anche dubbi sul sistema tecnico che, secondo indiscrezioni, la Rai vorrebbe adottare. Si tratterebbe del sistema tedesco, meno conveniente, a suo giudizio, di quello francese.

Gli esperimenti però continuano e il 22 giugno 1967 al Palazzo dei congressi di Roma c'è il primo esperimento pubblico di Tv a colori in Italia in occasione del quattordicesimo congresso scientifico internazionale dell'elettronica. Venti relazioni di studiosi italiani e stranieri fanno il punto sulla situazione della televisione a colori che appare già come mezzo di svago principe dei prossimi anni. I sette colori dell'iride, in bande verticali, danno inizio a questa programmazione seguita da brevissime scene di film: appaiono successivamente sui teleschermi un'attrice, che con un mazzo di rose rosse in mano scende lungo uno scalone tra i lampi dei fotografi, un brindisi fra due maturi coniugi durante una festa in giardino, Carlo Dapporto vestito da ufficiale di marina a bordo di un veliero del '700, una coppia di ballerini in un parco alberato a cui segue una scena in "presa diretta". Due ragazze, vestite una di verde e una di arancione a fiori gialli, sedute su un divano si sono scambiate confidenze mentre i tecnici della Rai-Tv, contemporaneamente, mostrano sui teleschermi tutta la gamma di effetti speciali che è possibile inserire in una trasmissione, dalla scacchiera alla cancellata, dai cerchi alle dissolvenze, ravvivate con le varie combinazioni dei colori fondamentali.

A luglio tutte le mattine sul Secondo Programma, dalle 8.30 alle 9.30 e dalle 12.00 alle 13.00, vengono diffuse immagini di Tv a colori. Nessun utente può ancora seguire queste trasmissioni, non essendo ancora in vendita in Italia i televisori a colori, ma negli studi romani di via Asiago c’è una consistente troupe di tecnici al lavoro per sviluppare la Tv a colori. Vanno in onda diapositive di prova, brevi spettacolini, documentari per mettere a punto tutti gli apparati, mentre la presentatrice Aba Cercato prova e riprova tutte le varie qualità di cerone e di acconciature adatte alla Tv a colori. La Tv a colori è dunque pronta anche per l’Italia, numerosi filmati sono già stati realizzati, dalla Rai e da produttori indipendenti, interamente a colori e sono “ammucchiati” negli scaffali romani in attesa di essere utilizzati. Si tratta di commedie, spettacoli, documentari, programmi per bambini, qualche rivista musicale e anche un teleromanzo: è stata studiata persino una sigla per le trasmissioni a colori. I tecnici hanno anche deciso l’orario per le trasmissioni a colori: dalle 21 in poi in quanto, richiedendo il colore televisivo un buio assoluto, solamente nella tarda serata si potrebbe ottenere l’effetto ottimale per la migliore ricezione televisiva del colore. Insomma, se non fosse per il divieto del governo, la Rai potrebbe già trasmettere almeno due ore al giorno di Tv a colori.

Intanto, mentre in Italia si continua a sperimentare, Bbc2 è il primo servizio televisivo in assoluto in Europa a trasmettere a colori. L'1 luglio 1967 va infatti in onda a colori da Wimbledon il match di tennis tra Roger Taylor e Cliff Drysdale, vinto da Taylor al quinto set dopo quattro ore di gioco: l’esempio venne seguito da Germania Ovest e Olanda, tutti con il sistema Pal, e Francia, in Secam, utilizzato anche dai Paesi dell’Europa dell’Est. Così, il 1° ottobre 1967, in occasione dell’inaugurazione del regolare servizio di Tv a colori del Secondo Canale francese, viene proposto un programma di paracadutismo dal Centro di Biscarosse: fu, in pratica, il primo evento sportivo a essere trasmesso in Tv, in Eurovisione, a colori. Pochi mesi dopo, dal 6 al 18 febbraio 1968, a Grenoble si svolge la X edizione dei Giochi olimpici invernali: la Tv francese propone 170 ore di trasmissione di cui 95 a colori. È il primo grande evento sportivo a essere in policromia in mondovisione, seguito dalle Olimpiadi estive di Città del Messico. Quanto al calcio, Germania Ovest-Jugoslavia è la prima partita a essere trasmessa a colori in Tv il 7 ottobre 1967, da Amburgo: solo il primo tempo però, perchè l'oscurità obbligherà alla ripresa in bianco e nero del secondo tempo. Il 18 maggio 1968 va invece in onda la prima partita di calcio a colori in Eurovisione, West Bromwich Albion-Everton, finale di Coppa d'Inghilterra, a Wembley. L'1 ottobre 1968 anche la Tv Svizzera passa ufficialmente al colore, ma già prima di questa data trasmetteva così gli eventi prodotti dalle altre Tv e il 28 maggio 1969 anche la finale di Coppa dei Campioni tra Milan e Ajax, da Madrid, è prodotta a colori. Ed è proprio grazie alla televisione della Svizzera italiana che almeno a Milano e parte della Lombardia è possibile cominciare a vedere la Tv a colori anche in Italia, almeno dalle vetrine dei negozi specializzati visto che un televisore a colori costa intorno alle 400-500mila lire, ma gli industriali milanesi sono già pronti e prevedono di assorbire 30.000 televisori a colori nel primo anno di trasmissione.

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