Il
27 aprile 1923 nasceva a Trieste
Lelio Luttazzi. Il prossimo 27 aprile ricorrono, quindi, i cento anni dalla nascita di uno dei più grandi pianisti jazz italiani. Elegante, come un artista degli anni Trenta, ma capace di anticipare i tempi.
“Il jazz, lo swing, il ritmo mi scorrono nelle vene, sono parte integrante del mio sangue… e se, come direttore d’orchestra, come compositore, qualcosa di buono ho fatto è proprio nel campo del jazz.” Così si raccontò nel
Radiocorriere del
1961.
La sua carriera ha spaziato in tutti i campi: musica, radio, tv, cinema. Nel 1948, grazie al successo della sua canzone - Il giovanotto matto - approda a Milano con
Teddy Reno, che gli affida la direzione artistica della sua etichetta discografia CGD, poi alla Rai di Torino dove dirige la prima orchestra d’archi ritmica italiana. In quel periodo si dedica anche alla radio con programmi come
Punto interrogativo, Motivo in Maschera, Nati per la musica, e alle commedie musicali di
Scarnicci e
Tarabusi e di
Garinei e
Giovannini. Dalla bacchetta al microfono: alla fine degli anni Cinquanta, Luttazzi registra uno show dedicato ai musicisti americani che tanto ama, come
Gershwin,
Porter,
Kern e
Rodgers. Ma il primo programma in cui esprime anche la verve del conduttore nato è
Sentimentale del 1960, la cui sigla è cantata da
Nicola Arigliano e da
Mina, che porterà al successo la canzone di Luttazzi
Una zebra a pois. Non è la sola canzone ad avere un grande successo anche internazionale:
El can de Trieste,
Legata ad uno scoglio, Souvenir d’Italie, Vecchia America. Per il cinema più popolare scrive numerosi commenti musicali, li troviamo in titoli come “
Totò lascia o raddoppia?” e “
Totò, Peppino e la …malafemmina” entrambi di
Camillo Mastrocinque, “
Souvenir d’Italie” di
Antonio Pietrangeli, “
Venezia, la luna e tu” di
Dino Risi, “
Risate di gioia” di
Mario Monicelli. Non manca di cimentarsi anche come attore. Lo troviamo nel cast de “
L'avventura” di
Michelangelo Antonioni e “
L'ombrellone” di
Dino Risi. Con
Studio Uno e
Teatro 10 si fa conoscere sul piccolo schermo per l’eleganza e l’ironia. La trasmissione che gli dà più notorietà è la radiofonica
Hit Parade!, la vetrina settimanale dei dischi più venduti, andata in onda ininterrottamente dal 1967 al 1976 all'ora di pranzo del venerdì (con replica il lunedì). Il lancio "
Lelio Luttazzi presenta... Hit Parade!" e la
suspense prima della “canzone regina” rendono il programma un appuntamento seguito da un altissimo numero di ascoltatori. Nonostante fosse completamente estraneo a una vicenda di droga, nel 1970 viene accusato, incarcerato e rimane vittima di una gogna mediatica per molto tempo. Anche dopo essere stato completamente scagionato. Dal libro scritto in carcere
Operazione Montecristo,
Alberto Sordi trae l’ispirazione per il film
Detenuto in attesa di Giudizio per la regia di
Nanny Loy (Orso d’argento a Alberto Sordi al Festival di Berlino del 1972).
La sera dell'
8 ottobre 2006 ritorna in Rai, trentasei anni dopo l’arresto, nelle vesti di ospite d'onore della trasmissione di
Fiorello Viva Radio2. Nel
2009 accompagna
Arisa al
59° Festival di Sanremo, edizione in cui la cantante vince - nella categoria “Nuove proposte” - con il brano
Sincerità.
Per un approfondimento sull’argomento:
Radiocorriere 1961, fasc. 46, pag. 17; Radiocorriere 1962, fasc. 23, pag. 8-9; Radiocorriere 1991, fasc. 42, pag 28-30;
Alla Mediateca Rai di Torino
Nadia Pastorcich, Lelio Luttazzi e la settima arte; Marco Ranaldi, Lelio Luttazzi, lo swing nell’anima
Andrea Malvano, L’arte di arrangiar(si)
L’intero patrimonio di volumi e riviste è disponibile online sul sito di Rai Teche ai link:
https://www.teche.rai.it/biblioteche-rai/ -
http://www.radiocorriere.teche.rai.it/
Disponibile su
RaiPlay il documentario “
Souvenir d’ Italie – ritratto di un portatore sano di smoking”, dedicato a Luttazzi e realizzato in collaborazione con
Rai Teche, premiato nel
2022 al
Roma Film Festival, trasmesso su
Rai 3:
https://www.raiplay.it/programmi/souvenirditalie