I PIEDI

Non sempre li teniamo nella giusta considerazione, forse perché sono troppo lontani dalla testa. Eppure i piedi sono decisivi per la nostra vita. Strumenti essenziali per muoversi, comunicare, giocare, conoscere. E in queste funzioni sopportano il peso del nostro corpo; condizionando la nostra postura, il nostro modo di camminare, il nostro equilibrio. Esterno e interno. Come fare dunque per mantenerli in salute? Quali sono le patologie più comuni ad essi collegati? Quali riflessi possono avere sul nostro assetto psico - fisico? Ospite: PAOLO RONCONI, medico ortopedico, specialista in chirurgia del piede.

L'AUTOSUFFICIENZA

Autosufficiente è colui che riesce a trovare in sé la forza e le energie necessarie a sopravvivere in maniera autonoma. E a superare le contrarietà che quotidianamente si presentano. Quanto più il contesto è difficile, quanto più l’autosufficienza diventa indispensabile. Ma autosufficienza non significa libertà da ogni vincolo sociale. Non può identificarsi con l’individualismo. Essere indipendenti, psicologicamente o fisicamente, non vuol dire poter fare a meno del gruppo di cui siamo parte. Vuol dire semmai dare voce a quella energia interiore che ci rende disponibili al dialogo con il mondo esterno, all’ascolto degli altri. Autosufficienza assume così la connotazione di una forza che annulla le barriere e rende gli uomini pronti a confrontarsi con le novità. Ospite: il prof. ALESSANDRO BERTIROTTI, antropologo della mente, docente di psicologia generale all’Università degli Studi di Genova.

GLI APPUNTAMENTI DEL VENERDI'

GLI STRANIERI IN ITALIA

Gli stranieri in Italia sono ormai più di quattro milioni e duecentomila. E aumentano sempre più. Secondo l’Istat questi cittadini hanno raggiunto il 7 per cento della popolazione residente. Un numero rilevante di persone, senza le quali l’Italia sarebbe destinata a un più accelerato impoverimento demografico. Le nostre scuole si riempiono infatti di alunni provenienti da altri paesi. Sono circa un milione i minori di provenienza estera. Ma sono anche tanti gli stranieri – soprattutto giovani - che vengono in Italia per studiare o per apprendere l’italiano, fra le cinque lingue più seguite al mondo. Sono oltre 22.000 le persone approdate ogni anno nel nostro paese con questi intenti. E cresce in particolare la presenza di studenti delle nazioni emergenti: Russia e Brasile in testa. Ma chi sono questi stranieri? Da dove vengono e con quali finalità? Come vivono in Italia? Quanti possiamo definire immigrati forzati e quanti invece giungono nelle nostre città volontariamente? Le più recenti ondate migratorie quanto sono diverse da quelle degli anni passati? Come stanno cambiando gli immigrati? Sono ancora quelli che svolgono lavori che i nostri connazionali rifiutano o cominciano a intraprendere anche professioni elevate? Quali gruppi hanno avuto maggiori facilità a integrarsi con il nostro tessuto sociale e economico? Ci sono discriminazioni anche all’interno degli immigrati, tra le diverse etnie? Ospiti:NATALE FORLANI Direttore generale dell'immigrazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali; STEFANIA GIANNINI rettore dell'Università per stranieri di Perugia; KHALED FOUAD ALLAM, sociologo del mondo mussulmano all’università di Trieste, editorialista del Sole24Ore.

GENTE DI FRONTIERA

Ha ancora senso, oggi, parlare di città o di luoghi di frontiera? In un mondo globalizzato esistono ancora gli steccati, i confini, le dogane reali o ideali? Considerando la nostra storia nazionale, dominata dalla divisione e dalla presenza di innumerevoli stati e potentati, noi italiani dobbiamo considerarci “storicamente” uomini di frontiera? E questa frammentazione quanto ha inciso sul nostro modo di essere e di pensare? Come hanno vissuto i nostri padri e i nostri nonni la vicinanza con gli steccati? E come li vivono invece i giovani, le generazioni di internet e delle comunità virtuali planetarie? Le frontiere, quelle vere, esistono ancora o sono definitivamente scomparse? C’è qualcosa oggi che possa in un certo senso richiamare l’idea del “filo spinato”, della demarcazione, del confine? Ospiti:Mercoledì 30 maggio GENTE DI FRONTIERA : ANNA MARIA VINCI, professoressa di Storia contemporanea all’Università di Trieste. Ha pubblicato “Frontiere invisibili?Storie di confine e storie di convivenza (edizione Università di Trieste); GIULIA CANDUSSI, 26 anni, fotogiornalista goriziana, laureata in relazioni internazionali e diritti umani; ELIO CANDUSSI, goriziano (padre di Giulia), ingegnere gestionale.( Ha progettato la linea di collegamento urbana transfrontaliera Gorizia – Nova Gorica);

LA SARDEGNA

Ed è proprio alla seconda isola del nostro Mediterraneo, crocevia di culture e civiltà diverse, che vogliamo dedicare la terza tappa del nostro viaggio all’interno delle regioni italiane, dopo la Calabria e il Veneto, per tracciarne un profilo contemporaneo, puntando sulle eccellenze produttive, sociali e culturali. Nonostante la crisi che stiamo vivendo. Secondo recenti rilevazioni Unioncamere la Sardegna si colloca tra le regioni che nel corso dell’anno perdono più ricchezza. Calano i consumi, calano gli investimenti: più della media nazionale. Tiene ancora l’occupazione, sebbene a stento. Unica consolazione arriva dalle esportazioni. Sostenute come sempre dai prodotti petroliferi. Ma la Sardegna non è fatta solo di numeri negativi. Qui, infatti, stanno concretizzandosi progetti, servizi, sperimentazioni in grado di porre la Regione all’avanguardia in alcuni settori: a cominciare da quelli energetico, agroalimentare e turistico. Ospiti: GIUSEPPE DEIANA,capo redattore ecomico de“L’UNIONE SARDA” ; SALVATORE SCARPATI, comandante SAREMAR ,compagnia marittima della regione Sardegna ; MARCELLO SPANO, manager di una grande multinazionale indiana che ha creato in Sardegna la più grande Serra Fotovoltaica del mondo; LUCA DEIANA, professore di biochimica clinica e biologia molecolare all’Università di Sassari. Sta portando avanti la dieta della longevità.

LA COMPETIZIONE TRA BAMBINI

A scuola, nello sport, nelle diverse attività artistiche o culturali, nelle relazioni con gli altri i bambini vivono spesso la paura di non essere all’altezza. O di essere inferiori ai propri coetanei. Da qui agitazione, stress, nevrosi. Secondo uno studio tedesco, la competizione non è mai stata così elevata. Il 50 per cento sperimenta l’ansia da prestazione. Dovuta alla necessità di raggiungere un risultato positivo, in tutti i campi. Costi quel che costi. Il prezzo che i ragazzi pagano – per aver interiorizzato i desideri degli adulti, in famiglia e nei diversi contesti sociali – è a volte molto pesante. Come e cosa fare, dunque, per ridurre la competitività esasperata tra i giovanissimi? Fino a che punto la competizione è un fatto positivo e quando invece diventa un problema, un ostacolo alla crescita equilibrata di un bambino? La competizione elevata, quanto dipende dai genitori e quanto invece dall’ambiente in cui i bambini vivono? Ospiti: il prof.GUSTAVO PIETROPOLLI CHARMET, psichiatra, docente di psicologia dinamica alla Bicocca di Milano. Ha pubblicato “Cosa farò da grande?Il futuro come lo vedono i nostri figli” (editore La terza)e MASSIMO MOREZZI, fisioterapista e insegnante di scuola di calcio giovanile.

GLI APPUNTAMENTI DEL VENERDI'

L' APPRENDISTATO

Un percorso che concilia lavoro e formazione. E su cui il Governo Monti sta puntando molto, arricchendolo di nuovi contenuti. Per combattere il precariato, sostenere l’occupazione “buona” dei giovani, favorire la “flessibilità” positiva. Non a caso, dallo scorso aprile il nuovo Testo Unico per l’apprendistato è entrato definitivamente in vigore. Con alcune importanti novità. Cosa è diventato oggi l’apprendistato? Come è cambiato rispetto al passato? Quali vantaggi procura ai giovani e alle aziende? In che modo combatte il precariato? E’ ancora un contratto tipico delle botteghe artigiane o coinvolge nuovi attori e nuovi settori? Ospiti:IVAN MALAVASI Presidente Nazionale della CNA - Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa; GIUSEPPE BORTOLUSSI, segretario della CGIA di Mestre; GUGLIELMO LOY, segretario Confederale UIL (Unione Italiana del Lavoro).

Alzare la voce! E’ un bene o è un male per gestire i momenti di collera, di irritazione, di indignazione, di sdegno?

“Se il Novecento è passato alla storia come il secolo dell’odio, il nuovo millennio si è aperto all’insegna di una emozione ancora più primitiva: la rabbia. E’ la rabbia ad armare la mano di quegli uomini che non sopportano il rifiuto di una donna, a trasformare un mediocre studente nell’autore di una strage, a prendere un tizio qualunque alla guida di un’automobile e mutarlo in una belva primordiale. Ma c’è una rabbia meno clamorosa e più subdola capace di avvelenare la vita, in casa, sul lavoro, in coda agli sportelli”. Queste parole sono tratte dal risvolto di copertina del libro che ci ha dato lo spunto per la puntata di oggi. Il titolo è: “E’ INUTILE CHE ALZI LA VOCE – Come riconoscere e affrontare la rabbia a casa, al lavoro, al volante”. L’editore è Mondadori. Gli autori sono Catherine Vitinger, esperta in tecnica di difesa e gestione del conflitto , e MASSIMO PICOZZI, psichiatra e nostro ospite in trasmissione. Il volume risponde ad alcune specifiche domande: che cosa è la rabbia? Fino a che punto è un fatto naturale, positivo, e quando diventa invece un comportamento patologico? Come è possibile comprenderla, interpretarne il linguaggio, gestirla ed elaborarla in modo costruttivo? In che maniera può aiutarci a difendere la nostra vita e come invece può distruggerla, annientando le nostre relazione con gli altri e con il mondo?

GLI APPUNTAMENTI DEL VENERDI'

DETENUTI. IN ITALIA E ALL'ESTERO

Come vivono i detenuti italiani nelle nostre carceri? I nostri istituti di pena sono tutti degradati e desolanti, o ci sono sostanziali differenze tra un luogo e un altro? E cosa accade invece nei penitenziari degli altri paesi (considerando che sarebbero oltre 2.900 gli italiani reclusi all’estero, secondo i dati del Ministero degli Affari Esteri)? Il tema della puntata di oggi ci è stato suggerito dalla pubblicazione di due libri, che disegnano le condizioni del recluso nelle carceri italiane ed estere. Un mondo sommerso, che vive parallelamente al nostro pur essendo così differente. Uno spazio spesso poco conosciuto, che sa diventare specchio di una civiltà. Ospiti: FABIO POLESE, lavora nella redazione di Agenzia stampa Italia e collabora con diverse testate giornalistiche e quotidiani. Autore insieme a Federico Cenci del libro “Le voci del silenzio. Storie di italiani detenuti all’estero”. (editore Eclettica); CARLO PARLANTI, italiano che è stato detenuto all’estero; On. MELANIA RIZZOLI, medico e deputato PDL. Autrice del libro “Detenuti. Incontri e parole dalle carceri italiane”. (editore Sperling & Kupfer)e CARMELO CANTONE, direttore del carcere di Rebibbia.