Per decenni la Rai ha raccontato l’Italia e continua a farlo, trasformandosi come il Paese e adeguando immagini e linguaggi alla realtà in divenire. Tra i tanti cambiamenti, uno dei più radicali riguarda il ruolo della donna nella società italiana. Non è certo un tema nuovo, sociologia e saggistica ne hanno trattato ampiamente. Tuttavia, se si applica la riflessione sul ruolo femminile alle forme dello spettacolo, il più delle volte l’immagine che si ricava è alquanto superficiale. È forse necessario che l’immagine della donna quale è apparsa, trasformandosi negli anni, sugli schermi televisivi, venga completata da un racconto sul ruolo svolto dalle donne stesse per creare questa immagine. Dunque a loro, alle molte centinaia di donne che si sono susseguite nel lavoro in televisione in più di 60 anni, bisogna guardare per capire quali valori, quali trasformazioni e maturazioni culturali e sociali si siano consolidate nella storia dell’Italia contemporanea.
Di questo si parlerà nel convegno Le donne e la Rai. Un racconto al femminile, organizzato su iniziativa della Associazione Dirigenti Pensionati Rai, che si prefigge di riportare alla memoria i nomi e i ruoli svolti da molte tra queste donne, e di sciogliere alcuni nodi sui passaggi più significativi della trasformazione. Perché è evidente che tutto questo è avvenuto non in modo casuale, e a volte neppure indolore: ha richiesto volontà di riscatto, impegno, perfino umiliazioni. Ancora oggi le donne, in Italia come in altri paesi avanzati, hanno risalito la scala sociale ma ancora non hanno raggiunto la parità, a cominciare da quella salariale. Tuttavia cominciano ad essere loro riconosciuti ruoli specifici, non mutuabili, non solo nella famiglia, anche ruoli diversi da quelli tradizionali: nell’educazione, ma anche nella politica, nell’amministrazione e nella comunicazione pubblica, nella ricerca scientifica. Cioè nei luoghi deputati a garantire il benessere sociale, la pacificazione e il dialogo tra le classi, tra le fasce di età e di cultura, tra i generi, tra le istituzioni. Il cammino non è certo compiuto, ma nella storia della Rai emergono molti nomi di donne e molte vicende che hanno visto accadere i momenti più critici e significativi della trasformazione. Una piccola lezione di storia al femminile, e qualche indicazione utile per il futuro.
L’appuntamento è per venerdì 14 dicembre, alle 9.30, nella Sala degli Arazzi di viale Mazzini. Introducono i lavori Otello Onorato e Sonia Marzetti (Adprai). Dopo il saluto dei vertici aziendali sono previsti numerosi relatori: Marcello Sorgi, giornalista; Michela Ponzani, storica; Franco Monteleone, già dirigente radio, scrittore; Bruno Voglino, già dirigente tv; Rosanna Vaudetti, annunciatrice; Enza Sampò giornalista e conduttrice; Barbara Scaramucci, giornalista, già direttrice di Rai Teche; Gianna Radiconcini, prima giornalista Eurovisione; Enrica Bonaccorti, conduttrice, autrice, paroliera; Roberta Ammendola, giornalista Tgr; Paola De Benedetti, (già dirigente tv dei ragazzi; Mussi Bollini vicedirettrice Rai Ragazzi, presidente Commissione Pari Opportunità Rai; Giovanna Milella, giornalista; Liliana Cavani, regista; Tinni Andreatta, direttrice Rai Fiction; Paolo Del Brocco, ad Rai Cinema.
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