1 - 7 ottobre 2022

Settegiorni

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IERI E OGGI

La Rai a colori (3)

Con la partita Messico-Urss, match passato alla storia per l’introduzione del cartellino giallo, il 31 maggio 1970, prendono il via i Mondiali di calcio che si disputano in Messico.

Per la prima volta è possibile vedere a colori in televisione una grande manifestazione calcistica, ma non in Italia, dove i politici continuano a rimandare la decisione sull’introduzione del colore. Chi ha la possibilità può comunque seguire i Mondiali a colori sulla Tv Svizzera Italiana.

Dopo tanta attesa, quasi a sorpresa, sabato 12 agosto 1972 invece, il Ministero delle Poste e la Rai annunciano che dal 26 agosto, in occasione dell’apertura dei Giochi olimpici di Monaco, cominceranno in fase sperimentale, e solo per alcune zone, le trasmissioni a colori, in parte con il sistema Pal e in parte con il sistema Secam. Le industrie televisive, che aspettavano da tempo questo momento, sono pronte ad immettere sul mercato 300.000 apparecchi a colori in dieci giorni e un milione e mezzo entro la primavera del 1974.

Scatta così la corsa al Tv color, che ha un costo intorno alle 400, 450 mila lire. Inizialmente la programmazione sembra riguardare solo alcune zone, in particolare al Nord, dove già da quattro anni sul Secondo Programma, dalle 8.30 alle 10.30 e dalle 14.30 alle 15.30, viene mandato in onda un “segnale colore”, di solito costituito da immagini di fiori e paesaggi e da brevi documentari, per mettere a punto gli impianti tecnici. Nel giro di pochi giorni, i ripetitori del Secondo Canale vengono messi in condizione di emettere il segnale a colori in tutta Italia, in modo da permettere al maggior numero di utenti la possibilità di usufruire della novità.

Bisogna però dire che i televisori in vendita sono tutti con il sistema Pal: infatti, già nel 1966 i tecnici della Rai avevano scelto questo sistema per le trasmissioni televisive, a favore del quale si era pronunciata anche l’Anie, l’associazione che riunisce i fabbricanti italiani di televisori, e i programmi della Tv della Svizzera italiana e di Capodistria a colori erano in Pal.

In pratica, a vedere con il Secam saranno solo i tecnici delle sedi Rai, perché in Italia quel genere di televisori non è in vendita. Ma qui entra in gioco la politica: la Francia sta infatti facendo pressioni sull’Italia affinché scelga il Secam.

Intanto, in Rai fervono i preparativi per questo storico avvenimento che inizialmente prevede anche, alle 21, un telegiornale a colori.

In realtà però un involontario anticipo di Tv a colori in Rai c'era stato pochi giorni prima della trasmissione dell'inaugurazione dell'Olimpiade di Monacolunedì 21 agosto 1972, in occasione del match di pugilato Monzon-Bogs, in diretta da Copenaghen, i telespettatori italiani in possesso di un Tv color Pal poterono infatti vedere i primi dieci minuti di trasmissione a colori: poi, all’“errore” viene posto rimedio e tutto tornò come prima.

È successo, spiega un comunicato Rai, che non ha funzionato l’apparecchio detto “color-killer”, il dispositivo che elimina il colore dai programmi a colori provenienti dall’estero e trasmessi in bianco e nero dalla Tv italiana. Si è trattato solo di un piccolo anticipo imprevisto e nulla più.

Il 26 agosto 1972, un sabato, è invece una data storica per la televisione italiana. Alle 15.50, Rosanna Vaudetti, con la regia di Piero Turchetti, famoso anche per il “Rischiatutto”, compare in video a colori per annunciare la trasmissione sperimentale con sistema Pal della cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi di Monaco. Il programma prosegue fino alle 18.20.

La programmazione è in contemporanea con il Programma Nazionale, che va in bianco e nero.

In serata, in Secam, dopo una sintesi della cerimonia di inaugurazione, dalle 22.40 alle 23.10 viene proposto un servizio speciale del telegiornale dal titolo “Monaco ‘72”.

La domenica, presentato dall’annunciatrice altoatesina Gertrud Mair, il Secam è nel pomeriggio e il Pal in serata. L'alternanza tra i due sistemi colore prosegue per tutta la durata dell’Olimpiade. L'Italia è già in ritardo con l'introduzione della Tv a colori e sembra finalmente arrivata l'ora di adeguarsi alla maggioranza degli altri paesi europei. La novità del colore è accolta con entusiasmo dal pubblico. Sembra di essere tornati ai tempi di “Lascia o raddoppia”, soprattutto al nord.

A Milano, in Galleria, vengono installati dei televisori a colori dove la gente si raduna curiosa, così come nelle vetrine dei negozi e nei bar. Chi non può permettersi l’acquisto può giocarsi la carta del noleggio: con 50.000 lire subito e 18.000 al mese per un anno si può avere immediatamente un Tv color. In 15 giorni, dall’annuncio dell’esperimento di Monaco, vengono venduti 3000 apparecchi, per una spesa di 1 miliardo e 200 milioni di lire.

Mercoledì 6 settembre 1972 arriva però la doccia fredda perchè il Governo, un tripartito Dc, Pli, Psdi presieduto da Giulio Andreotti, accusato di voler introdurre il colore alle spalle del Parlamento, senza chiedere il parere degli alleati, decide di sospendere l’esperimento con la fine dell’Olimpiade.

In prima fila nella battaglia contro la Tv a colori c’è Ugo La Malfa, del Pri, seguito dalla sinistra Dc, dal Psdi, dal Psi e dal Pci. Tutti questi partiti considerano la Tv a colori un bene voluttuario. Vengono coinvolti anche i presidenti di Senato e Camera, Amintore Fanfani e Sandro Pertini, ai quali viene chiesto di intervenire direttamente sul Governo per sospendere l’esperimento.

La Rai, che sembrava decisa a proseguire con il colore anche oltre le Olimpiadi, alla fine sarà costretta a cedere: niente Pal, niente Secam, gli italiani devono continuare a vedere in bianco e nero. Anche chi possiede un Tv color viene retrocesso al rango di cittadino europeo di seconda categoria: chi può, si deve accontentare di Svizzera e Capodistria o delle Tv di confine in lingua straniera.

L’11 settembre, dopo la cerimonia di chiusura, alle 21.50 in Secam, la trasmissione "Da Monaco a Montreal" a cura di Maurizio Barendson e Paolo Valenti chiude le trasmissioni sperimentali a colori.

Nessuno in quel momento può immaginare che per vedere la Tv a colori sugli schermi della Rai bisognerà aspettare quattro anni: l’edizione olimpica successiva, quella di Montreal, in Canada, ancora in fase sperimentale in Pal, il sistema colore che alla fine la Rai aveva deciso di utilizzare come la maggioranza dei paesi europei e che aveva utilizzato nelle produzioni destinate all'Eurovisione e alla mondovisione.

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