13-19 maggio 2019

Settegiorni

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copertina Quel bravo improvvisatore di Pupi Avati. 'Una gita scolastica' arricchita dai racconti degli attori
Cinema e Tv

Quel bravo improvvisatore di Pupi Avati. 'Una gita scolastica' arricchita dai racconti degli attori

“Fu un’esperienza meravigliosa della quale tengo un ricordo avvolto dalle nuvole, come un sogno, come certe scene del film stesso”. E’ così che Rossana Casale commenta Una gita scolastica. Il film nacque da un soggetto di Pupi e Antonio Avati, quest’ultimo anche produttore; lo script fu sottoposto a Emmanuele Milano e Paolo Valmarana, rispettivamente direttore e capo struttura cinema di Rai1, rete con la quale gli Avati avevano da tempo un rapporto di fiducia. A Valmarana il progetto piacque subito: conosceva il metodo di lavoro dei due fratelli bolognesi e apprezzava anche le doti di improvvisatore che aveva Pupi. Fu così anche per Una gita scolastica: la sceneggiatura fu via via arricchita con i racconti che i giovani attori e le comparse facevano ad Antonio e Pupi a proposito delle loro esperienze adolescenziali, come ad esempio l’esilarante partita a carte. 

Antonio ricorda divertito la scelta del cast, dai protagonisti alle comparse. Fra i primi Carlo Delle Piane, per tutti Pecorino, un volto (e un naso) diventato celebre grazie alla commedia degli anni ’50 ma che, dalla seconda metà dei ’70, era una saltuaria presenza di contorno in alcuni dimenticabili titoli del cosiddetto pecoreccio all’italiana. Era stato proprio Antonio a (ri)scoprire Delle Piane quando, nel 1977, si trattò di formare il cast di Tutti defunti tranne i morti. Antonio rimase colpito nel vedere Delle Piane assiduo frequentatore dei cineclub romani in cui si proiettavano film d’autore: dopo tutto Delle Piane aveva nel suo curriculum nomi di registi come Roger Vadim, Vittorio De Sica, Jerzy Skolimowski, Roman Polanski. Questa volta l’attore romano era il protagonista. Per Una gita scolastica il suo ruolo fu tenuto nascosto al distributore fino all’ultimo momento, per il timore che si tirasse indietro nell’affare. 

Il film fu girato fra Bologna, l’Appennino di Pavullo e Porretta Terme. Nella città termale la produzione fece affiggere dei manifesti che informavano della ricerca di giovani volti per piccoli ruoli. In un bar Antonio notò un giovanotto non ancora ventenne dall’aspetto buffo, con una dizione tipicamente emiliana resa divertente da un difetto di pronuncia conosciuto come zeppola. Il ragazzo si chiamava Leonardo Sottani, che nel film è Alessandro Baraldi. Dopo il film Sottani assumerà il nome d’arte di Nik Novecento, stringendo così un sodalizio con gli Avati che durerà soltanto quattro anni a causa della sua improvvisa morte. La voce narrante è di Corrado Gaipa, straordinario attore e doppiatore, che qui “dà voce” a Pupi nel raccontare questa meravigliosa storia. 

La Casale ricorda le fughe che faceva insieme ai funzionari della sua casa discografica, i quali la prelevavano di nascosto dal set per farla cantare al Festivalbar, per poi riportarla indietro all’alba, pronta a mascherare la notte in bianco con un filo di trucco, nella speranza che Pupi non si accorgesse di nulla. La Casale definisce quasi surreale quell’esperienza, fatta anche di lunghe camminate sull’Appennino. La cosa di cui va più fiera è l’aver registrato in studio il brano L’incanto, poi entrato nella colonna sonora, con le musiche di Riz Ortolani e le parole di Iaia Fiastri. Indimenticabile per la Casale anche il lungo applauso che regista e cast riscossero a Venezia dove furono accompagnati da Fabrizio Giuliani, funzionario dell’ufficio stampa di Rai1. 

Ma è proprio sulla scelta di inserire la Casale nel cast che le versioni degli Avati divergono. La cantante assicura che a chiamarla fu Pupi il quale, durante un riposino post prandiale fatto con la tv accesa, fu svegliato dalle note di Didin, il primo singolo di successo della Casale, rimanendone immediatamente folgorato. Antonio afferma invece che l’idea di chiamare la Casale fu sua, dopo averla vista al Festivalbar cantare lo stesso brano: subito contattata, Antonio rimase talmente colpito dalla sua bellezza e dai suoi magnifici boccoli biondi che se ne innamorò di un amore rimasto però platonico. E’ possibile che la Casale sia stata motivo di rivalità fra i due fratelli? 

Scheda del film
Una gita scolastica di Pupi Avati - 1983 - 90’
Con Carlo Delle Piane, Tiziana Pini, Rossana Casale, Lidia Broccolino
Bologna, primavera 1914. Il professor Carlo Balla (Delle Piane) e la sua collega Serena Stanziani (Pini) guidano i loro alunni in una gita scolastica che li dovrà portare dalla città felsinea a Firenze, attraversando a piedi l’Appennino. Balla nasconde alla Stanziani il sentimento che da tempo nutre per lei, incerto se rivelarlo o meno. Ad aiutare, seppur involontariamente, il timido professore a prendere una decisione sarà la stessa Stanziani, protagonista di un flirt con un suo studente.
Produzione A.M.A. Film/Rai1. Distribuzione DMV. In concorso al Festival di Venezia 1983. Premio Pasinetti e Globo d’Oro a Carlo Delle Piane. Nastro d’Argento 1984 a film, soggetto, musiche, Carlo Delle Piane e Lidia Broccolino. Uscita cinema 15 settembre 1983. Prima tv Rai1 10 novembre 1985. 

Fonti
Antonello Sarno Vent’anni dopo: il cinema e la tv di Pupi Avati, Nuova Eri 1989
Simone Isola Pupi Avati, Sovera 2007
Pupi Avati La grande invenzione, Rizzoli 2013
Conversazione con Antonio Avati, 26 aprile 2019
Corrispondenza con Rossana Casale, 27 aprile 2019

 

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