VITE E FATTI MEMORABILI (ALMENO PER ORA)

VITE E FATTI MEMORABILI (ALMENO PER ORA)

Sanremo 72

Di Guido Barlozzetti

 

E sono settantadue! Nato nel 1951, torna il Festival di Sanremo, atteso da tanti, cerimonia nazionale, una delle poche che ancora riesce a riunire davanti al televisore il grande pubblico generalista.

Torna su Rai1 da martedì primo febbraio a sabato 5 quando, a notte speriamo non troppo fonda (come da consuetudine…), conosceremo il nome del vincitore. Una lunga vita quella della creatura canora che fa cantare l’Italia, cominciata con Grazie dei fior con la voce di Nilla Pizzi e arrivata lo scorso anno alla fragorosa affermazione dei Maneskin/Zitti e buoni. E già questo basterebbe a farne un termometro del costume del Paese oltre che uno storico osservatorio della canzone popolare e dei suo mutamenti.

Settantadue edizioni segnate da picchi di attenzione collettiva, gli anni Sessanta in particolare, e da una curva discendente che a un certo punto avrebbe potuto far pensare a una crisi irreversibile e, invece, ecco lo scatto, il Festival che si dimostra capace di rinnovarsi, di diventare uno spettacolo moderno con le canzoni rimesse al centro, e di smentire le cassandre che lo volevano defunto perché anacronistico e lontano dalla vitalità del mondo della musica.

Lo scorso anno, in una edizione segnata dal Covid, una media di 8.549mila spettatori con uno share del 45%, con la finale a 10.7 milioni e il 53.5% (e una prima parte a 13.2 milioni e il 49.9%).

E’ la terza volta di Amadeus, non solo conduttore ma anche direttore artistico e responsabile del progetto complessivo e del programma finale. Conoscitore di musica, temprato da anni e anni di quiz-show, Ama - come lo chiama chi ha confidenza, ma questi personaggi televisivi fanno parte dell’universo domestico e quindi sono a tutti familiari - ha saputo nelle due edizioni precedenti trovare un punto di equilibrio sia per quanto riguarda la proposta delle canzoni, sia nell’assetto dello spettacolo: le prime messe al centro, senza paura di mescolare le generazioni dei cantanti e di far conoscere al pubblico più largo le leve uscite dai talent o da esperienze artistiche non stereotipate, e poi una conduzione ispirata allo schema dell’augusto e del clown bianco, basta su una coppia con l’estro imprevedibile, fulminante e debordante di un mattatore intrattenitore, cantante e attore come Fiorello. Ci sarà ancora lui quest’anno, attentamente anticipato da rumors e spot con bigodini e vestaglia, in modo da creare la giusta attesa, e giù in tanti a chiedersi cosa potrà inventarsi di nuovo.

Intorno, le liturgie che fanno il Festival: le co-conduttrici - niente più vallette che il politically correct e la parità di genere vorrebbe mandare in archivio - una per serata, un’attrice di bellezza e cinema, Ornella Muti, Lorena Cesarini che viene da Suburra, il travestitismo elegante e sofisticato di Drusilla Foer, una protagonista della fiction, Maria Chiara Giannetta, che ha sbancato gli ascolti con il personaggio ipovedente di Blanca, e infine una gloria cinema-tv di prosperosa fascinazione, Sabrina Ferilli. Scenderanno per l’obbligatoria e perigliosa scalinata, con l’abbigliamento che si offrirà allo sguardo e alle critiche degli esteti e dei professori del gusto. Il Festival è anche questo, un contenitore di tutto che si rivolge alle platee mansuete e si fa vedere anche da chi lo contesta e giura di non guardarlo.

Da lì planeranno sul palcoscenico del Teatro Ariston anche i cantanti. Venticinque con i tre usciti dalla selezione dei dodici finalisti di Sanremo Giovani, Yuman, Tananai e Matteo Romano. Con loro, tre miti della canzone nazionale - Gianni Morandi vincitore nel 1987 con Si può dare di più insieme a Fausto Tozzi e Enrico Ruggeri, Massimo Ranieri, un trionfo con Perdere l’amore/1988, e Iva Zanicchi, tre volte sul podio con Non pensare a me, Zingara e Ciao, come stai - tutti ormai fuori dalla mischia per presentarsi con entusiasmo naïf e gareggiare senza patemi d’animo. Ritorni che si annunciano con la promessa di una trasgressione quelli di Donatella Rettore che si presenta con Ditonellapiaga, e di Achille Lauro, già consumato e variamente discusso attore sul palco di performance che vorrebbero stupire e sconcertare. Poi, c’è la schiera dei Vincitori: Elisa, a vent’anni dalla vittoria con Luce, Mahmood (primo nel 2019 con Soldi) in coppia con Blanco, Emma (il successo del 2012 con Non è l’inferno) e Fabrizio Moro (si afferma nel 2007 nelle Nuove Proposte con Pensa e vince nel 2018 con Non mi avete fatto niente in duo con Ermal Meta). Si annunciano spensierate la spagnola Ana Mena (nota per il tormentone di Mùsica ligera ripreso da Colapesce e Dimartino), il rap di Dargen D’Amico e quello del milanese Rkomi, l’idolo teen Aka7Seven e quello Spotify Sangiovanni. Su una linea (post)romantica Michele Bravi, il pop-rock de Le vibrazioni e Irama (che l’anno scorso inciampò nel Covid e venne mandato in onda con la registrazione della prova). Due signore della canzone toste e ispirate, Noemi e Giusy Ferreri. E l’originalità indipendente de La rappresentante di lista, di Highsnob e Hu, e del cantautore napoletano Giovanni Truppi.

Non c’è Sanremo senza ospiti. Quest’anno saranno tutti rigorosamente nei confini della Penisola. Le trattative sono in corso. Per ora, sono sicuri, il re degli incassi cinematografici Checco Zalone, una comicità a rovescio che promette di provocare il pubblico, Cesare Cremonini, Laura Pausini, Orietta Berti con Fabio Rovazzi, uno stuolo di divi della fiction con Luca Argentero, Raoul Bova, Lino Guanciale, Anna Valle, Margherita Mazzucco e Gaia Girace, e a fare il botto i Maneskinn che da Sanremo hanno decollato lo scorso anno per essere incoronati anche sulla piazza global.

"Sono felice di iniziare questa mia terza avventura e mi auguro che sia il festival della gioia e della leggerezza”. Così promette Amadeus che quanto agli orari spiega che il Festival non finirà prima dell’una e mezzo.

Tutte e 5 le serate del Festival saranno accessibili con sottotitoli e audodescrizione su RAI UNO; con LIS e sottotitoli sul Canale dedicato di Rai PLAY.

Buona visione a tutti!!

 

Torna alla Homepage di Rai Easy Web