Uomini e Profeti

Letture 'Islam tra passato e futuro: le confraternite' con Alberto Ventura. 1a puntata 'I conventi sufi'

  • Andato in onda:16/03/2006
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Letture 'Islam tra passato e futuro: le confraternite' con Alberto Ventura. 1a puntata 'I conventi sufi'

Esploriamo in questa puntata, con lo studioso Alberto Ventura, le dottrine e le pratiche del Sufismo - la grande corrente mistica dell'Islam - attraverso l'analisi del mondo delle Confraternite musulmane, che nascono intorno al 12º secolo, quando, per le mutate condizioni sociali e politiche, i maestri sufi, che fino ad allora avevano trasmesso la loro sapienza ad aggregazioni spontanee e libere di discepoli, avvertono l'esigenza di dare una struttura organizzata al loro insegnamento. Le confraternite hanno fin dagli inizi una grande diffusione trasversale, che coinvolge tutta la società musulmana, dai grandi centri imperiali ai piccoli villaggi, e rappresentano ancora oggi un aspetto molto importante della realtà religiosa islamica. Libri: I mistici dell'Islam, a cura di E de Vitray-Meyerovitch, Guanda, Parma 1991 Sufismo e confraternite nell'islam contemporaneo. Il difficile equilibrio tra mistica e politica, a cura di Marietta Stepanyantis, Centro di Studi Religiosi Comparati Edoardo Agnelli, Edizioni Fondazione Giovanni Agnelli, Torino, 2003 S. J. Trimingham, The Sufi Orders in Islam, Oxford 1971 Quando un novizio viene a trovare i maestri perché desidera rinunciare al mondo, viene sottomesso ad una disciplina spirituale che dura tre anni. Se si conforma a quanto si esige da lui, bene; altrimenti gli si dichiara che non può essere ammesso nella confraternita. Il primo anno è consacrato al servizio della gente, il secondo al servizio di Dio, e il terzo a vegliare sul suo cuore. Non può servire la gente se non quando si è lui stesso posto al rango di servitore, considerando tutti gli altri come maestri: vale a dire che deve considerare tutto e tutti, senza eccezioni, come migliori di lui, e che deve giudicare suo dovere servire tutti nella medesima maniera. E non può servire Dio se non quando ha rinunciato ad ogni interesse egoistico, sia per quanto concerne la vita presente sia la futura, e se non quando adora Dio per il solo amore di Dio, posto che chiunque adora Dio per una ragione qualsiasi adora in realtà se stesso, e non Dio. E non può vegliare sul proprio cuore se non quando i suoi pensieri sono raccolti eha scacciato ogni affanno, in modo che, in comunione con Dio, preserva il proprio cuore dagli assalti della negligenza. Allorché il novizio possiede tali qualificazioni, può vestirsi del saio da vero mistico, e non quale imitatore degli altri. (Hujwiri, citato in I mistici dell'Islam)

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