Era il
marzo del 1983 e il direttore della
Terza Rete (Rai 3),
Giuseppe Rossini, vide realizzarsi la sfida di trasformare in film di circa un’ora dieci racconti italiani del Novecento, affidandone la direzione a dieci registi diversi per età, esperienze, stili, caratteri e tendenze, ma accomunati dal trovarsi a cavallo tra cinema e televisione.
“
Dieci registi italiani, dieci racconti italiani”, fu una sorta di Antologia Tv, andata in onda
dal 12 marzo al 15 maggio 1983. Un’intuizione che portava, per la prima volta, la letteratura italiana, e in particolare i racconti, sul piccolo schermo. Rossini sottolineò: “Si tratta di una formula insolita, quella del singolo racconto che si esaurisce nell’arco breve del Tv-Movie e che supera lo schema consolidato dello sceneggiato a puntate”. Iniziativa non facile, più volte sul punto di arenarsi a causa di ostacoli organizzativi, portata a termine grazie alla caparbietà dirigenziale di Rossini e a una coproduzione a basso costo con le Tv di Francia, Svizzera e Austria che riuscì a mettere insieme firme prestigiose della letteratura (da
Moravia a
Calvino a
Tomasi di Lampedusa) e della regia cinematografica (
Comencini,
Lizzani,
Amelio), oltre che cast con attori di grido come
William Berger,
Lina Sastri,
Leopoldo Mastelloni,
Ida di Benedetto, un giovane
Sergio Castellitto. Senza dimenticare sceneggiatori illustri come
Sciascia e
Suso Cecchi d’Amico e musicisti come
Manuel De Sica o
Fiorenzo Carpi.
Il ciclo dei dieci racconti italiani si apre con “
Il matrimonio di Caterina", da un testo di
Mario La Cava portato sul piccolo schermo con grazia e limpidezza dal regista
Luigi Comencini. Storia amara e ironica che vede protagonista Caterina, timida trentenne residente con i genitori in un piccolo paese della Calabria. Pur di accasarla, il padre si affida a un mediatore che le trova un fidanzato bello, ma sfrontato, attratto dalla dote. Caterina se ne innamora, il padre invece vigila e sorprende il ragazzo insieme alla servetta di casa. Matrimonio sfumato e grande delusione di Caterina che si sarebbe accontentata anche di un marito traditore.
Si passa al “
Commissionario” di
Florestano Vancini, liberamente ispirato a “
Il cane sull’Etna” di
Mario Pomilio, un complesso ritratto psicologico di un suggestivo “genio” che ha trovato la chiave della macchina burocratica.
Prosegue la rassegna con “
Lighea”, storia ispirata al racconto di
Tomasi di Lampedusa, portata in scena dal regista
Carlo Tuzii. L’incontro negli anni Trenta di un giovanotto siciliano residente a Torino, cronista della stampa con un anziano e burbero professore suo conterraneo che gli dichiara di aver conosciuto e amato soltanto una donna nella sua vita: una sirena metà femmina e metà pesce, divina e folle amante emersa un giorno dal mare della Sicilia.
Si continua con “
Inverno di Malato” scritto negli anni ‘30 da
Moravia diventato un racconto per immagini ad opera del regista
Carlo Lizzani. Protagonista della storia è il giovane Giovanni Guidelli che incarna un malessere esistenziale nel rapporto conflittuale con gli adulti, in particolare con il compagno di stanza del sanatorio Brambilla.
A seguire “
Avventura di un Fotografo” tratto da una novella di
Italo Calvino a opera del regista
Francesco Maselli, un racconto che difficilmente gli amanti della fotografia dimenticano. Protagonista un fotografo ossessionato dalla passione per le foto e la vita fissata nell’obbiettivo, la stessa che lo condurrà a un distacco verso il reale.
E ancora “
La singolare avventura di Francesco Maria” dal racconto di
Vitaliano Brancati a opera del regista
Enzo Muzii in cui il giovane protagonista, Francesco Maria Lanterna, compie un viaggio di formazione che lo porterà a scoprire il poeta
Gabriele D’Annunzio e l’altro sesso. A interpretarlo un giovane attore comico,
Sergio Castellitto.
“
L’isola”, regia di
Passalacqua per la storia scritta da
Giani Stuparich. Un racconto difficile, quello di un padre e un figlio che contano le ore che restano (il padre è morente) per riempirle di tutto quello che non è mai stato detto sullo sfondo dell’isola in cui l’uomo è nato e dove torna per l’ultima volta.
I “
Velieri” racconto di
Anna Banti, firmato dal regista
Gianni Amelio: l’avventura di un bimbo rapito che ricorda con trasporto i giorni trascorsi con i propri carcerieri che gli insegnavano a nascondere i velieri dentro una bottiglia.
La “
Segnorina”, film tratto da un racconto di
Domenico Rea realizzato dal regista
Pasquale Squitieri, il cui protagonista Peppì, soldato di ritorno dalla guerra scopre che l’adorata promessa sposa Lenuccia invece di attendere il suo ritorno è in strada ad aspettare “i boi” americani.
Ultimo film è “
Un’Avventura a Campo de’ Fiori” firmato dal regista
Luigi Magni da un racconto di Vigolo, una storia piena di fascino e di mistero. Una passeggiata turistica in un quartiere che si cela nel cuore di Roma, città dagli spettri gentili dove case, statue e capitelli non sono più degni di attenzione.
Per celebrare il quarantennale dalla prima messa in onda (12 marzo - 15 maggio 1983),
dal 12 marzo al 15 maggio 2023 è possibile rivedere i dieci film sulla piattaforma
RaiPlay nell’apposita striscia
Teche Rai.
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Dieci racconti italiani - Radiocorriere
Dieci racconti stampa 05.03.1983
Dieci racconti Corriere della Sera 28.02.1983
Racconti sullo schermo Corriere 12.12.1990
Unità 12.03.1983 Comincia il ciclo con Comencini