IL GRIGIO

Tema musicale consigliato: L'Arpeggione di F. Schubert

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In un bosco selvaggio e colorato vivevano altrettanti animali selvatici e colorati, ma in un lontano giorno d’autunno, quando il bosco era nella sua massima esplosione di colori e suggestioni, dal giallo all’oro, dal rosso all’arancione, dal verde al marrone, con passo felpato e fioco comparve la nebbia.

Sì la nebbia, una coltre fumosa che con il suo mantello grigio avvolse tutta l’atmosfera di mistero.

Dal quel momento il cielo divenne cupo ed il bosco si infittì e perse tutto d’un tratto la lucentezza dei suoi colori.

Anche il passo degli animali si fece indeciso, gli uccelli smisero di volare, le luci iniziarono ad offuscarsi, tutto si addormentò, i rumori, il vento, la pioggia, la gentilezza del cavaliere e la ferocia del cacciatore.

Sembrava che il mondo stesse sonnecchiando a causa di un incantesimo, che non poteva definirsi proprio malvagio, era semplicemente un incantesimo fatto di attese …

Ma proprio in quell’istante, un innocente pettirosso, posato sul ramo più alto di una quercia, intravide nella campagna un campanile svettare fiero nel mare grigio della vita.

Non era un’allucinazione, era la realtà. Il pettirosso iniziò a cinguettare così fragorosamente che rianimò la vita del bosco, si riaccesero le luci ed i colori, i rumori uscirono dal tepore, le voci del vento e della pioggia risuonarono ed anche – ahimè - il passo del cacciatore ricominciò ad inquietare le piccole anime del bosco.

La nebbia non era scomparsa, erano le creature che avevano imparato ad osservare il mondo con occhi diversi, perché in fondo basta guardare bene per vedere meglio le cose che ci circondano, anche se c’è la nebbia.

Il colore grigio ci ricorda che la luce è dentro di noi, prima che nei colori.

Da quel momento, il grigio divenne il colore della saggezza.

 

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