Spesso, nei titoli di testa di un film, notiamo il cartello “con l’amichevole partecipazione di…” e non di rado il pensiero va a una fugace presenza a titolo probabilmente gratuito, frutto dell’amicizia fra l’attore e il regista o il produttore: niente di più sbagliato.
A spiegarci come stanno veramente le cose è
Paolo Sassanelli, attore barese di lungo corso, protagonista da più di quarant’anni di tanto teatro, cinema e televisione: “La definizione di amichevole partecipazione è una forma di protezione che l’agente di un attore chiede alla produzione”, dice, e la prestazione non è a titolo gratuito, seppur questa sia di solito proporzionata al “tariffario” dell’artista. Resta comunque inteso che l’amichevole partecipazione va distinta dal cameo che può essere a titolo gratuito e in qualche caso anche non menzionato nei titoli di testa o coda.
In
Tutta un’altra vita (
Rai1 venerdì 16 settembre ore 21.25, disponibile su
RaiPlay) l’amichevole partecipazione di Sassanelli è, appunto, per il suo amico
Alessandro Pondi, regista del film, il quale gli permette anche una sorta di rimpatriata con
Monica Vallerini che con Sassanelli fa parte del cast di
Un medico in famiglia e che in Tutta un’altra vita è Marta, sua ansiogena moglie.
La conversazione con un attore come Sassanelli consente di spaziare per le tre grandi discipline che lui frequenta e subito ci rivela un dettaglio sul suo
modus operandi, quello cioè di riservare al solo teatro la rigorosa selezione sui progetti ai quali lavorare: “Dovessi recitare al
Piccolo di Milano o in una cantina, per il teatro scelgo solo cose che mi piacciono davvero”. Per la tv e il grande schermo, invece, per Sassanelli è sufficiente che lo
script non oltrepassi i limiti che la sua etica ha da tempo stabilito, primo fra tutti quello di non partecipare a un qualcosa che metta in cattiva luce la figura della donna.
In Tutta un’altra vita, classica commedia degli equivoci e degli scambi dei ruoli, le donne protagoniste sono tre: Lorella/
Paola Minaccioni è la simpatica, ridanciana e popolana moglie casalinga di Gianni/
Enrico Brignano, Lola/
Ilaria Spada è la bellissima
femme fatale che ingabbia cuore e viscere di Gianni, un apparente schiacciasassi ma che in realtà nasconde non poche fragilità e la già citata Marta, petulante e logorroica consorte di Temistocle/Sassanelli. Un terzetto rosa che tiene testa a quello azzurro formato da Brignano, Sassanelli e uno straordinario
Giorgio Colangeli che veste i panni di Alfredo, padre di Lola. Quasi fosse un Italia-Germania 4 a 3, potremmo far vincere gli uomini menzionando
Maurizio Lombardi, a dir poco bravo ed esilarante nei panni dello stilista
Manuel Del Grande.
Pondi dedica Tutta un’altra vita a suo padre “la parte migliore di me”. Da sempre prestato più alla sceneggiatura che alla regia (in Tutta un’altra vita sono entrambe sue), con Pondi sono evidenti i riferimenti cinematografici a lui cari: quello più palese è per
Luciano Salce che Pondi omaggia con una sequenza che vede Brignano alla guida del suo taxi e che rifà il verso a Primo Arcovazzi, il militante fascista interpretato da
Ugo Tognazzi in
Il federale che a cavallo di un
sidecar avvisa il suo prigioniero Erminio Bonafé/
Georges Wilson delle buche e degli avvallamenti presenti sulla strada. Di Tognazzi è probabile che Pondi nasconda una simpatia speciale visto che a Sassanelli regala il nome di Temistocle, lo stesso che Tognazzi ha ne
La stanza del vescovo, capolavoro di
Dino Risi.
Di quelle giornate passate nell’esclusivo quartiere di Casal Palocco, periferia sud di Roma, Sassanelli ricorda le fragorose risate a tavola con Brignano, che “dal vivo è ancora più divertente”. E indimenticabile è la villa piena di tutti i più moderni confort che, garantisce Sassanelli, esiste davvero.
Dal raccontare il dietro le quinte di Tutta un’altra vita all’analisi dello stato attuale della commedia italiana, per Sassanelli il passo è breve. L’attore sostiene con forza l’importanza della sceneggiatura: “E’ fondamentale investire nelle storie, i giovani sceneggiatori a mio parere non sono seguiti abbastanza da chi dovrebbe farla”, dichiara senza indugio, rivendicando la sua disponibilità a mettersi in gioco con il cinema indipendente scritto e diretto da esordienti, che alterna ad autori affermati come i
Manetti Bros.,
Paolo Virzì,
Giuseppe Piccioni,
Silvio Soldini,
Matteo Garrone fino ad arrivare a
Bruno Corbucci, tutti artisti che hanno avuto Sassanelli nei loro
cast.
Per Sassanelli dunque è la penna e non la macchina da presa o una scuola di recitazione a decidere la riuscita di un film: “
Marlon Brando sosteneva che per quanto potesse recitare male, se la storia è forte, lui non sarebbe stato in grado di distruggerla”.
TRAILER
https://www.youtube.com/watch?v=B11cKHyXhwk
TUTTA UN’ALTRA VITA di Alessandro Pondi – 2019 – 100’
Con Enrico Brignano, Ilaria Spada, Paola Minaccioni, Giorgio Colangeli
Roma. Gianni (Brignano) è un tassista che ama il suo lavoro grazie al quale riesce a mantenere la famiglia formata da Lorella (Minaccioni) e da due giovani figli. Dopo aver accompagnato una coppia di clienti all’aeroporto dove li attende un volo per le vacanze, Gianni si trova in mano le chiavi della lussuosa e moderna villa che i due hanno inavvertitamente lasciato nel taxi. Gianni non resiste alla tentazione e decide di entrare nell’abitazione della coppia approfittando dei numerosi confort che si trova di fronte, tenendo accuratamente all’oscuro l’ignara Lorella. Mattina, pomeriggio, sera e anche notte, almeno un’oretta al giorno Gianni se la concede in quell’improvvisato hotel a cinque stelle. Non contento di quanto gli passa il convento, Gianni approfitta di un invito per imbucarsi in una festa zeppa di eccentrici ospiti e belle donne, prima fra tutte l’intraprendente Lola (Spada), con la quale Gianni, fingendosi milionario, intreccia una relazione sentimentale. Oltre a doversi destreggiare con le bugie da dire all’ingenua Lorella, ben presto Gianni deve vedersela con un temibile nemico nella persona di Alfredo (Colangeli), il padre di Lola.
Produzione Rai Cinema/Rodeo Drive, distribuzione 01 Distribution. Uscita cinema 12 settembre 2019, prima tv Rai1 13 ottobre 2021.
FONTI
Conversazione con Paolo Sassanelli, 16 giugno 2022